Sanremo (IM) - Elsa Fornero al Teatro del Casinò
Giuliana Tofani Rossi con Elsa Fornero

Aperta la stagione dei martedì letterari

Riceviamo dalla nostra lettrice sanremese e pubblichiamo questo suo intervento, nell'occasione descritta, che ripercorre il tema caro imperniato su vitalizi politici, sindacali e pensioni INPS e le risposte ricevute in proposito.

 

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Martedì 18 u.s.  la Prof. Elsa Fornero,  ex Ministro del Lavoro,  ha aperto la stagione dei martedì letterari del Casinò di Sanremo presentando il suo libro:"Chi ha paura delle riforme. Illusioni, luoghi comuni e verità sulle pensioni." Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare da alcuni commenti velenosi  sui social,  non ci sono stati né fischi, né contestazioni.  Anzi il suo ingresso è stato salutato da un lunghissimo applauso, quasi una ovazione. La platea era formata prevalentemente da persone di una certa età  che non sono state toccate dalla sua riforma. 

Elsa Fornero ha ricordato che  il governo dei tecnici,  guidato da Mario Monti  nel  2011,  è nato per introdurre riforme ritenute necessarie in un momento  in cui le forze politiche non erano considerate credibili da parte dei mercati chiamati a rifinanziare,  con pesanti interventi,  il debito pubblico. Tutto è avvenuto in pochissimo tempo: quando il Presidente del Consiglio Monti le ha telefonato per chiederle se accettava di fare  il Ministro del Lavoro,  le ha lasciato appena il tempo di consultarsi con il marito. La riforma è  stata varata in soli 20 giorni. 

La Prof. Fornero ha detto che ha paura delle riforme chi ha paura di perdere qualche privilegio. Non averne paura  significa  essere proiettati nel futuro, sapendo  che il futuro può essere difficile e comportare grandi sfide. 

"La riforma è un cambiamento profondo,  introdotto nel modo di funzionare,  di  un meccanismo giuridico,  economico,  sociale, allo scopo di adattarlo alle esigenze di rinnovamento. E' un insieme complesso  di mutamenti, intrecciati tra loro, che apporta i sui effetti nel tempo".

Secondo  Elsa Fornero la riforma perfetta non esiste. Ha  ricordato che negli ultimi decenni nascono sempre meno bambini e aumenta in maniera vertiginosa il numero dei pensionati.  La Fornero,  professore ordinario di Economia Aziendale presso il Dipartimento di Management e Economia dell'Università degli Studi Torino, ha lo sguardo proiettato verso le nuove generazioni.  Ha ricordato che i giovani  sono la categoria che più  si trova in difficoltà e non sa se avrà una pensione sufficiente per vivere.  Il compito della politica, sostiene Elsa  Fornero, deve essere quello di rispettare i requisiti di “un buon sistema pensionistico” che sono: l’adeguatezza ( cioè un reddito socialmente sostenibile in grado di consentire una vecchiaia dignitosa) e la sostenibilità ( rispettare l’equilibrio tra entrate contributive e uscite per il pagamento delle pensioni). Inoltre, la riforma,  deve essere flessibile,  ossia avere  la capacità di adattarsi ai cambiamenti strutturali di natura demografica, tecnologica ed economico-sociale del mondo di oggi.

Elsa Fornero ha ricordato che, oltre alla riforma delle pensioni INPS,  in  quel periodo sono stati modificati  (a sui dire,  con qualche riluttanza) anche i VITALIZI POLITICI. A fine mandato le è stato offerto il VITALIZIO, ma lo  ha rifiutato, perché avrà la sua pensione di docente universitaria.

Quando la professoressa ha finito di parlare,  il pubblico ha avuto la possibilità di farle alcune domande. 

Ho  citato l'art. 69 della Costituzione che stabilisce che i parlamentari hanno diritto a una indennità, ma, ho detto,  non esiste una legge che autorizzi il pagamento dei VITALIZI.

Ho ricordato che, la verità  è  che  sono regolamentati da una delibera dell'Ufficio di Presidenza della Camera, fatta di nascosto, nottetempo nel lontano 1954.

Tali delibere non hanno valore di legge, quindi,  ho detto che i vitalizi sono un furto. Inoltre, anche se non sono stati ancora  pubblicati gli elenchi, l'INPS accredita contributi figurativi a sindacalisti e politici, vale a dire sottraendoli ai lavoratori.

Ho domandato  a Elsa Fornero se si può definire GIUSTIZIA  la disparità di trattamento pensionistico tra politici/sindacalisti e lavoratori iscritti all'INPS che,  se non hanno 20 anni di contribuzione,  non hanno diritto a nulla.

Risposta: NO. 

Giuliana Tofani Rossi 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 21/09/2018