Legge di Bilancio. Il governo Conte si è scordato degli esuli istriani, fiumani e dalmati

Distrazione o perfido cinismo?

Il governo gialloverde ha dimenticato la tragedia del confine orientale italiano? Così sembra.

Nella legge nazionale di Bilancio approdata alla Camera non c’è traccia del rifinanziamento della 72 e della 73, le leggi a tutela degli esuli e della minoranza italiana in Slovenia e Croazia. Anzi, nel documento sono state sopprese sia la voce «Spese per gli interventi a tutela del patrimonio storico e culturale della comunità degli esuli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia» sia a quella «Iniziativa in favore della minoranza italiana nei paesi della ex Jugoslavia da attuare anche in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e con altre istituzioni ed enti».

Non è la prima volta che Roma scorda nella legge di Bilancio le associazioni degli esuli, le scuole italiane in Croazia e Slovenia e il giorno del Ricordo; ogni volta si è rimediato con la presentazione di emendamenti durante l’iter parlamentare. Speriamo in bene.

Colpisce, invece, che a lanciare l’allarme sia stato Ettore Rosato, esponente triestino  del PD, e non i distratti parlamentari del centrodestra. Dov’erano? Boh… Sul fronte della maggioranza ha risposto solo il deputato leghista Massimiliano Panizzut che ha dichiarato «Tutta la famiglia di mia madre ha abbandonato Pola nel 1947, sono nipote e figlio di esuli; il sostegno alla 72 e alla 73 è fondamentale anche per ricordare quanto successo allora. Un ricordo che deve essere storico, non politico. Ci impegneremo perché quei fondi vengano reinseriti». 

Potremo attendere buone notizie?

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Articolo pubblicato il 16/11/2018