5 agosto 1830: muore a Pinerolo (TO) Pio Bruno Lanteri

Il sacerdote, fondatore della Congregazione degli Oblati di Maria Vergine, era nato a Cuneo il 12 maggio 1759

Lettore, devo ammettere che sono stato indotto alla redazione di questo articolo anche da un certo spirito campanilista ma ritengo in ogni caso che il personaggio biografato meriti una certa attenzione.

Una sintesi della vita del Venerabile Pio Brunone Lanteri è così delineata dal sito http://www.santiebeati.it:

Pio Brunone nasce a Cuneo il 12 maggio 1759 dal medico Pietro Lanteri e da Margherita Fenoglio, ottavo di dieci figli. Dopo la morte di Margherita, avvenuta nel 1763, il padre lo consacra alla Madonna, occupandosi in seguito personalmente della sua istruzione, non potendo Pio Brunone frequentare regolarmente la scuola a causa della sua malferma salute.

Nel 1781, stavolta in prima persona, rinnova la sua consacrazione a Maria, dopo aver deciso di dedicarsi alla vita religiosa, iscrivendosi nel 1777 al corso di teologia dell’Università di Torino.

Durante gli studi universitari, sotto la guida del sacerdote svizzero Nikolaus von Diessbach, fondatore a Torino dell’associazione “Amicizia Cristiana” (rivolta principalmente all’apostolato a mezzo della “buona stampa”), approfondisce la spiritualità di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori e di Sant’Ignazio di Loyola, con particolare riferimento agli Esercizi Spirituali, per la cui diffusione si impegnerà in seguito.

Il 25 maggio 1782 viene ordinato sacerdote a Torino, poco dopo consegue la laurea in teologia, quindi si dedica al suo ministero e alla guida dell’“Amicizia Cristiana”, i cui aderenti si impegnano al segreto per quanto riguarda la loro appartenenza all’associazione.

È anche grazie a questa segretezza che papa Pio VII, costretto da Napoleone Bonaparte alla prigionia a Savona per tre anni, dal 1809 al 1812, riesce a mantenere i contatti che gli consentono di proseguire la sua attività di Pastore.

L’associazione viene però scoperta e Pio Brunone è relegato nella sua casa di campagna, nella Grangia di Bardassano.

Dopo la caduta di Napoleone e la Restaurazione, il Lanteri ricostituisce l’“Amicizia Cristiana”, che perde il suo carattere di segretezza e diventa nel 1817 “Amicizia Cattolica”, assumendo nello stesso tempo una fisionomia laicale.

Nel 1825 Pio Brunone rifonda gli oblati di Maria Vergine, con il consenso del Vescovo di Pinerolo Monsignor Pietro Giuseppe Rey.

È in questa congregazione, approvata da papa Leone XII nel 1826, che Pio Brunone muore a Pinerolo il 5 agosto 1830.

Esattamente un secolo dopo, il 5 agosto 1930, inizia la causa di beatificazione: nel 1965 Pio Brunone Lanteri viene dichiarato Venerabile.

Sempre nello stesso sito, Marco Invernizzi esprime questa considerazione:

«La vita di Pio Bruno Lanteri non conosce gli avvenimenti clamorosi di cui è piena l’esistenza di molti santi e l’immaginazione di tanti fedeli, fatta eccezione per il ruolo da lui avuto nell’organizzazione che permette a Papa Pio VII (1800-1823), prigioniero di Napoleone I Bonaparte (1769-1821) a Savona dal 1809 al 1812, di continuare a svolgere la sua funzione di pastore della Chiesa, impedendo così la realizzazione dei piani dell’imperatore rivoluzionario».

Proprio su questo aspetto della vita del Venerabile Lanteri mi sono soffermato in oziose speculazione agostane: come è possibile che aspetti della nostra storia relativamente recenti ma di forte valenza nazionale, perché evocano forme di opposizione antifrancese, siano completamente trascurati e ignorati mentre episodi analoghi in altre nazioni hanno dato origine a romanzi, film, telefilm, fumetti?

Sto pensando al romanzo di Alessandro Dumas padre “Les Compagnons de Jéhu” (1856) e al suo adattamento televisivo del 1966 che avevo visto da ragazzo… ma gli esempi non mancano certo, basta pensare al genocidio vandeano considerato da Victor Hugo.

Per l’Italia, il discorso si potrebbe allargare alle insorgenze antifrancesi in Italia ma si farebbe troppo ampio e decisamente inadatto al clima agostano…

Preferisco a questo punto chiarire perché in esordio ho parlato di “spirito campanilista”.

Qui a Viù (Torino), dove sto trascorrendo le vacanze estive, si trova Villa Schiari, una casa che gli Oblati di Maria Vergine dedicano ai ritiri spirituali. Sotto la guida di Padre Andrea Brustolon, e grazie all’impegno di altri sacerdoti e di molti volontari, Villa Schiari offre un ambiente accogliente e sereno dove dedicare del tempo alla formazione cristiana, alla meditazione, alla preghiera ed al riposo.

La Messa domenicale, le conversazioni con Padre Andrea, la lettura di alcuni libri dedicati al Venerabile (ne esiste anche una biografia a fumetti!) mi hanno fatto conoscere questo personaggio piemontese che ho voluto qui divulgare: se si tratta di campanilismo, è a fin di bene!

 

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Articolo pubblicato il 05/08/2018