«Luigi Francesetti di Mezzenile e la letteratura del prealpinismo», a Mezzenile (Torino)

Il 138° volume della Collana editoriale della Società Storica delle Valli di Lanzo raccoglie gli Atti dell’Incontro di studio promosso da Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” e Società Storica delle Valli di Lanzo, svoltosi a Mezzenile, il 2 settembre 2017

A Mezzenile (Torino), sabato 17 novembre, alle ore 17:00, presso il Borgo del castello Francesetti, si terrà la presentazione del 138° volume della Collana editoriale della Società Storica delle Valli di Lanzo, dal titolo «Luigi Francesetti di Mezzenile e la letteratura del prealpinismo» che raccoglie gli Atti dell’Incontro di studio promosso da Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” e Società Storica delle Valli di Lanzo, svoltosi a Mezzenile, il 2 settembre 2017, a cura di Bruno Guglielmotto-Ravet ed Ezio Sesia.

Parteciperanno Aldo Audisio, Presidente Onorario della Società Storica delle Valli di Lanzo, già Direttore del Museo Nazionale della Montagna; Laura Gallo, storica dell’arte, già Direttore operativo del Museo Nazionale della Montagna e Alessandro Pastore, professore emerito di Storia moderna all’Università di Verona, storico della politica e cultura dell’alpinismo.

Il volume è un approfondimento che prende spunto dalla più importante opera letteraria del conte Luigi Francesetti di Mezzenile (nato nel 1776 e morto nel 1850), le famose Lettres sur les Vallés de Lanzo, che un anno fa sono state edite nella prima traduzione in italiano col titolo: Lettere sulle Valli di Lanzo (Mezzenile 1820-1822), curata da Piero Gribaudi e coi tipi della Società Storica delle Valli di Lanzo.

Un’analisi che spazia dalla letteratura sulla montagna in Europa, dal Rinascimento alla fine del XVIII secolo, all’esame della figura del conte di Mezzenile, evidenziandone la profonda conoscenza delle montagne descritte e il ruolo di pioniere del turismo valligiano, alla rilevanza delle litografie contenute nelle sue Lettres sur les Vallés de Lanzo, capostipiti della vasta iconografia valligiana che seguirà.

Roberto Mantovani, storico dell’alpinismo, propone un ampio excursus su qual era l’approccio alla montagna prima della nascita dell’alpinismo e sulla letteratura che ne seguì. Nel suo saggio Prima degli alpinisti: le montagne del mistero ricorda il connubio tra salotti culturali e ricerca scientifica che nella seconda metà del settecento portarono alla “invenzione della montagna”. Da lì scaturì lo stimolo per una più ampia esplorazione delle alte quote e per i relativi studi scientifici. Mantovani porta anche una proposta interessante: avviare ricerche sull’attività in montagna dei topografi militari come Antonio Tonini, che compì nel 1857 proprio nelle Valli di Lanzo una serie di prime salite sull’Uja di Mondrone, la Croce Rossa, il Monte Collerin, l’Uja di Ciamarella e la Bessanese, fino al segnale che oggi porta il suo nome.

Ezio Sesia, esperto di escursionismo, si sofferma sulla modernità dell’andar per monti del conte Francesetti, non solo per necessità ma per il piacere di farlo. Dallo studio attento delle Lettere, il suo contributo fa emergere Luigi Francesetti di Mezzenile, un illuminista conservatore innamorato della montagna, soffermandosi sull’attenzione minuziosa del conte di Mezzenile verso i più svariati aspetti del territorio visitato. Egli era agevolato in questo dalla profonda conoscenza acquisita visitando e osservando le tre Valli di Lanzo, una curiosità esplorativa estesa fino agli alti valichi di confine con la Savoia e anche a cime quali il Rocciamelone.

Bruno Guglielmotto-Ravet, bibliofilo e collezionista iconografico, in Luigi Francesetti di Mezzenile e la rappresentazione pittoresca delle Valli di Lanzo evidenzia come alcuni dei soggetti scelti da Francesetti per le litografie inserite nel suo volume siano diventati nel tempo icone privilegiate della simbologia valligiana, ripresi a modello da parecchi autori e in molte successive opere e pubblicazioni. Con il supporto di un corredo ragguardevole di incisioni e fotografie d’epoca, sono portate ad esempio alcune genealogie iconografiche: il Ponte del Diavolo a Lanzo, il santuario di Sant’Ignazio sopra Pessinetto, la cascata o gorgia di Mondrone in Val d’Ala.

Una ricca appendice completa il volume.

È riproposto un contributo “storico” di Aldo Audisio: la segnalazione del ritrovamento, nel 1982, del disegno originale della carta corografica delle Valli di Lanzo disegnata da Luigi Francesetti e poi inserita nell’antiporta del suo libro, carta che allora era collocata presso preso la biblioteca statale di Berlino Est.

Figurano poi, tratte dalla mostra Tra nobili mura. Le pietre del restauro, e introdotte da un testo critico di Marino Ravani, una scelta delle immagini realizzate dal fotografo Giorgio Cravero prima del recupero funzionale del borgo Francesetti.

Conclude una breve storia su La riqualificazione e la valorizzazione del castello e del borgo Francesetti di Mezzenile ai fini turistici e culturali; curata da Patrizia Bairo, che ha progettato i lavori, e Doriano Poma, che li ha seguiti nella fase esecutiva, consente di apprezzare il pregevole intervento di recupero effettuato dal Comune di Mezzenile.

Il volume si compone di 96 pagine, con 58 illustrazioni.

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Articolo pubblicato il 14/11/2018