Capolavori restaurati dopo il terremoto, esposto il dipinto più rappresentativo della pittura del Quattrocento italiano
Con il progetto “Mostrare le Marche” si è innescato un circuito per mostrare l’arte più bella italiana custodita nelle chiese edifici musei della Regione, un’occasione unica per il turista che si reca, o si recherà in vacanza nella terra marchigiana, sarà l’occasione per visitare alcune città più belle d’Italia, e soprattutto non potrà mancare la visita alla bella mostra curata da Alessandro Marchi e Giulia Spina allestita nella Chiesa San Filippo fino al 2 settembre “IL QUATTROCENTO A FERMO- TRASIZIONI E AVANGUARDIE DA NICOLA DI ULISSE DA SIENA A CARLO CRIVELLI”(www.sistemamuseo.it).
La mostra è realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Fermo e Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, è promossa dalla Regione Marche, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali del Turismo (MIBACT), da Anci Marche e dal Comune di Fermo, con la collaborazione dell’ Arcidiocesi di Fermo e i Musei di Fermo. L’organizzazione è seguita dalla Società Sistema Museo.
Il progetto espositivo è poi accompagnato da un esauriente catalogo edito dalla Silvana Editoriale (pp. 221 immagini a colori) con saggi di Alessandro Marchi, Giulia Spina, Luigi Rossi, Francesca Coltrinari, Alessandro Delpriori, Maria Chiara Leonori e Alesssandro Bettini.
Scrive nel saluto istituzionale il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro: “Un obbiettivo che viene perseguito nel segno della bellezza e dell’arte dei nostri territori, affascinati, ricchi di cultura e meritevoli di essere conosciuti”.
La rassegna vuole raccontare qualcosa che la città di Fermo ha perso nel corso del tempo. Fermo nel Quattrocento ebbe una grande importanza sia dal punto politico che artistico, arrivarono grandi maestri e preziosi manufatti dall’Italia centrale, da Venezia dal Nord Europa che influenzarono moltissimo gli artisti locali, fornendo lo splendore per questa città. La mostra si compone di cinque interessanti sezioni: Fermo 1442: Nicola di Ulisse da Siena al Girfalco.
Nonostante da più parti il dipinto, qui presentato, di anonimo pittore fermano”Veduta dei monumenti del Girfalco” sia condannato per eccessiva fantasia, attribuito al tardo settecentesco con la veduta del Girfalco, che appare comunque assai suggestivo: dato che suggerisce l’immagine di un contesto monumentale profondamente mutato anzi scomparso della città. La prima sezione dunque inizia dal Maestro Nicola di Ulisse da Siena “Cristo Risorto” la tavola eseguita all’incirca nel 1450, di forma centinata accoglie la raffigurazione di Gesù Cristo risorto nel momento in cui sta uscendo dal sepolcro.
Questo dipinto è visibile solo in mostra, in quanto il Museo di Castellina da cui proviene è oggi impraticabile; sempre Di Nicola di Ulisse da Siena il “San Andrea e la battaglia fra i ginesini e i fermani”, la tavola conservata nella Pinacoteca Civica di San Ginesio, viene considerato uno dei dipinti più originali di tutto il Quattrocento italiano, concepito come un quadro di cronaca (nera o almeno cruenta) un ex voto propiziatorio a una divinità gigantesca, il dipinto doveva funzionare come uso di pala d’altare (Foto 3).
Un altro eccezionale capolavoro contemplato nella sezione di Nicola di Ulisse è il Polittico di Sant’Eutizio proveniente dal Museo del Ducato di Spoleto e appena restaurato dopo il devastante terremoto del 2016. “La Madonna dell’Umiltà con Santa Caterina”,Crocifissione” un dipinto di grande pregio di Andrea Delitio.
La seconda sezione il Rinascimento antico, raccontato con dipinti di maestri toscani come la “Madonna delle Candelabre” riconducibile alla bottega fiorentina del pittore Antonio Rossellino, pittori veneti, tedeschi e fiamminghi dalle coste all’Appennino.
Terza sezione Pittori tardogotici sulla metà del Quattrocento, una di queste esposte è un altro bel esemplare “Madonna con il Bambino e angeli” attribuita al pittore del Girfalco (Lorenzo Ugolino? Pittore attivo nel secondo e terzo quarto del XV secolo). La tavola di forma cuspidata raffigura la Madonna con il Bambino su un elaborato trono ricco di guglie, colonnine tortili e decori vegetali.
Altre due opere di Fra Marino Angeli, il “San Francesco che riceve le stimmate e San Michele Arcangelo che combatte col drago” in prestito dal Municipio di Falerone e il “Trittico “Madonna col Bambino, San Sebastiano e San Biagio” proveniente dalla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, infine la “Madonna che allatta il Bambino e due angeli” di Pierpalma da Fermo che per l’occasione esce dalla Pinacoteca civica di San Ginesio, dove abitualmente è conservata.
Nella quarta sezione è presentata la pittura di Carlo e Vittore Crivelli che hanno sviluppato a Fermo dal 1468 al 1479. Il “Polittico di Massa Fermana di Carlo Crivelli raffigura “La Madonna in trono con il Bambino fra i santi Giovanni Battista, Lorenzo, Silvestro Papa e Francesco”(Foto 7) opera marchigiana dell’artista veneziano a cui la mostra dedica una notevole sezione, insieme ad alcune opere del fratello Vittore come la “Madonna Adorante il Bambino” chiamata (Immacolata Concezione - Foto 8) datata e firmata da Vittore Crovelli nel 1479, quest’opera risulta allo stato attuale delle ricerche, la prima opera realizzata dal pittore veneto nelle Marche, sempre un pezzo di Vittore presente in mostra è la tela a tempera “Crocifissione con San Pietro” (Foto 9) eseguita tra il 1490 e il 1495 prestata per la mostra dalla Pinacoteca Civica di Fermo.
Nell’ultima sezione, infine, vengono presentati oggetti miniature oreficerie tessuti e ceramiche provenienti dai castelli e dalle chiese marchigiane.
La mostra è impreziosita con il conferimento della Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana.
Anche Matelica nell’entroterra delle Marche in questo periodo ospita una mostra di grande respiro:”Milleduecento, civiltà figurativa tra Umbria e Marche al tramonto del Romanico”.
Informazioni e prenotazioni visite guidate e servizi didattici:
Tel.+ 39 0734 217140.
Orari Agosto-Settembre dal Lunedì a domenica 10,30-13/ 14,30-19.00; giovedì:10,30-13.00 / 14,30- 24.00
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Articolo pubblicato il 04/08/2018