Nikola Tesla: un Genio che non si è voluto comprendere

Un Genio del nostro tempo, volutamente dimenticato dalla Scienza accademica

NIKOLA TESLA: una storia vera

Prima Parte

 

Nasce in Serbia al confine con la Croazia il 9 Luglio 1856, da padre Serbo e madre Croata. Si laureò poco più che ventenne in ingegneria con indirizzo elettrico e meccanico. Nel 1881 si spostò a Budapest diventando caporeparto di una Compagnia Americana di telefonia.

Nel 1882 andò a Parigi dove venne assunto con il ruolo di Ingegnere presso la Continental Edison Company. In questo periodo lavorò alacremente ottenendo importanti risultati nel miglioramento delle dinamo e inventò anche i regolatori automatici di corrente che migliorarono la diffusione della corrente elettrica.

A causa di una mancata promessa economica, oggi diremmo a causa di una vera e propria truffa ai suoi danni da parte di Edison, ebbe con l’industriale uno scontro epocale e uscì dall’Azienda sbattendo la porta.

Edison aveva il monopolio della Corrente Continua, e forse non sapeva che il sogno di Tesla era quello di trasformare ogni tipo di macchinario facendolo alimentare dalla Corrente Alternata, di sua invenzione. A distanza di anni la sua idea risultò essere quella vincente, poiché la Corrente Alternata viaggia attraverso cavi di rame più sottili e a differenza della Continua raggiunge distanze pressoché illimitate, a un costo nettamente minore.

Nel 1888, dopo aver assistito alla presentazione del motore ad induzione di Tesla, George Westinghouse, famoso imprenditore americano, si entusiasmò e decise di firmare un contratto vantaggioso per entrambe le parti.

L’invenzione della Corrente Alternata esplose letteralmente. Tesla progettò e costruì la prima centrale elettrica a Corrente Alternata presso le Cascate del Niagara.

Poco tempo dopo la costruzione della Centrale, Tesla annunciò al mondo scientifico la scoperta dei raggi Cosmici. I tempi non erano ancora maturi:

“Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta dei raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me quando avevo scoperto qualcosa di nuovo e poi, anni dopo, videro che avevo ragione…” (N.Tesla)

Purtroppo la battaglia commerciale Corrente Continua – Corrente Alternata, tra Edison e Westinghouse, ebbe come risultato una grossa crisi per entrambe le Aziende. Tesla decise di mettersi in proprio, vendette a Westinghouse i suoi brevetti per 15 milioni di dollari… e fondò una nuova Società.

La sua mente era una sorta di violenta fucina, dove le idee ribollivano in continuazione. A volte sembrava quasi che egli stesse perdendo il controllo. L’arte, la Poesia e soprattutto la propria immaginazione erano i veri possessori della sua mente.

Tesla si comportava come un catalizzatore di idee, una sorta di grande antenna in grado di percepire segnali, concetti, immagini e suggestioni che sembravano provenire da un’altra dimensione spazio-temporale.

Una frase molto significativa ci aiuterà a comprendere meglio questo Uomo, così particolare:

“Il dono del potere della mente proviene da Dio, Essere Divino, e se concentriamo le nostre menti su quella Verità, noi ci sintonizziamo con questa grande potenza” (N.Tesla)

Da dove provenivano le sue idee?

Tesla parlava spesso di un Mondo, altro, o di un’altra Dimensione diversa, nella quale tutta la conoscenza dell’Universo è già scritta in un archivio di memoria Cosmica, che può essere ativato da un’intenzione ben precisa: la nostra Volontà.

Inutile ricordare le profonde analogie di questo concetto con le cosiddette “Memorie Akashiche” dei Teosofi come Helena Blavatsky.

Una breve digressione sul concetto di Memoria Akashica:  

Akasha, è un termine sanscrito  che indica l'etere.  Come sappiamo già gli antichi filosofi greci parlavano dei cinque Elementi, Fuoco, Acqua, Aria, Terra ed Etere. Gli stessi vennero ripresi in considerazione nel Rinascimento con gli ermetisti e gli alchimisti.

Oltre ai quattro elementi più noti troviamo anche il complesso concetto di “Etere” che secondo l’induismo è un archetipo originale della Creazione (una sorta di suono ancestrale) che si esprime sotto forma di frequenze che esistono da sempre e che esisteranno per sempre.

Potremmo quindi definire l'Akasha, il contenitore di tutto ciò che esiste, che è esistito e che esisterà, sotto forma di vibrazioni,  di frequenze e quindi Suono. 

Questa considerazione ci obbliga a considerare Tesla sotto una luce nuova e completamente diversa.

Tesla era uno Scienziato o un Mistico?

La stupidità di questa domanda sta nell’abitudine che abbiamo di scindere le due cose, come se non fosse possibile vivere entrambe le situazioni.

Purtroppo la deriva materialistica di un Illuminismo deteriore e ormai quasi completamente superato, porta ancora oggi, tra di noi, le sue nefaste conseguenze.

Per comprendere Tesla, che è stato definito un moderno Leonardo da Vinci, occorre fare qualche passo indietro, occorre essere umili e limitare il più possibile quell’attitudine al giudizio che vorrebbe porci al di sopra degli altri per poterli prima guardare con autosufficienza, quindi giudicare con sprezzante arroganza.

Per poter giudicare Uomini come Tesla, Leonardo da Vinci, Dante e molti altri autentici Geni del loro tempo, occorrerebbe essere come loro, o più dotati di loro, quindi, come invito alla prudenza, ritengo convenga limitarsi a descrivere con onestà intellettuale quello che di loro abbiamo compreso e astenersi da qualsiasi giudizio sulle loro persone. 

Tesla considerava l’Etica una parte integrante della vita e scopo ultimo del lavoro e della ricerca scientifica:

"La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità"

"Il progressivo sviluppo dell'uomo dipende dalle invenzioni. Esse sono il risultato più importante delle facoltà creative del cervello umano. Lo scopo ultimo di queste facoltà è il dominio completo della mente sul mondo materiale, il conseguimento della possibilità di incanalare le forze della natura così da soddisfare le esigenze umane"

Queste due affermazioni di Tesla mettono in evidenza il suo modo di pensare e come si vedrà nella seconda parte di questo articolo, l'ambiente di lavoro lo condizionò in modo esasperante.

Egli era costretto a lavorare immerso in un diabolico meccanismo che gli forniva il sostegno economico in funzione delle opportunità economiche che lo scienziato poteva offrire ai suoi investitori.

La delicatezza di questo concetto è facilmente intuibile: “se le tue ricerche vanno incontro ai nostri guadagni”, sembrano urlargli in faccia i vari industriali, “allora ti sponsorizziamo, altrimenti ti cacciamo”.

Fine Prima Parte

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 06/10/2018