Torino. Giovanni Ramella: l'uomo e l'umanista

Ricordi e cordoglio per la scomparsa dello storico Preside del Liceo Classico D'Azeglio

In questi giorni Torino piange un insigne protagonista della Cultura cittadina del Novecento, studioso attento e infaticabile nonché mentore per decine e decine di giovani cervelli, entrati poi a vario titolo nei gangli produttivi e culturali del territorio. Si tratta del Prof. Giovanni Ramella, classe 1932, storico Preside del Liceo Classico D’Azeglio, che lasciò solo nel 2002, al termine della sua prestigiosa carriera didattica.

Insignito dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica per indiscussi meriti scolastici, il Prof. Ramella ricopriva inoltre da 16 anni la carica di Vicepresidente del Centro Pannunzio, noto polo culturale torinese che proprio quest’anno festeggia il cinquantenario della sua nascita. Di lui il Prof. Pier Franco Quaglieni - Storico, fondatore del Centro e caro amico dell’estinto – con sentimenti di profonda commozione ha ricordato il suo essere “un uomo coltissimo, mite e aperto al dialogo con tutti”. “La sua morte”, continua Quaglieni, “priva il centro di una delle sue figure più prestigiose, protagonista assoluto di infiniti eventi culturali”.

Oltre alla spiccata propensione verso l’insegnamento, riconosciuta e testimoniata da colleghi e studenti non a caso come una vera e propria vocazione, il Prof. Ramella era profondamente e intimamente dedito al Cattolicesimo, non per questo venendo tuttavia meno alle sue obbligazioni di Preside in un Istituto statale laico quale appunto il D’Azeglio.

Dopo essere stato allievo dei Salesiani, Ramella aveva intrapreso gli studi di Letteratura cristiana antica, conseguendo la Laurea sotto la direzione del futuro Arcivescovo di Torino Michele Pellegrino.

Prima di approdare, nella seconda metà degli anni ’80, al Liceo D’Azeglio di Via Parini, il cursus honorum del Prof. Ramella lo aveva visto alla guida dell’Istituto Berti (per la precisione, dal 1982 al 1986).

Norberto Bobbio (che del Liceo Classico di Via Parini era stato storico studente), intervenendo giustappunto nel corso di un convegno presso il Centro Pannunzio, disse di apprezzare in Ramella soprattutto “la mitezza”, dote ormai rara, specie se non disgiunta da una levatura culturale di formidabile spessore e rilievo.

Cultore delle Lettere classiche, che citava testualmente, il Prof. Ramella s’intendeva altresì di Francese e Tedesco, annoverando all’attivo pure qualche conoscenza di Portoghese. Le sue lezioni, talvolta offerte liberamente anche al di fuori dell’orario scolastico (“per integrare il programma”, come soleva dire) erano sorprendentemente semplici, nella loro elegantezza di taglio universitario, in grado di captare l’attenzione anche dei discenti più svogliati.

I ricordi degli ex allievi cantano di un uomo e di un Preside affabile, il quale dava del “Lei” agli studenti e ne conosceva personalmente volti e storie, oltre al rendimento.

Le esequie del Prof. Ramella, scomparso lo scorso 25 Agosto, sono state celebrate Martedì presso la Parrocchia Beata Vergine delle Grazie del quartiere Crocetta, ove l’emerito Docente risiedeva.

Civico 20 News si associa al cordoglio di quanti piangono la scomparsa di un uomo rigoroso ma benevolo, gigante della Cultura e paladino di quell’Umanesimo gentile che forse, ahinoi, in generale non esiste più.

 

(Fotografia di apertura mutuata da La Stampa)

 

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Articolo pubblicato il 31/08/2018