I dubbi, se mai ci fossero stati, sulla vittoria di Piero Fassino alle primarie si sono dissolti con lo spoglio delle schede che gli hanno attribuito il ruolo di candidato del centrosinistra alle prossime comunali di maggio.

Il record di affluenza alle urne con 53.000 presenze è un segnale importante; fra le righe si legge un ritorno delle masse votanti alle competizioni elettorali dopo il parziale distacco dovuto in gran parte alla inconsistenza dei candidati e dei loro programmi.

 Occorre rendere atto a Piero Fassino di aver saputo, grazie soprattutto al grande sostegno avuto da Sergio Chiamparino, di riportare alla competizione elettorale anche nelle fasi preliminari le fasce di incerti o di delusi che hanno determinato una vittoria che non concede attenuanti agli avversari.

L'unico antagonista, se così si può definire, e cioè Davide Gariglio si è fermato a poco più della metà dei suffragi ottenuti da Fassino confermandosi ottimo secondo ma ugualmente perdente.

Significativo il risultato di Gianguido Passoni con il 12,4 % a riconoscimento di terza forza in campo, senza dubbio la più preparata in materia di amministrazione e bilanci.

 Il 4,1 di Michele Curto ed ancor meno lo 0,8 di Silvio Viale sono la conferma della libertà di proporsi e niente più; vedremo ora come si ricompatteranno le forze attorno al vincitore.

 Certamente i perdenti dovranno fare quel passo indietro che hanno preannunciato con il sorriso di convenienza al momento dell'esito ma che sotto sotto tradiva la delusione per il sogno infranto.