Il Wi-Fi sugl’irti colli di Bardi

Grazie alla banda larga la rinascita di un paesino che sembrava destinato ad affondare nel passato

Bardi è un paesino arroccato sulle montagne. L’autostrada dista 40 minuti di tornanti. Mentre lo si avvicina, la prima cosa che si nota è la rocca medievale, imponente, attorno alla quale crescono le case. Bardi è uno dei tanti borghi italiani dati per spacciati dalle statistiche demografiche: dieci anni fa lo si considerava in agonia e destinato a una inevitabile fine. La popolazione si stava spegnendo lentamente e così le attività commerciali. Ma il tempo ha ribaltato ogni fosca aspettativa.

Oggi a Bardi nascono bambini, altri ne arrivano da fuori, le aziende riprendono vita e il calo demografico si è arrestato.

Che cos’è successo? Quei quaranta minuti di tornanti sono stati accorciati da una superstrada? Non esattamente. Una superstrada è stata costruita, ma non in cemento, non che taglia i campi. Parliamo invece della superstrada della rete, tracciata attraverso l’etere e capace di collegare Bardi al resto del mondo in pochi clic grazie al segnale HiperLAN. Internet è oggi disponibile a partire da 19 euro al mese più Iva, con 150 euro di installazione per 1 Mbps. Per 2 Mbps, la tariffa sale a 26 euro al mese, e per il collegamento top a 3 Mbps se ne spendono 42. Così, un bacino di 20mila abitanti si è innervato al Web. Sono 600 le famiglie e le aziende connesse, 450 in Val Taro e 150 in Val Ceno.

Il segnale, rilanciato da un ripetitore della Regione Emilia-Romagna, attraversa le montagne su un ponte radio (con il sistema detto hiperlan) e converge in un edificio del 1300. Il merito di aver collegato Bardi al resto del mondo è di un uomo che a Bardi ci è nato: Andrea Pontremoli, 53 anni. Uno che mastica di tecnologia da tempo: ex Ibm, oggi amministratore della Dallara.

Fonte: Mag.Wired.it

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Articolo pubblicato il 08/02/2011