Savigliano (CN) - “Le armonie della memoria”

A Palazzo Taffini, Teatro Milanollo, Auditorium Croce Nera, Museo Civico

Seguendo principi di progettazione ormai collaudati ed accolti dal favore di un pubblico numeroso ed attento, la stagione artistica 2019 delle “Armonie della Memoria” di Savigliano si snoda dal 1 gennaio al 12 aprile all’insegna della varietà propositiva sostenuta da scelte oculate per il parco interpreti.

 

Dalla musica colta al rock, dall’orchestra al recital solistico, dal nome circondato di fama allo spazio per i giovani strumentisti, l’armonia si realizza in primis nell’equilibrata distribuzione dell’offerta concertistica, peraltro dislocata in sedi prestigiose, come la splendida sala affrescata di Palazzo Taffini, di forte impatto visivo e sostenuta da accurate modalità di ospitale accoglienza.

 

E se tutto il patrimonio dell’arte, nell’età dell’effimero, rivendica la memoria culturale a sostegno ineludibile dell’identità individuale e sociale, la memoria storica incontra un evento eccezionale all’interno del presente calendario, affidando al celeberrimo Coro della Sat di Trento l’appuntamento con gli anniversari della Prima Guerra Mondiale.

 

Proprio dalle melodie ascoltate in quegli anni di povertà, miseria e sofferenza cominciava infatti l’avventura musicale dei fratelli Pedrotti, destinata ad una fortuna planetaria. E ancora si dice e s’ascolta di guerra e d’amore, nonostante tutto, nelle pagine di Etty Hillesum, diario d’olocausto, per il reading di Ubaldo Rosso ed Elena Zegna in occasione della giornata ufficiale “della memoria”.

 

Storie diverse, ma sempre dentro la storia, il calendario dispone quindi una ridda di serate tutte imperdibili, per il gusto di festeggiare all’italiana il Capodanno con le immortali melodie di Verdi, per riscaldare il cuore nel freddo inverno con il clima mediterraneo di tanghi argentini, per rifugiarsi nei fumosi bistrot della belle-epoque non solo parigina, per sognare al ritmo sensuale del flamenco spagnolo.

 

A soddisfare esigenze di altro impegno estetico si guardi infine alla musica da camera, dentro le locandine  “per i giovani” al Museo Civico, con i capolavori del quartetto d’archi firmati da Mozart o Janacek, oppure ai preziosismi inediti del trio inconsueto flauto, clarinetto e chitarra, o ancora al pianoforte (all’Auditorium della Croce Nera), sicuro approdo, tra Bach, Schumann e Chopin, per gli inguaribili eterni romantici. 

 

Domani, martedì 1 gennaio 2019 alle ore 17 presso il Teatro Milanollo, si terrà il Concerto di Capodanno "Galà Verdi”: con l'orchestra filarmonica varesina Aleksandra Kirsanova soprano, Ragaa Eldin tenore, Alessandro Longhi direttore; in collaborazione con L’Associazione Amici dell’ospedale SS. Annunziata di Savigliano.

 

A dare il buon esempio ha cominciato Venezia, prestando l’orchestra del Teatro “La Fenice” ad un concerto di Capodanno che esprimesse l’identità musicale italiana, contraltare armonioso all’austro-ungarico Strauss della mitica Vienna ottocentesca.

 

E allora W V.E.R.D.I. (Vittorio Emanuele re d’Italia) come si scrisse sui muri di Roma all’indomani de “Un ballo in maschera” ,  quando ormai il bussetano, più propenso ora ai drammi interiori dei suoi eroi che alle marziali melodie risorgimentali, era comunque diventato il nume tutelare dell’indipendenza nazionale.

 

Echi  di quel “vivere la battaglia” risuonano tra Nabucco, Ernani e Giovanna d’Arco, mentre le indimenticabili arie da Rigoletto, Trovatore, Traviata e dallo stesso Ballo si prestano ad esaltare le qualità  del “triangolo” vocale, soprano tenore, baritono.

 

Niente cappa e spada però: in questo caso si faccia festa, per finire  e per cominciare, con un benaugurale “Libiam ne’ lieti calici”.

 

(dall'alto Alessandro Longhi, Aleksandra Kirsanova, Ragaa Eldin)

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 31/12/2018