Torino. Il Piemonte che produce vuole la Torino Lione

All’Unione Industriale concordia del mondo della produzione e della politica (grillini a parte)

Incontro pragmatico e denso di contenuti e significati quello svoltosi ieri all’Unione Industriale di Torino per riaffermare la inderogabile necessità di portare a temine la costruzione della linea e del tunnel ferroviario della Torino-Lione, quale reazione alle ormai quotidiane e contradditorie dichiarazioni sul futuro della Torino-Lione da parte di importanti esponenti del Governo.

Iniziativa indetta a sostegno dell’opera per evitare la marginalizzazione del Piemonte e per fare sentire la voce del sistema produttivo piemontese, affinché lo sviluppo delle infrastrutture del nostro Paese non sia frutto di ricatti politici a spese del tessuto sociale.

Presenti molti industriali, parlamentari e consiglieri regionali di Forza Italia, Lega Nord e PD, nonché sindacalisti di categoria. Assenti gli esponenti del M5S e la CGIL.

Hanno illustrato i rischi e le conseguenze anche finanziarie dell’azzeramento dell’Opera, il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli, seguito per specifici aspetti illustrati dal Presidente dell’Unione Industriale Dario Gallina, il Vice Presidente di Ance Pimonte Chiara Borio, il Presidente del Collegio Costruttori Edili di Torino, Antonio Mattio e il Presidente dell’Associazione Impiantisti Torinesi Bruno Ulivi.

Lo schieramento politico presente è d’accordo per sostenere tutte le iniziative a favore della realizzazione della TAV, che potranno essere messe in opera a partire da Settembre.

In particolare l’On Claudia Porchietto, in dissenso sull’ipotesi di indire un referendum pro TAV, preferirebbe di gran lunga, qualora il Governo continuasse a negare l’utilità dell’opera, organizzare una Class Action nei confronti del Ministro Toninelli, da parte dei Piemontesi danneggiati da quest’insana decisione.

Si stigmatizza il comportamento della sindaca Appendino che, venendo meno alla correttezza istituzionale, ha consegnato al Ministro un dossier di parte che sostanzialmente boccia la costruzione della linea ferroviaria, omettendo però di considerare e di presentare al Ministro i molteplici documenti ufficiali.

L’On Davide Gariglio, nel suo intervento ha espresso l’unità d’intenti del PD nazionale a favore dell’opera.

L’On Vigna Lobbia della Lega si è invece soffermato sul contratto di programma del Governo, dando una lettura sostanzialmente differente di quanto stanno ribadendo in questi giorni Di Maio e Toninelli.

Maggiormente finalizzati alla situazione della bassa Valle di Susa gli interventi degli Onorevoli Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino, volti anche a evidenziare i silenzi di molti (istituzioni, mondo dell’impresa e organi di stampa) dinanzi alle minacce dei No TAV, perpetrate negli anni, a professionisti, esercenti attività ricettive e industriali che operano in Valle. Si auspica quindi che il mutato clima governativo favorisca l’unità d’intenti dei Piemontesi a favore dell’opera.

Tra gli interventi di chiusura, il Sottosegretario di Stato dei Governi presieduti da Silvio Berlusconi, Bartolomeo Giachino, ha evidenziato come la TAV , snodo fondamentale del Corridoio Mediterraneo, oggi sia molto più importante di quanto si poteva pensare un po’ di anni fa per la crescita dell'economia e del lavoro, perché potrà sfociare nella Via della Seta ferroviaria che i Cinesi sono impegnati a costruire per collegarsi con l’Europa, il più grande mercato di consumi del mondo.

Il Corridoio Mediterraneo, di cui la TAV è lo snodo fondamentale, connettendosi alla Via della Seta diverrà nel futuro l’asse centrale di quella che è chiamata EURASIA, e potrà connettere oltre 2 miliardi di persone per oltre il 40% del PIL mondiale. In conclusione dell’intervento, Giachino ribadisce come Turismo e Logistica, che aumenteranno vistosamente con gli investimenti nei porti, negli aeroporti e nella rete ferroviaria del futuro, saranno  il nostro petrolio.

Fotografie in proprio

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Articolo pubblicato il 31/07/2018