I tragici fatti occorsi a Genova lo scorso 14 Agosto hanno atrocemente disseppellito, da sotto il tappeto dell’incuranza, remore e problemi legati alla debolezza strutturale delle infrastrutture viarie. In questo contesto, appare dunque legittimo e umanamente comprensibile che sui territori si scateni una vera e propria caccia alle streghe, con allarmate segnalazioni di pericoli e carenze manutentive.

Per quanto concerne il Canavese, Amministrazioni locali e Cittadini hanno evidenziato la criticità della galleria di Ceresole Reale, situata sulla ex statale 460 del Gran Paradiso, giustappunto fra le municipalità di Ceresole e Noasca.

Nonostante gli interventi effettuati circa un anno or sono, l’interno del tunnel (edificato nel 1995) è ancora del tutto privo di copertura telefonica, con la conseguente impossibilità di agganciarsi alle reti mobili per chiamare, via telefono o internet, eventuali soccorsi.

Il problema, considerando come la galleria si prolunghi per quasi 4 chilometri, appare grave e invalidante per coloro i quali dovessero trovarvisi all’interno, magari nell’impossibilità di muoversi per recuperare l’uscita troppo lontana.

Andrea Basolo e Domenico Aimonino, rispettivamente Sindaci di Ceresole e Noasca, puntualizzano con preoccupazione come il tunnel in oggetto (già teatro di incidenti) rimanga di fatto l’unica arteria di comunicazione fra i due centri abitati, versando la vecchia provinciale – esterna alla galleria – in condizioni d’incuria e impraticabilità.

Città Metropolitana e Prefetto sono stati nuovamente sollecitati.

Si attendono ora risposte e celeri provvedimenti, anche perché pare davvero assurdo che un’opera costata alla collettività l’equivalente di 35 milioni di euro, manchi di un tassello tutto sommato banale…

Quello di far semplicemente funzionare un telefono!

(Immagine di copertina tratta da La Stampa)