Oltre la mostra i grandi tesori d’arte vengono presentati in una stupenda pubblicazione della Fabrizio Fabbri Editore
Nel prossimo ponte di Ognissanti (fino al 4 novembre) si avrà ancora la possibilità di visitare una grande mostra:”GUBBIO AL TEMPO DI GIOTTO, TESORI D’ARTE NELLA TERRA DI ODERISI”, attraverso un corpus di circa ottanta opere, dove si compie un viaggio alla scoperta di pitture su tavola, sculture, miniature e documenti, risalenti all’epoca di Giotto, tra la fine del 1200 e la seconda metà del Trecento periodo in cui Gubbio (la cosiddetta città di pietra) fu particolarmente attiva in campo artistico nel periodo compreso appunto tra la fine del Duecento e nei primi decenni del Trecento.
L’esposizione (che è stata insignita della prestigiosa Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana) e dislocata in tre prestigiose sedi della storia dell’arte e della cultura cittadina: Palazzo dei Consoli, Museo Diocesano e Palazzo Ducale.
“GUBBIO AL TEMPO DI GIOTTO,TESORI D’ARTE NELLA TERRA DI ODERISI” ha molti motivi di orgoglio, uno dei tanti è quello di essere riusciti ad affidare il progetto e la curatela a studiosi illustri a livello mondiale, come Enrica Neri Lusanna, Elvio Longhi e Giordana Benazzi, i quali al di la della mostra, hanno compilato un monumentale catalogo edito dalla Fabrizio Fabbri Editore (pp.335 ill. ni colori € 40.00).
Il volume riporta saggi anche di: Alberto Luongo, Maria Rita Sivestrelli, Cristiano Lorenzi, Francesco Mariucci, Cristina De Benedictris, Mauro Minardi, Ginevra Utari, Marco Droghini, Maria Brugato, Fabrizio Cece, e Sonia Merli.
Il Sindaco della città Gubbio Filippo Maria Stirati scrive nel saluto istituzionale: ” A differenza di una gran parte delle mostre promosse in Italia, si tratta di una mostra virtuos, di studio frutto di una ricerca multidisciplinare, una mostra che si esprime anche in un catalogo a cui si dovrà fare riferimento d’ora in poi nel mondo degli studi sulla storia dell’arte italiana tardo medievale”.
L’esposizione presenta anche alcuni dipinti restaurati per l’occasione, opere disperse nel corso della storia, e quadri degli stessi pittori eugubini provenienti da fuori la regione. Dipinti su tavola, sculture, oreficerie e manoscritti miniati delineano, anche con nuove attribuzioni, le fisionomie di grandi artisti come Guido di Oderisi, alias Maestro delle Croci Francescane, il Maestro della Croce di Gubbio, il Maestro della Croce di Gubbio, il Maestro Espressionista di Santa Chiara ovvero Palmerino di Guido “Guiduccio Palmerucci”, Mello da Gubbio e il Maestro di Figline, che si troveranno poi a lavorare a quaranta chilometri di distanza nel cantiere della chiesa eretta sopra la tomba di San Francesco ad Assisi a fianco di Giotto.
Monsignor Luciano Paolucci Bedini (Vescovo della Diocesi Eugubina) nel suo intervento sul volume:”…. Non si può dimenticare che ogni opera d’arte sacra non è solo frutto dell’ingegno di un’artista, ma rappresenta e incarna con verità l’espressione della fede e della preghiera, a giovamento della vita del committente e del popolo a cui è destinata, a suscitare emozione e ricordo, e altre preghiere, meditazioni e raccoglimenti”.
Ma chi era Oderisi? Dante nella Divina Commedia le dedica i versi della XI cantica del Purgatorio:”Oh”,diss’io lui,”non se’ tu Oderisi,/ l’onor d’Agobbio e l’onor di quell’arte/ch’alluminar chiamata è in Parisi?”, con questi versi viene fissato un passaggio importante nella storia della miniatura che va dal romanico al gotico.
Per mezzo di Dante, di questo Oderisi sappiamo molte cose: che tra il 1268 e il 1271 si trovava a Bologna, nel 1295 era a Roma, la città dei pontefici, e che nel 1299 sia deceduto, ma come fossero le sue miniature che tanto ammirava Dante non si sa nulla, restano solo i versi del Purgatorio che Dante dedica alle quelle anime degli orgogliosi dove si trova a scontare la pena anche quel Oderisi.
Nell’intervento sul catalogo Caterina Bon Valsassina (Direttore generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio MiBACT):
”La mostra intende ricostruire questo complesso contesto culturale attraverso l’esposizione di opere di grande importanza che in alcuni casi sono state oggetto di importanti restauri.
Come sottolineano i curatori, obbiettivo dell’esposizione è quello di essere innanzi tutto una mostra virtuosa … cioè un corollario espositivo di una ricerca che mette al primo posto l’indagine conoscitiva sulla città e sul suo esteso territorio”.
Questo dovrebbe essere lo scopo di ogni mostra: attivare la ricerca e intensificarla, migliorare – continua il Direttore- la conservazione delle opere esposte, portare il pubblico a riflettere su episodi della storia e della storia dell’Arte in particolare, sviscerando tutti i messaggi insiti nelle opere,espressioni non solo di arte ma anche di fede e di tradizione etnoantropologica”.
“GUBBIO AL TEMPO DI GIOTTO” Orari dal Lunedì alla Domenica 10.00-19.00 . Apertura 1 Novembre. Informazioni. Tel. 075.9220693
Didascalia:
Foto apertura copertina catalogo
Foto 1 Mello da Gubbio “Madonna con il Bambino e Angeli (fine quinto inizi sesto decennio del XIV secolo - Gubbio Museo Diocesano)
Foto 2 Pietro Lorenzetti (attribuito) “ Madonna col Bambino fra i santi Paolo e Pietro, nell’ordine superiore Cristo benedicente fra due angeli”, tempera su tavola secondo decennio del XIV secolo. Gubbio Palazzo Ducale .
Foto 3 Maestro della Croce di Gubbio “Croce dipinta” eseguita nel 1295 ca.
Foto 4 Maestro dei Corali di Gubbio “Antifonario santorale”
Foto 5-6 Maestranze eugubine e Maestro Espressionista di Santa Chiara (Palmerino di Guido?) “Arca vecchia di Sant’Ubaldo”, il manufatto custodisce ancora l’ossatura della struttura originale e le pitture dei due lati brevi interni, con un Cristo benedicente e un santo diacono (San Mariano o San Giacomo), santi titolari della cattedrale, entro quadrilobi ornati sull’oro e sull’argento( scheda di Francesco Mariucci).
Foto 7 Maestro dei Crocifissi francescani (Guido di Pietro da Gubbio?) “Messale Romano del 1254 proveniente dalla Biblioteca del Sacro Convento di San Francesco in Assisi.
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Articolo pubblicato il 13/10/2018