Che cos’è il Global Compact for Migration del quale si parla molto in questi giorni?

Il Patto, firmato da circa 193 paesi, verrà adottato durante il summit che si terrà a Marrakech tra il 10 e l'11 dicembre. In palio c'è la costruzione di una rete internazionale sicura per l'accoglienza e il sostegno di migranti e rifugiati.

 

Global Compact for Migration è l’accordo promosso dall’ONU con lo scopo di dare una risposta globale al problema della migrazione. Firmato nel settembre 2016 da oltre 190 paesi, il patto sarà discusso durante il summit che si terrà tra il 10 e l’11 dicembre a Marrakech, all’interno della conferenza intergovernativa organizzata dall’ Assemblea generale delle Nazioni Unite.

 

Gli obiettivi contemplati dal Global Compact, detto anche ‘Dichiarazione di New York’, sono tanti, ma il principale è quello di creare una rete internazionale sicura per l’accoglienza e il sostegno di migranti e rifugiati.

 

Come riporta il Corriere della Sera,  per raggiungere i suoi obiettivi l’accordo propone dei criteri basilari per una migrazione “disciplinata, sicura, regolare e responsabile” e prevede una serie di impegni comuni volti a tutelare diritti e bisogni di tutti coloro che si ritrovano a dovere fuggire dal proprio paese di origine. Lotta alla xenofobia, sfruttamento, traffico di esseri umani; il rafforzamento dei sistemi d’integrazione tramite assistenza umanitaria e programmi di sviluppo, con particolare attenzione a donne e bambini; la creazione di procedure di frontiera eque, nel rispetto del diritto internazionale: questi sono solo alcuni dei tanti punti toccati dal patto.

 

Il documento, una dichiarazione di intenti senza obblighi vincolanti, si pone quindi come il manifesto per una nuova tutela dei flussi migratori.  Purtroppo, però, non tutti i paesi del mondo sembrano pensarla allo stesso modo. Gli Stati Uniti sono stati i primi a prendere le distanze dall’accordo, troppo lontano dalla vision ‘America First’ di Trump. Scettici anche Ungheria, Austria, Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca  e, qualche giorno fa, Svizzera. Dubbi anche dall’Italia.

 

Eppure, secondo l’ONU la questione delle migrazioni rimane un fenomeno globale da risolvere tramite una collaborazione internazionale.

 

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Articolo pubblicato il 26/11/2018