Calcio - Il Toro è una realtà storica

Con l'Assessore comunale Sbriglio la rinascita del Filadelfia

Pare proprio che sia la volta buona per la Casa del Popolo granata: l'Assessore Sbriglio, dipanata l'annosa diatriba con l'erario, sta lavorando per ridare alla Città, nel pieno della sua funzione, lo storico Fila, il campo che visse le gesta del Grande Torino e che a breve scadenza tornerà ad essere sede di allenamenti per la prima squadra, campo di casa per la formazione Primavera ma soprattutto fucina di campioni com'è sempre stato prima dei disastri iniziati con la gestione post Pianelli.

Il settore giovanile sta risorgendo e ci sia consentito l'accostamento storico del momento; i giovani granata del vivaio hanno sempre rappresentato il miglior serbatoio per la prima squadra crescendo al fianco dei titolari con inserimenti progressivi che ne hanno perfezionato il bagaglio tecnico naturale.

Da qualche tempo il popolo granata vede i suoi giovani talenti al servizio delle società più abbienti, di quelle cioè che non hanno problemi a mantenere un organico variegato fatto di grandi firme e di new entry con le carte in regola per diventare stelle del firmamento calcistico.

Ma oggi si respira un'aria diversa: Antonio Comi, con il sostegno della scuola calcio affidata a Silvano Benedetti, può finalmente lavorare con la certezza che i suoi ragazzi presto si alleneranno sul green che fu dei Mazzola, Ossola, Gabetto e di tutti gli altri eroi che hanno scritto pagine indelebili nella storia del calcio internazionale.

 Oggi anche Franco Lerda lavora più sereno perchè l'orizzonte si tinge sempre più di... granata per lui e per gli atleti che hanno l'onore di indossare quella casacca.

 Ed allora lasciamo che siano i verdetti del campo a scrivere la storia contemporanea di questo Toro che ha trovato in Urbano Cairo (nella foto con il sindaco Sergio Chiamparino il giorno in cui diventò il Patron del nuovo Toro) un importante sorgente di rinascita, con i suoi pregi ed i suoi difetti.

Ma chi non ne ha? Innanzi tutto occorre dire che nessuno ha mai presentato un'offerta seria e concreta per subentrare a chi, bene o male, ha raccolto i cocci cercando di ricostruire l'anfora.

 Il lavoro va rispettato, quello di ogni singolo attore, e questo Cairo l'ha capito con il tempo ed oggi lascia ad ognuno le sue incombenze. Il popolo granata, troppo spesso impaziente, si sta ricompattando attorno ai suoi beniamini che interpretano nel miglior modo possibile le direttive della panchina dove siede un giovane vecchio cuore granata.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 12/12/2010