Vicenza - Palazzo Leoni Montanari delle Gallerie Italia va di scena la seduzione

Il tempo antico raccontato con pezzi dell’antica Grecia

Al Palazzo Leoni Montanari di Vicenza, sede museale di Intesa Sanpaolo  fino al 13 gennaio 2019 viene allestita una interessante  mostra:”LA SEDUZIONE, Mito e arte nell’antica Grecia”.

La storica raccolta Caputi, la cui formazione risale alla prima metà dell’Ottocento, si compone di 522 reperti ( proprietà dell’istituzione bancaria ),  provenienti dai corredi tombali di Ruvo di Puglia fiorente centro antico nell’attuale provincia di Bari, a rotazione sono presentati preziosi pezzi su base della tematica in programma.

In questa occasione (nelle sontuose sale del Palazzo Leone Montanari) ne vengono individuate oltre una quarantina di  importanti opere archeologiche  che vanno dalle  statue,  ai vasi apuli e lucani, specchi in bronzo, contenitori per oli, trucchi e gioielli – con l’integrazione di altri straordinari manufatti prestati  per l’occasione dai Musei Archeologici Nazionali di Napoli e di Reggio Calabria, e la curatrice l’archeologa Federica Giacobello con questo materiale  sviluppa un percorso espositivo documentando aspetti amorosi, religiosi e sociali della seduzione, narrando appassionate storie che hanno come protagonisti divinità ed eroi mitici.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Intesa Sanpaolo (pp.111 ill. ni colori).  

La seduzione, induce all’amore ammaliando e ingannando le menti e i sensi dell’uomo, e si realizza attraverso la compartecipazione di diverse dimensioni sensoriali: la bellezza dei corpi, delle vesti e dei monili, il profumo e le parole suadenti. Come si sa i piaceri e le gioie dell’amore (aphrodisia) appartengono ad Afrodite e a Eros, pertanto il progetto espositivo inizia tracciando il profilo di queste  personalità e l’immagine di queste due divinità  del culto.   

La mostra prosegue poi, analizzando un personaggio mitico che incarna il potere della seduzione Elena di Sparta, capace di ammaliare e affascinare con la sua bellezza principi ed eroi.

Parallelamente è tracciata la personalità  dei maschi seduttori che nella mentalità greca sono agli antipodi dei valorosi eroi guerrieri. Dalle divinità del mito si passa agli uomini indagandone le dinamiche che mettono in campo per sedurre. La loro realizzazione viene ottenuta con un accurata preparazione, la scelta di abiti, acconciature  i gioielli lo scambio di sguardi e di gesti, gli incontri fugaci. Le scene dipinte sui vasi ricche di simboli  accompagnano il visitatore nel mondo della bellezza e della sensualità nell’antica Grecia.

 In occasione dell’evento vicentino  numerose attività collaterali vengono svolte per approfondire i temi della mostra, arricchita da contenuti multimediali e da un percorso olfattivo.

“La Seduzione mito e arte nell’antica Grecia” fino al 13 gennaio 2019. Aperto dal Martedì alla Domenica 10.00 – 18.00, chiuso il lunedì. Informazioni e prenotazioni: Numero verde 800.578.875

Didascalie foto:

Foto 1 Una veduta delle sale dove  è allestita la  mostra

Foto 2 Afrodite Anadyomene del I secolo d.C. Statua in marmo bianco, con tracce di colore sui capelli e sulle veste di rosso, sulla benda che trattiene la chioma (Museo Archeologico Nazionale di Napoli)

Foto 3 Lato A del vaso  “Afrodite seduta su Klismòs (Collezione Intesa Sanpaolo). La dea è celebrata come dea della rigogliosa flora tra tralci vegetali: il suo potere è espresso dal ramo che stringe tra le mani come uno scettro. La raffigurazione riprende un modello statuario attribuito allo scultore ateniese Fidia.

Foto 4 Cratere a campana apulo a figure rosse. Lato A “Eros e donna”. Eros è raffigurato, secondo  la tradizione del VI secolo e della prima metà del V secolo a.C. come un giovane efebo,dal corpo atletico, dotato di grandi ali. La bacchetta che ha in mano fa forse riferimento ai giochi della seduzione impartiti alla fanciulla stante davanti a lui. Collezione Intesa Sanpaolo

Foto 5 Hydria apula (vaso greco) sempre  della collezione Intesa Sanpaolo  la pittura raffigura “ l’Offerta ad Afrodite da parte di due giovani” eseguita da un pittore di Karlsruhe 380-360 a.C. La scena riproduce una fanciulla e un efebo presso un altare mentre compiono sacrifici ad Afrodite, beneauguranti per le loro prossime nozze.  

 

 

 

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Articolo pubblicato il 09/10/2018