Il sesto appuntamento del progetto Open Fondazione Cariplo contempla settanta opere che vanno dal romanico all’età contemporanea - fino al 6 gennaio 2019
Un bell'evento espositivo quello allestito nell’Appartamento della Rustica del complesso Museale del Palazzo Ducale di Mantova:”Fato e Destino. Tra mito e contemporaneità”, in programma fino al 6 gennaio 2019 con ingresso libero.
La mostra curata da Renata Casarin ( Vicedirettore del Complesso Museale Palazzo Ducale Mantova) e Lucia Molino ( Responsabile Collezione Fondazione Cariplo) viene eseguita in collaborazione con Michela Zuria, promossa dalla Fondazione Cariplo, la Fondazione Comunità Mantovana e il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova, si avvale anche del sostegno di prestigiosi musei e privati collezionisti oltre che del fondamentale apporto di istituzioni locali, pubbliche e private.
Il Presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti:” E’ un’intrigante percorso, tanto affascinante quanto denso di valenze simboliche, che racconta i temi del fato e del destino a partire dall’antichità fino ai giorni nostri”.
La rassegna contempla settanta opere tra dipinti sculture grafiche mosaici e attraverso un itinerario che parte dall’antichità si arriva fino ai giorni nostri, affrontando un argomento che fin da quando l’uomo a messo piede sulla terra continua ad interrogarsi: il destino presente e futuro della sua esistenza.
Tra i capolavori esposti si possono ammirare sculture di età romana, pitture da Domenico Fetti, a Angelo Morbelli, da Gustav Klimt ad Adolfo Wildt.
Lucia Molino scrive nel saggio del catalogo :”L’intento è mettere in primo piano la vocazione civile e culturale delle Fondazioni di Comunità, il loro essere istituzioni che promuovano l’arte come motore di cultura e di identità, la coesione sociale come un elemento imprescindibile per la diffusione del benessere della collettività”.
Il percorso espositivo si snoda in dieci sezioni si apre con la “Sfinge” (foto 1)una scultura del I secolo d.C., proveniente dal Museo di san Sebastiano di Mantova. L’animale mitologico posto a guardia del palazzo di Tebe, interrogava chi si presentava di fronte, segnalava l’esigenza che ogni individuo si doveva investigare su se stesso.
La rassegna prosegue poi come interrogare la propria sorte terrena e quella dell’al di là. La sezione con le opere artistiche mette in evidenza come ogni essere umano possa entrare in possesso del suo potere divino conoscendo il suo passato, e prevedere così gli eventi che ne determineranno il proprio futuro. Il tutto viene documentato attraverso scelte di grandi capolavori come il “Ritratto di donna con moneta” (Foto 2), dipinto da un pittore toscano nella seconda metà XVII secolo, “il veggente” di scuola ottocentesca veneziana o “La cartomante” (foto 3) eseguita da Jules Jean - Baptiste Dehaussey.
La mostra si richiama anche con dipinti ai testi biblici ai testi dei vangeli come quello inedito di Pompeo Batoni che raffigura Maria Maddalena attenta ad accettare quanto le viene suggerito dall’alto, tanto che il suo viso è già trasfigurato dalla grazia. Lo stesso accade per la tavola di “Maddalena in estasi”(Foto 4) pittore di scuola romana, dove l’attributo della croce sposta la meditazione sul tema del sacrificio di Cristo e su quello della morte.
Tra sacro e profano si muove la scultura di “Eva “ eseguita da Giovanni Maria Benzoni (Foto 5) e lo studio per un monumento funerario di Vincenzo Gemito dove una giovane fanciulla rivolge preghiere a Dio per la salvezza dell’anima. L’amore familiare viene individuata nell’opera “donna che cuce e due bambini” (Foto 6) del Maestro della tela jeans.
Nella sezione sfidare il destino ci sono opere che mettono in risalto il perenne desiderio dell’uomo di rapportarsi con gli dèi per riceverne aiuto o per entrare in conflitto con essi. La scultura si Enzo Nenci, nel pieno Novecento, affronta soggetti classici ancora sempre attuali. La tela di Domenico Fetti (Foto 7) che rappresenta la parabola del tesoro nascosto, dove viene mostrata come la fortuna debba sempre essere sorvegliata.
