Antiqua 2018: prossimi appuntamenti

A Trausella (7 luglio) e a Romano Canavese (8 luglio) i concerti della rassegna di musica antica proposta dall’Accademia del Ricercare

Ha preso il via la stagione 2018 di Antiqua, rassegna di musica antica proposta dall’Accademia del Ricercare. I prossimi appuntamenti sono a Trausella, il 7 luglio e a Romano Canavese l’8 luglio, con inizio dei concerti alle ore 21:15.

A Trausella, presso la Chiesa di San Grato, in Piazza della Chiesa, si terrà “Cantate per voce e strumenti” con questo programma: “Ardo è ver per te d’amore” Cantata per voce, flauto e continuo (Alessandro Scarlatti 1660 - 1725); Triosonata in fa maggiore Largo, Vivace, Affettuoso, Allegro TWV 42:F8 (Georg Philipp Telemann 1681 – 1767); “Cantata per voce, violino e continuo HWV 173” - Un’alma innamorata / Lascia ch’io piangha / la mia cruda sorte / Aria da Rinaldo (George Frideric Händel 1685 – 1759); Triosonata in la maggiore Largo - Vivace, Affettuoso, Allegro TWV 42:A4 (Georg Philipp Telemann); “Piangerò la sorte mia” Aria da Giulio Cesare (George Frideric Händel).

Suonano i Solisti dell’Accademia: Laura Lanfranchi (alto), Luisa Busca (flauto), Vittoria Panato (violino), Antonio Fantinuoli (violoncello), Claudia Ferrero (clavicembalo).

Il protagonista assoluto del repertorio vocale fiorito in Italia nel corso del XVIII secolo è l’amore, un tema che venne declinato in tutte le sue infinite sfumature, dai dubbi laceranti sulla reciprocità del sentimento al timore di vedersi respinti e dalle espressioni più estreme della gelosia alle languorose espressioni del definitivo distacco.

Si tratta quasi sempre di affetti instabili, basati sulla speranza, sulla paura e perfino sulle ossessioni e solo di rado i compositori settecenteschi concentrarono il loro estro su una piena e completa felicità, sensazione che lascia spazio poco ai chiaroscuri espressivi, che costituiscono una delle principali cifre dell’estetica barocca.

Uno dei maestri più ispirati della vocalità barocca fu Alessandro Scarlatti, autore di oltre 800 cantate di pregevole fattura, che in Ardo è ver per te d’amore creò una serie di mirabili metafore tra il sentimento amoroso e i fenomeni naturali, secondo i principi arcadici allora in gran voga. Nativo di Halle ma italiano ad honorem grazie al suo proficuo soggiorno romano, Georg Friedrich Händel fu per oltre trent’anni il portabandiera dell’opera italiana in Inghilterra, grazie a una serie di lavori destinati a entrare nella storia della musica come il Rinaldo (1711) e il Giulio Cesare (1724), dalle quali provengono due delle sue arie più famose la melanconica «Lascia ch’io pianga» e l’intima effusione di Cleopatra «Piangerò la sorte mia».

Prima di mettere in scena questi grandi capolavori, il ventiduenne Händel aveva dato prova del suo talento di fronte all’esigente pubblico romano con Un’alma innamorata, una cantata drammatica di ampio respiro, che gli permise di conquistare i favori del principe Francesco Maria Ruspoli, uno dei principali mecenati della Città Eterna.

L’8 luglio, a Romano Canavese, nella Chiesa di S. Marta, Via all’Asilo si terrà “Tra Padova e Venezia” con musiche di Antonio Vivaldi (“Il Coro delle Muse” Sinfonia per archi in sol Maggiore RV 149. Allegro, Andante, Allegro), di Francesco Antonio Vallotti (due Antifone per soprano, archi e continuo: “Alma Redemptoris Mater” in Sol maggiore (Padova 1740) Spiritoso, Allegro, Larghetto e “Alma Redemptoris Mater” in Sib maggiore (Padova 1740) Tempo giusto, Spedito, Larghetto), di Benedetto Marcello (Concerto in re minore per flauto soprano, archi e continuo Allegro, Adagio, Presto) di F.A.Vallotti (due Antifone per soprano, archi e continuo - “Salve Regina” in Si bemolle maggiore (1730) Vivace, Allegro, Larghetto - “Ave Regina Caelorum” in Re maggiore (1744) Moderato, Allegro ma non presto, Largo sostenuto).

Esegue l’Ensemble “FESTA RUSTICA” & “ITALICO SPLENDORE”, con strumenti originali: Giorgia Cinciripi (soprano), Giorgio Matteoli (flauto dolce e direzione). L’ensemble è specializzato nell’esecuzione del repertorio tardo rinascimentale, barocco e galante, preferibilmente italiano ed inedito, su copie di strumenti antichi.

Rievocare a trecentoventi anni dalla nascita le composizioni di Francesco Antonio Vallotti significa far rivivere oggi un capitolo di storia della musica rimasto ancora inesplorato, togliendo quel velo di silenzio che per troppo tempo ha reso la sua produzione musicale priva di fama e sconosciuta anche agli addetti ai lavori. Il Vallotti fu infatti fecondissimo compositore di musica sacra destinata al culto liturgico nella Basilica del Santo di Padova, di cui fu lungamente Maestro di Cappella, e la sua musica suscitò interesse, ammirazione ed entusiasmo, da parte dei suoi contemporanei ed anche oltre.

Tutto questo fino all’ingiusto oblio cui la musica del frate francescano fu relegata (perché erroneamente etichettata come barocca, ridondante e superficiale) dalla famigerata ed ottusa Riforma Ceciliana di fine Ottocento.

Iniziato ben nove anni fa con la pubblicazione integrale del disco delle bellissime Nove Lezioni per gli Uffici delle Tenebre (per soli, violoncello obbligato, archi e continuo) realizzato in esclusiva per Amadeus, il Progetto Vallotti, che vede ora la straordinaria collaborazione di due prestigiosi ensemble filologici italiani, si pone il nuovo obiettivo di far rivivere alcune composizioni di Vallotti rivolte alla figura della Beata Vergine Maria.

Nello specifico il percorso tematico-musicale di questa sera sarà dedicato alle Antifone Mariane scritte per soprano solo e archi. Le preghiere note come Salve Regina, Alma Redemptoris Mater, Ave Regina Caelorum e Regina Caeli costituiscono le antifone mariane ossia quelle antifone libere (preghiere messe in musica senza salmo associato a differenza delle antifone salmodiche) che la Chiesa Cattolica dedica a Maria. Durante gli anni in cui fu Maestro di Cappella a Padova il Nostro dedicò numerose pagine ai testi delle antifone mariane per le quali ha attribuito principalmente alla voce del soprano il ruolo solista accompagnato dagli strumenti ad arco.

Sempre l’8 luglio, dalle 17:00 alle 19:00, a Palazzo Bellono, esempio di residenza aristocratica della provincia piemontese, l’Associazione Culturale “Le Vie del Tempo” presenterà “Moda e Danza tra ‘700 e primi ‘800”.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 03/07/2018