Nuoro - Al Man lo splendore e la decadenza della Bella Epoque di Henri De Toulouse- Lautrec

La creazione grafica, i giochi di colori, la figura della donna nell’arte del manifesto pubblicitario raccontate in oltre cento opere

Chi si è recato in vacanza nella bellissima Sardegna non ha potuto perdersi la favolosa  mostra al MAN di Nuoro:”LA BOHEME HENRI DE TOULOUSE LAUTREC e i maestri di Montmartre ”, curata da  Claire Leblanc Otto Letze, dove sono presentati 110 opere. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Musée d’Ixelles di Bruxelles e lo Institute for Cultural Exchange di Tubinga  Germania.

 Il presidente del Museo Tonino Rocca scrive nel saggio del volume:”La mostra riannoda i fili di questa affascinante vicenda umana e artistica presentando un’ampia selezione dell’opera litografica di Toulouse - Lautrec in dialogo con quella di artisti a lui vicini per biografia e percorso artistico ….”

Organizzata in sei sezioni, non è solo la Parigi di Toulouse Lautrec a prendere vita in questo progetto, ma anche quella dei suoi predecessori e gli artisti contemporanei. La maggior parte dei poster esposti sono di pubblicità per appuntamenti della vita notturna parigina, solitamente in combinazione con l’annuncio di uno spettacolo dal vivo.

Accompagna la mostra un catalogo di 144 pagine cartonato  in versione italiano-inglese con sovraccoperta corredato da splendide immagini delle opere esposte  con testi di Luigi Fassi e Claire Leblanc, edito da Silvana Editoriale.

La mostra La Bohème in corso al MAN di Nuoro viene esposta quasi tutta la produzione dell’ opera litografica del grande artista di affiches Henri de Toulouse - Lautrec, nel percorso espositivo è presentata in una stretta intenzione anche opere dei suoi predecessori e contemporanei, che vissero e sperimentando la vita  nella Parigi della Bella Epoque.

Henri de Toulouse Lautrec nasce nel 1864  da una famiglia di antichissima nobiltà e si trasferisce giovanissimo a Parigi  dove frequenta atelier di artisti e accademici; studia principalmente le opere degli impressionisti, in particolare Dégas, ma si interessa anche ad Ingres di cui ammira l’arabesco lineare e all’opera di Van Gogh che lo conoscerà nel 1866. Nella ville lumiere Lautrec divenne ben presto un narratore della vita che si faceva nella capitale francese, un pittore dell’affascinante demi-monde e dei suoi luoghi: i veri atelier del suo lavoro divennero gli ippodromi, i circhi, i teatri di prosa e di musica, i cabaret e i bordelli.

Di quei luoghi Toulouse – Lautrec  raffigurò in presa diretta gli attori e gli spettatori, con grande passione e senza mezze misure, l’artista francese si prese gioco degli spettatori d’elite, illustrandoli in maniera caricaturale ed elevando a stelle delle sue opere i protagonisti più umili di quel mondo – i cantanti, le ballerine e anche le prostitute.  In soli dieci anni di attività, fino alla sua morte avvenuta nel 1901, Touluse – Lautrec (scompare a soli 37 anni), produsse 368 stampe e poster litografici che considerò sempre d’importanza pari a quella dei suoi dipinti e disegni.

I manifesti pubblicitari furono solamente trentadue, Il primo le venne commissionato nel 1891 (Foto apertura), legato al mondo del cabaret che l’artista aveva frequentato con tanta assiduità. Charles Zidler, direttore del nuovo cabaret di Montmartre - Moulin Rouge - , deve far fronte a un’importante concorrenza, pertanto dopo la realizzazione del manifesto inaugurale da parte di Jules Chéret nel 1889  Lautrec riceve il compito di creare il secondo manifesto promozionale del locale parigino più famoso al mondo.

L’ultimo venne eseguito nel 1899 che pubblicizzava la pièce teatrale di Richepin per il Théatre Antoine. La curatrice Claire Leblanc  nel suo saggio:” La creazione grafica occupa un posto importante nell’opera di Toulouse-Lautrec che ne diventa maestro del manifesto ……”.

Il manifesto troverà un posto d’onore  e verrà  consacrato come arte a tutti gli effetti nel corso dell’Esposizione Universale di Parigi del 1889. In mostra viene presentata anche una sezione di opere di primi artisti come Julet Chéret e Pierre Bonnard che fecero uso del poster per propagandare  diversi spettacoli.

Quando Toulouse Lautrec iniziò a sperimentare la litografia, i suoi contemporanei, artisti che erano già affermati come l’ungherese Alfons Mucha e Théophile - Alexander Stein si servirono della medesima tecnica e riuscirono anch’essa creare dei veri capolavori, la mostra nuorese riporta queste splendide icone dell’arte pubblicitaria.

Nel corso della vita di questi artisti e per merito del loro lavoro, le stampe litografiche e i poster acquisirono un nuovo status, da semplici strumenti pubblicitari a nuovo genere artistico di riconosciuto valore.

Questa grande esposizione presentata al MAN di Nuoro è la prima tappa che coinvolgerà altri musei di fama internazionale e permetterà ai visitatori che si accosteranno di seguire da vicino le origini della moderna pubblicità di massa che ebbe proprio inizio con queste opere esposte fino al 21 ottobre al MAN di Nuoro.

“Quando l’artista scompare- scrive nell’introduzione del volume Luigi  Fassi era appena iniziato il Novecento, con i suoi cambiamenti che erano ormai alle porte e Toulouse – Lautrec lo aveva saputo anticipare e annunciare raccontando l’euforia, il fervore e la solitudine della vita in una grande metropoli europea”.

Foto  apertura Henri Toulouse - Lautrec Moulin Rouge –La Goulue 1891

Foto 1 Jules Cheret Moulin Rouge

Foto 2 copertina catalogo

Foto 3 Henri Toulouse-Lautrec   Litografia a matita, penello e crachis  “Divan Japonais” 1893

Foto 4 Henri Toulouse - Lautrec   Litografia a pennello  e crachis su due fogli di carta pergamena   “Ambassadeurs Aristide Bruant” 1892

Foto 5   Henri Toulouse - Lautrec Litografia a pennello , crachies e matita “Le Salon des Centx la Passagère du 54 ou Promenade en Yacht”, 1896

Foto 6  Henri Toulouse - Lautrec Litografia a pennello , matita  ecrachis “May Milton” 1895

Foto 7 Jules Chèret Litografia a colori Thèàtre National de l’Opéra. “Carnaval 1892”

Foto 8 Jules Chéret  Litografia a colori “L’auréole du Midì” 1893

Foto 9 Alfons Mucha Litografia a colori “Lorenzaccio” 1896

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 06/09/2018