Giaveno (TO) ll cantiere dell’ex ospedale invaso dall’acqua

La testimonianza e la presa di posizione del consigliere regionale Alfredo Monaco

Il persistente maltempo di questi giorni non ha risparmiato la già malconcia struttura sanitaria di Giaveno.

Un rilevante allagamento ha interessato l’ala storica del Polo Sanitario di Giaveno, al terzo piano, in un’area di cantiere non segnalata a norma, e che ha messo a gravissimo rischio il personale delle pulizie al quale è stato “ordinato” di asciugare.

L’incauta disposizione poteva presentare l’evidente rischio di folgorazione del personale, con il pericolo concreto di seppellimento a causa del probabile crollo di laterizi cementizi impregnati d’acqua.

Una scena raccapricciante si è aperta al mio sguardo. Ho insistito per allontanare dal pericolo le donne che si affannavano per rimuovere l’acqua.” – commenta sconcertato il Consigliere Regionale Alfredo Monaco – “Nessuno può permettere a delle lavoratrici, peraltro precarie, a lavorare immerse nell’acqua che filtra dalle scatole elettriche o sotto soffitti impregnati. Chi ha permesso questo le ha esposte a rischio di morte, e sembra che sia stato loro ordinato”.

La squadra 21 della centrale dei VVFF di Torino, guidata dal CSE Marco Raffini è intervenuta in pochissimi minuti, insieme ai VVFF Volontari di Giaveno di Piermauro Biddoccu, dalla segnalazione al NUE 112 fatta dallo stesso Consigliere Monaco.

Il CSE Raffini ha voluto sentire dalla viva voce del Consigliere Monaco la ricostruzione della scena ed ha fatto i rilievi del caso, stilando un corposo e minuzioso verbale.

Sicurezza delle lavoratrici e degli utenti, oltre che del cantiere; mancato controllo dell’avanzamento lavori con una catena di responsabilità lacunosa, se non addirittura patologica, e tentativo, questa volta fallito, di nascondere i problemi alle autorità politiche, come l’Assessore Antonio Saitta, invece di risolverli” – tuona Monaco – “Sono le tre questioni rilevanti di questo giorno buio dove si intrecciano le questioni.”

Quando si tratta di tagliare un nastro sono tutti in prima fila a raccogliere plausi ” - incalza Monaco - “In questo caso pare che qualcuno abbia ordinato alle lavoratrici di togliere acqua in un cantiere con evidenti pericoli di disastro di folgorazione o crollo. Trovo che sia criminale già la mancata vigilanza, figuriamoci se è stato impartito un ordine in tal senso”

Una tragedia sfiorata, insomma, che accende i riflettori sul modo di concepire ed esercitare le responsabilità.

Se vi sono dei profili di rilevanza penale, questo lo stabilirà la Magistratura, ma è auspicabile che sia fatta una approfondita verifica sull’esercizio di attività che hanno esposto a questi rischi.

Ci si attende la reazione del dr. Flavio Boraso, sempre attento alle tematiche della sicurezza nell’ASLTo3 che dirige con l’auspicio che adotti i provvedimenti per riportare su binari di serietà il tema della vigilanza interna sugli organi appaltanti.

Qualche testa rotolerà, almeno si spera”, così conclude il consigliere Monaco che probabilmente interrogherà l’assessore Saitta già nel corso dell’odierna seduta dei consiglio regionale.

Fotografie: La Stampa, Regione PIemonte

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Articolo pubblicato il 06/11/2018