Torino. Olimpiadi addio?

Si è consumato nel peggiore dei modi, grazie alla vacuità della Sindaca, l’approccio di Torino alle Olimpiadi invernali del 2026

Era ed è palese l’atteggiamento del M5S nei confronti delle opere pubbliche e delle iniziative che potrebbero ridar respiro alla Città. D’altronde la guida è così orientata, dal centro alle estreme periferie. Di Maio al Governo docet.

Così i grillini nostrani, nel maneggiare il capitolo Olimpiadi, sono stati nei fatti di parola, per ottenere il risultato sperato. Affossare ancor più Torino. Ma l’aspetto più ignominioso sta nel metodo.

La Sindaca Appendino non ha avuto il coraggio, di fronte all’univoca manifestazione di volontà di privati cittadini (presentatisi a Palazzo Civico in delegazioni), Regione, Città metropolitana, Gruppi consigliari di minoranza, Fondazioni bancarie ed enti economici, di assumere una posizione chiara.

Si è rifiutata di presentare una delibera di Giunta e si è nascosta subdolamente tra le pieghe di un documento partorito dal Gruppo consigliare di Maggioranza che, dopo aver concionato a lungo sui social, ha presentato 12 paletti, alcuni inapplicabili, per consentire almeno formalmente alla Città di presentare la candidatura ai Giochi Olimpici del 2026.

Il Coni - che agisce come ente delegato del CIO, ove a livello mondiale la decisione finale sarà assunta - per evitare figuracce e sorprese in corso d’opera, ha richiesto il pieno e unanime pronunciamento del Consiglio Comunale all’approvazione dei Giochi del 2026. È qui è iniziata Lunedì scorso la farsa degli equivoci, conclusasi penosamente ieri pomeriggio.

L’ex grillina Deborah Montalbano (ora Uscita di Sicurezza) ha presentato 186 emendamenti, tutti bocciati dal Consiglio, ma almeno ha avuto il coraggio di manifestare la sua coerenza nei confronti delle Olimpiadi e delle grandi opere.

I cani sciolti del partito di Maggioranza hanno preso la parola Lunedì per stigmatizzare ancor più le "pretese del Coni” e ribadire , tolta la maschera dell’assenso condizionato, la loro contrarietà ai Giochi. Hanno poi disertato la seduta di ieri, e di conseguenza hanno evitato di votare contro il documento della Maggioranza.

Che dire? Torino ormai si colloca nella zona buia della classifica delle città italiane e la perdita dell’opportunità del 2026 potrebbe rappresentare, purtroppo, l’ultimo tassello della miopia grillina, finalizzato alla decadenza della Città.

Al colmo della protervia, alcuni Consiglieri di Maggioranza hanno presentato all'Assemblea la richiesta d’istituire una Commissione d’inchiesta sulle Olimpiadi del 2006, senza che la Magistratura fosse mai intervenuta sull'argomento, e dunque al solo fine di placare gli irriducibili, determinando problemi di credibilità nei confronti del Coni.

A poche ore dalla convocazione del Consiglio comunale di ieri, per camuffare il non voto di qualche Suo Consigliere riottoso e di fatto assente al momento del voto, Chiara Appendino ha chiesto l’appoggio del PD per far approvare, con lievi modifiche di facciata, il documento della Maggioranza. Appello respinto da gran parte dell’Opposizione, perché privo di elementi sostanziali.

Nel corso del dibattito conclusivo, Alberto Morano, Capogruppo della Lista civica che porta il Suo nome, dopo aver ricordato l’importanza delle Olimpiadi, anche sotto il profilo occupazionale e d’immagine, precisava:

In conseguenza della debolezza della Maggioranza e della necessità per il Sindaco Appendino di avere il voto favorevole di almeno 21 Consiglieri Cinque Stelle, ci troviamo però nella surreale situazione in forza della quale la Maggioranza da un lato chiede il voto delle Minoranze a sostegno della candidatura di Torino, dall’altro, a firma di sei Consiglieri di Maggioranza (tra gli altri Carretto, Paoli e Ferrero) presenta la richiesta di istituzione di una Commissione di Indagine per verificare quanto fatto dall'Amministrazione cittadina nel corso delle Olimpiadi 2006”.

