Il «diritto» al Presepe, di Giancarla Pipino Carbonatto
Scriveva Chiara Lubich, creatrice del Movimento dei focolari:
«Manca più di un mese a Natale e già le vie… s’ammantano di luci: … una fila interminabile di negozi, una ricchezza fine, ma esorbitante. Siamo nel Paese forse più ricco del mondo.
A sinistra della nostra macchina ecco una serie di vetrine che si fanno notare. Al di là del vetro nevica graziosamente: illusione ottica.
Poi bambini e bambine su slitte trainate da renne e animaletti Waltdisneyani. E ancora slitte e Babbo Natale e cerbiatti, porcellini, lepri, rane burattine e nani rossi. Tutto si muove con garbo. Ah! Ecco gli angioletti... Macché! Sono fatine, inventate di recente, quali addobbi al paesaggio bianco.
Un bambino con i genitori si leva sulle punte dei piedini e osserva ammaliato.
Ma nel mio cuore l’incredulità e poi quasi la ribellione: questo mondo ricco s’è accalappiato Natale e tutto il suo contorno, e ha sloggiato Gesù! Ama del Natale la poesia, l’ambiente, l’amicizia che suscita, i regali che suggerisce, le luci, le stelle, i canti… Punta sul Natale per il guadagno migliore dell’anno… ma a Gesù non pensa…… E l’ateismo pratico che ora invade il mondo dappertutto lo esige.
Certo che questo tenersi Natale e bandire il Neonato è qualche cosa che addolora».
Era il 1980.
Quarant’anni sono passati e la situazione è solo peggiorata (adesso abbiano anche i film natalizi “dark”).
Scherzi a parte ed a di là del pensiero di ognuno, è indubbio che il 25 dicembre si “rievoca” una nascita, di un profeta o del Dio vero o di un personaggio controverso, lascio al vostro “credere/non credere” deciderlo, ma se festa ha da essere, che il protagonista sia almeno citato e rappresentato.
Invece cosa vediamo per strada, alla televisione o sui nostri pc/smartphone/tablet?
Babbi Natale, gentilmente prestati dalla tradizione anglosassone, ovunque e dovunque.
Pubblicità di ogni possibile prodotto in “salsa natalizia” con stelline, lustrini e quant’altro, ma una piccola capanna o una famigliola tra le dune, anche stilizzata, no.
Perché? Da più parti si parla di “rispetto per le altre confessioni”.
Capisco.
Infatti l’Italia è un paese laico, lo dice la nostra Costituzione, articoli 7 e 8.
Permettetemi allora una riflessione che giro a tutti voi.
Questo rispetto può autorizzare qualcuno ad imporci di abbandonare tradizioni e sentimenti che ci tramandiamo da secoli e che rendono particolari questi giorni di dicembre che si chiamano, appunto, Avvento?
Ed ancora, se vado in Cina o in Arabia o in India rispetto le loro ricorrenze e non mi adombro se vedo ovunque Budda o Allah o Vishnu.
Allora… che disturbo può dare un neonato in una mangiatoria tra il bue e l’asinello, con la sua mamma che lo guarda con amore?
Giancarla Pipino Carbonatto
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Articolo pubblicato il 16/12/2018