Torino. Il Pannunzio ricorda un intellettuale torinese, scomodo e libero: Guido Ceronetti

Al Polo del ‘900 in collaborazione con l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della società contemporanea

Giungono notizie che per chi le sta riportando, rappresentano una boccata d’ossigeno ed accendono la speranza che contrasta contro il conformismo e la tendenza ad appannare gli esempi educativi ed i ricordi positivi, ormai consuetudine di questi tempi.

Il ricordo di Giudo Ceronetti è indubbiamente piacevole da annunciare.

Venerdì 23 novembre alle ore 17,30 nella Sala conferenze del Polo del '900 (via del Carmine, 13) il Centro “Pannunzio”, in collaborazione con l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea, ricorderà la figura di Guido CERONETTI, intellettuale scomodo e libero, recentemente scomparso, e i suoi rapporti con la cultura torinese. Interverranno Luciano BOCCALATTE, Pier Franco QUAGLIENI e Bruno QUARANTA, con proiezione di interviste-video.

Nato a Torino nel 1927 Guido Ceronetti, poeta, filosofo, scrittore, traduttore, giornalista, drammaturgo, è stato un "genio" dai multiformi aspetti, ad esempio, come traduttore dei classici latini e della Bibbia, come poeta anticonformista contro il consumismo imperante, come autore ed animatore del “Teatro dei Sensibili”, come assertore della scelta vegetariana. Uomo di vasta erudizione e di sensibilità umanistica, cominciò a collaborare nel 1945 con vari giornali, con “La Stampa” dal 1972.

Tra le sue opere saggistiche più significative vanno ricordate “Un viaggio in Italia” e le raccolte di aforismi e riflessioni “Il silenzio del corpo” e “Pensieri del tè”. Di rilievo la sua attività di traduttore, sia dal latino (Marziale, Catullo, Giovenale, Orazio) sia dall'antico ebraico (Salmi, Qohèlet, Cantico dei Cantici, Libro di Giobbe e Libro di Isaia), nonché di poesia moderna.

Fotografie: Centro Pannunzio

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Articolo pubblicato il 21/11/2018