La conseguenza - prosegue Morano - è che il punto di forza della candidatura, e cioè aver organizzato le Olimpiadi del 2006, potrebbe diventare allo stesso tempo oggetto di una Commissione di Indagine i cui esiti sarebbero puramente politici e mediatici, essendo i fatti del 2006 comunque prescritti, con indebolimento della candidatura di Torino".

"Il Sindaco chiede a noi Minoranze di non tener conto della possibile istituzione della Commissione di Indagine, asserendo che, da un punto di vista formale, voto a favore delle Olimpiadi e istituzione di una Commissione di Indagine non sono fatti fra loro collegati o collegabili".

"Purtroppo, Sindaco, la realtà è che l’istituzione della Commissione di Indagine è il prezzo politico che Lei deve pagare per avere il voto favorevole dei Consiglieri pentastellati contrari alle Olimpiadi.”

Conclude infine Morano, “nel merito continuo a ritenere che la Delibera proposta non sia in linea con le richieste del Coni, ma se questo è il massimo che la Sua Maggioranza riesce a fare, tant’è, ne prendo atto. Per serietà non posso votare a favore di una Delibera che ritengo sbagliata e che per come è strutturata escluderà Torino dalla corsa olimpica. Non posso avvallare il metodo con cui si è arrivati a votare questa Delibera, ma essendo favorevole alla candidatura di Torino mi asterrò.”

Stefano Lorusso, Capogruppo del PD, ha così formulato la dichiarazione di voto: “esprimiamo un profondo rammarico a questo suicidio politico. La delibera mandata oggi al voto dell’Aula viola due delle tredici condizioni poste dal Coni (la quattro e la dodici) per recepire la candidatura di Torino".

"Sindaca, la Sua Maggioranza fornisce un alibi gigantesco al Coni per respingere la proposta". 

E poi ricordo che sei Consiglieri di Maggioranza propongono una vergognosa Commissione d’inchiesta sulle Olimpiadi del 2006; sembra quasi si sia lavorato per non fare questi Giochi olimpici in Città. E nonostante la netta contrarietà all’atto al voto oggi, per dare un segnale positivo, il nostro Gruppo non voterà contro, e si asterrà”

Dello stesso tenore la presa di posizione di Francesco Tresso (Lista Civica per Torino) e di Silvio Magliano (Moderati),

Approva incondizionatamente l’operato della Sindaca Roberto Rosso (Noi per l’Italia), che dichiara ”voterò favorevolmente alla delibera e spero che il PD quantomeno si astenga dal voto".

"Ringrazio i Consiglieri del Movimento 5 Stelle e mi auguro che compiano lo stesso atto per la Tav. E così, come per l’intervento diretto nella candidatura di Torino, il Vice-presidente del Consiglio Di Maio faccia lo stesso per la Tav.”

In chiusura di dibattito Chiara Appendino, dichiarandosi fiduciosa del lavoro svolto, ha così concluso il suo intervento “ Oggi conta soltanto il voto, non ci sono più scuse. Al Coni andrà la delibera votata oggi, tutto il resto non ha valore”.

Il Consiglio comunale ha poi approvato con 22 voti a favore, 1 contrario e 8 astenuti la delibera proposta della Maggioranza consigliare per la candidatura della Città di Torino alle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali del 2026.

Il voto non individua vincitori, perché divide all’interno Maggioranza e Opposizione. Rosso vota a favore, Enzo Lavolta del PD esce dall’Aula per non votare, Osvaldo Napoli (FI) e Fabrizio Ricca (Lega), assenti, scrivono una lettera alla Sindaca manifestando il loro assenso al manifesto della Maggioranza.

Il Coni potrà accettare un documento così condizionato e limitativo?

Intanto, come emerge da autorevoli dichiarazioni governative, pare che al Coni stia prevalendo l’opzione Milano, città notoriamente lontana da piste invernali, impianti e infrastrutture olimpiche.

Spiace constatare come Chiara Appendino, dall’alto del suo podio d’incomunicabilità, si nasconda dietro a finti paletti, precisazioni, dinieghi e non abbia avuto il coraggio di assumere in prima persona posizioni nette, senza incolpare sempre qualcuno.

Atteggiamenti sconcertanti che poco fanno sperare per il futuro di Torino.

Dopo il voto non privo di conseguenze per Torino, alcuni commentatori, all’uscita della tribuna del Consiglio, si chiedevano “Che cosa c’è sotto il vestito di Chiara Appendino”? Nulla, nulla, desolatamente nulla!

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Articolo pubblicato il 20/07/2018