Assuefazione
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

Bombardamento mediatico = assimilazione

Il continuato uso di farmaci e psicofarmaci, per non parlare di droghe ed affini, produce quell'insensibilità al prodotto da renderlo privo degli effetti cercati. La stessa cosa si può verificare quando l'eccessiva ripetizione di fatti o cose perdono il fascino dell'attualità per scomparire nel vortice della morbosa curiosità.

 Quando poi "il fatto" produce risvolti giudiziari l'accanimento terapeutico verso l'evento si fa ancor più preoccupante da parte degli spettatori intesi come lettori che si nutrono solo di certe comunicazioni.

Ed è ciò che purtroppo da tempo sta condizionando il mondo dell'informazione che dedica, a parer nostro, troppa attenzione a quelle certe notizie, che certe sono spesso da dimostrare, piuttosto che agli approfondimenti sociali e culturali che il mondo del lavoro, o ancor più del precariato, propongono quotidianamente e sono le uniche preoccupazioni certe del quotidiano.

Per cui sarebbe bene smetterla di fare pubblicità alle persone che, colpevoli o innocenti, godono di un palcoscenico pubblicitario gratuito per loro e sempre più costoso per i contribuenti.

Già, perchè il prezzo non è solo quantificare in moneta corrente il costo dell'informazione, qualunque essa sia, ma soprattutto nel concetto di moralità che spesso scaturisce in maniera approssimativa o peggio ancora interpretativa.

Ed allora affermiamo che è indispensabile rientrare in possesso di equilibri che vanno perdendosi giorno per giorno e di quella serietà che fa della cronaca un dovere informativo deontologico e niente più; le telenovele ed i serial lasciamoli a chi lo fa per mestiere altrimenti il giornalismo, inteso nella sua globalità, perderà sempre più la credibilità di cui deve andare orgoglioso.

L'approfondimento è giusto ma "cum grano salis" e senza condizionamenti di parte per non fare vittime prima ancora che sia dimostrata la responsabilità del soggetto.

Ma il pericolo ancor più grande è l'assuefazione alla notizia per cui essa tale non è più, deformata dal continuo martellamento pro e contro gli attori del fatto, qualunque esso sia. 

Purtroppo il gossip, cioè ciò che prima era la cronaca rosa, la chiacchera o il pettegolezzo, si è trasferito dalle pubblicazioni leggere all'informazione quotidiana occupando gran parte delle pagine di una qualsiasi testata; certo così si aumenta la tiratura ed il prestigio di chi dà per primo la notizia, ammesso e non concesso che sia tale.

L'inversione di rotta si è fatta indispensabile affinchè ognuno possa fare il suo lavoro senza essere condizionato da emozioni forzate che portano alla vergogna, per gli altri naturalmente, talvolta alla gelosia per chi legge o vede, e spesso tragicamente alla delusione o ancor peggio alla rassegnazione.

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Articolo pubblicato il 28/01/2011