Calcio - Il Toro continua a vincere
Il gol di Rolandinho Bianchi (Foto Torino FC)

A Portogruaro Rolando Bianchi firma il successo granata

Il 50° gol in maglia granata di Rolandinho Bianchi ha dato i tre punti al Toro in quel di Portogruaro.

 Il bomber, al tredicesimo centro stagionale, ha risolto il match al 20° del primo tempo inzuccando sulla un perfetto cross di Zavagno: una esecuzione di grande qualità per la scelta di tempo e per aver messo la palla sulla linea di porta accanto al palo, là dove il portiere difficilmente riesce ad arrivare.

Il Toro ha giocato bene tutto l'incontro chiudendo gli spazi all'avversario che in verità, pur giocando con impegno e concentrazione, ha dovuto subire la supremazia dei granata messi ottimamente in campo dal mister Franco Lerda e più volte in condizione di chiudere i conti.

 Accanto al capitano si sono distinti Ogbonna (sopra a dx foto Torino FC), il migliore dei granata, insuperabile e propositivo nei ribaltamenti di fronte, Lazarevic che si sta confermando importante pedina nelle velocizzazioni come pure nei repentini ripieghi a sostegno della difesa, De Vezze ritornato alla piena condizione e Rubinho, sicuro fra i pali come pure in uscita: una certezza per i compagni. (a sx foto Torino FC)

Ma tutta la squadra ha interpretato bene lo schema tattico che Lerda aveva preparato per una partita facile sulla carta ma colma di insidie, una per tutte la convinzione di essere più forti.

 L'uscita di Bianchi a metà circa della seconda frazione ha dato spazio a Pagano che ha rinforzato il pacchetto di interdizione; lo sguardo fra il capitano e Lerda (sotto a dx foto Torino FC) pare aver cancellato ogni forma di screzio e la ritrovata armonia. Con questo risultato i granata salgono al sesto posto della classifica quindi in piena zona play off; mercoledì nell'infrasettimanale il Toro riceverà la visita dell'Atalanta che va a mille e detiene il primato in solitudine.

Una vittoria contro la capolista darebbe alla squadra la certezza dei propri mezzi ed agli avversari di turno la  preoccupazione in più, quella cioè di incontrare i migliori, quelli che non lasciano scampo alla prima distrazione ma soprattutto impongono il loro gioco fatto di qualità e di concretezze.

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Articolo pubblicato il 27/02/2011