La mostra prosegue poi con un confronto tra la vita e la morte. Rappresentare questa sezione vi è l’opera di Angelo Morbelli ”Sogno e realtà o Trittico della vita”( il dipinto viene scelto come copertina del catalogo che accompagna la mostra Foto 8) i due poli uno a destra l’altro a sinistra sono evidenti nel contrasto tra il tempo della giovinezza e quello ben più presente della incomunicabilità dei due anziani, che sembrano solo attendere la fine di un percorso esistenziale che forse non ha mantenuto le promesse che si aspettavano.
Anche l’opera di Archimede Bresciani da Gazoldo “Attendendo l’eroe” eseguita nel 1921 riflette, in maniera perfetta l’attualità sociale del momento. Il dipinto si trasforma in una sorta di lamento sul corpo della vittima, sul difficile destino che attende l’orfano e un emblema dei disastri della guerra .
Il tema della vanitas molto diffuso in età barocca viene analizzato in vita in un vaso dove si possono ammirare sia nature morte floreali, sia dipinti dove il tema dell’abbondanza e della caducità trova connubio tra la figura umana e cesti di verdura.
Le opere nella sezione “Tra sonno e morte” condividono, pur nella loro differenza, una postura che mina l’abbandono all’oblio, comune al sonno e alla morte. “Il cupido dormiente” (Foto 9 ), mostra un bimbo abbandonato al sonno, ignaro al pericolo della mortale costituito dai due serpenti che già lo serrano nella loro morsa.
Nel marmo mosaico del 1921 di Adolfo Wildt “Albero della vita (La fontanella santa” Foto 10)”, il Maestro affronta il tema della sofferenza redentrice attraverso il dolore che genera la salvezza. Le lacrime che sgorgano dagli occhi intagliati della testa in onice di Cristo sono raccolte in un bacile - l’opera è un’acquasantiera - da cui germoglia un albero carico delle lacrime ormai trasformate in stelle.
La risalita dalla terra al cielo, intesa in una prospettiva di speranza, sebbene non messianica, è resa visibile dalle opere che concludono il percorso espositivo, “Cattedrale” (Foto 11) del Gruppo ravennate Caco3 e “Icone” di Sonia Costantini.
Descrizione Foto:
Foto copertina: “Sogno e realtà (Trittico della vita) olio su tela eseguito nel 1905 da Angelo Morbelli
Foto 1 “Sfinge” scultura in marmo fine del I secolo a. C.- inizio del I secolo d.C. Mantova Museo della Città Palazzo San Sebastiano
Foto 2 “Ritratto di donna con moneta” (allegoria della Buona Ventura) 90,2x68 cm olio su tela, Ravenna MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, eseguito nella seconda metà del XVII secolo dalla Scuola Toscana.
Foto 3 “La cartomante”,128x159 cm olio su tela eseguito nel 1856 da Jules Jean-Baptuste Dehaussy Milano Collezione Fondazione Cariplo
Foto 4 “Maddalena in estasi” 115x95 cm olio su tela eseguito tra il 1730-1750 da un Pittore Romano. Milano, collezione privata
Foto 5 “Eva” scultura in marmo eseguito nel 1872 dallo scultore Giovanni Maria Benzoni
Foto 6 “Donna che cuce e due bambini”,102x193 cm olio su tela eseguito alla fine del XVII secolo dal Maestro della tela jeans(pittore attivo nell’Italia settentrionale) Milano Collezione Fondazione Cariplo
Foto 7 ”Parabola del tesoro nascosto” 61x45 cm olio su tavola eseguito tra il 1619- 1621 circa da Domenico Fetti . Collezione di Romano Freddi.
Foto 8 Catalogo della mostra”
Foto 9 “Cupido dormiente” scultura in marmo di scuola romana del XVI secolo
Foto 10 “Albero della vita (la fontanella santa) marmo, mosaico, bronzo dorato e onice eseguito nel 1921 da Adolfo Wildt
Foto 11 “Cattedrale” eseguito da CaCo3 (Gruppo ravennate) nel 2017
“Fato e Destino” . Ingresso Libero. Informazioni: Tel. +39 0376 224832. Orari : martedì-domenica 10.00-18.00. Chiuso il Lunedì Natale e 1 Gennaio 2019.
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Articolo pubblicato il 12/12/2018