Turista beve bicchiere di vino sul volo per Dubai: arrestata con la figlioletta
Ellie Holman, 44 anni

La donna, una dentista 44enne, in carcere per tre giorni con la bambina di 4 anni. Ora è in custodia cautelare: potrebbe rimanerci un anno in attesa del processo

Ha bevuto un bicchiere di vino offertole da una hostess sul volo della Emirates diretto da Londra a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, e al suo arrivo è stata arrestata è tenuta in cella per tre giorni insieme alla figlia di quattro anni. Ora Ellie Holman, una dentista di 44 anni originaria della Svezia che vive a Sevenoaks, nel Kent, con il suo compagno inglese, Gary, e i loro tre figli, rischia di rimanere in custodia cautelare per un anno: è stata rilasciata su cauzione ma le è stato confiscato il passaporto e non può lasciare la città in attesa del processo, che potrebbe cominciare tra 12 mesi.

L’arresto, che risale al 13 luglio — racconta il Guardian — è stata denunciato dall’associazione non governativa Detained, che si occupa di aiutare le persone incarcerate nel paese arabo.

Holman ha bevuto un solo bicchiere di vino mentre si trovava sul volo di otto ore per gli Emirati. Doveva stare a Dubai per cinque giorni, in visita da amici, come aveva fatto già altre volte. Ma all’arrivo è stata interrogata da un ufficiale dell’immigrazione, che le ha contestato di non avere il visto.

Quando Holman ha chiesto se poteva prenderlo e pagarlo lì, l’uomo le ha domandato se avesse bevuto. Holman, che lo stava filmando per provare il suo «comportamento scortese» (senza sapere che era illegale), ha risposto di sì ed è stata immediatamente arrestata e sottoposta a un test del sangue per rilevare il consumo di alcol.

 Le guardie — denuncia Holman attraverso la ong Detained — le hanno impedito di chiamare la sua famiglia e l’hanno messa in una cella «puzzolente», con i materassi «luridi». «La mia bambina ha dovuto fare i bisogni sul pavimento della cella — ha raccontato —. Non l’ho mai sentita piangere così disperatamente come in quel posto». All’inizio le due non hanno ricevuto né cibo né acqua, poi hanno avuto un pasto che «puzzava come spazzatura.

Nè io né Bibi (la figlia, ndr) siamo riusciti a mangiarlo. Non ho dormito per tutti i tre giorni». Anche gli amici che a Dubai avevano saputo dell’arresto non sono riusciti a contattarle: «Non hanno avuto il permesso di vederci, non me l’hanno neanche detto». Solo dopo l’arrivo del marito è stata rilasciata su cauzione: le spese legali e il lavoro perso, secondo le donne, le sarebbero costati almeno 30 mila pound (33 mila euro).

Il consumo di alcol è vietato negli Emirati, ma i non musulmani possono farlo se ottengono una licenza (devono essere maggiori di 21 anni e guadagnare oltre 3000 al mese) mai in pubblico e solo in alcuni luoghi: ristoranti, hotel e night. «Gli Emirati Arabi Uniti nutrono deliberatamente l’impressione che bere alcol sia perfettamente legale per i turisti — dice la direttrice di Detained Radha Stirling —: non è strano che questi ultimi pensino che il Paese tolleri le abitudini occidentali, ma non è così. È illegale avere alcol nel sangue, anche se viene consumato su un aereo della compagnia di Dubai».

corriere.it

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 12/08/2018