Un programma variegato e di pregio marchia l'esordio de "I Virtuosi dell'Accademia di San Giovanni"
L’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, “all’unisono” con
Nel giorno in cui la luce del Sole, anche in virtù del solstizio estivo, primeggia incontrastata nel cielo della vita, la monumentale sede del Duomo ospita infatti il Concerto dedicato alla 36ª Festa Europea della Musica. Per “I Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni”, novella formazione orchestrale diretta dal Maestro Antonmario Semolini, si tratta di un esordio luminoso, classico e inedito al contempo.
Introdotto dall’anticipazione a ingresso libero del 20 Giugno (sempre alle ore 21:00, presso
All’interno di una cornice saldamente imperniata su alcuni degli Autori più significativi dei periodi barocco e classicista – rispettivamente, Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736) e Luigi Boccherini (1743-1805) – i Musicisti dell’Accademia presentano altresì una serie di composizioni contemporanee inedite, commissionate appositamente per l’occasione.
Così, oltre alle solenni note dello “Stabat Mater” di Pergolesi e alle atmosfere estive della “Musica notturna delle strade di Madrid” composta da Boccherini, nella Cattedrale Metropolitana di Torino echeggeranno anche brani in prima esecuzione assoluta: trattasi di “Constructores” di Fabio Mengozzi, “Askesis” di Marco Sinopoli e “Arriveranno anche i migranti attorno alla culla” di Giancarlo Zedde.
Nel palinsesto figura altresì il celeberrimo “Adagio per archi”, composto dallo statunitense Samuel Barber (1910-1981), che arrangiò la partitura dietro suggerimento di Arturo Toscanini.
Dunque, ai classici imperituri fanno da ideale controcanto i nuovi poeti dei suoni, in un rapporto tanto di continuità quanto di innovazione che ha da sempre caratterizzato
Anche in Passato infatti, la foga e il profondo fervore creativo di geni musicali indiscussi – quali appunto Giovanni Battista Pergolesi (che pure morì giovanissimo) – seppero ristrutturare e impartire nuove forme all’opera dei loro illustri predecessori. Basti pensare allo “Stabat Mater”, vergato nel 1736 (e, secondo l’aneddotica, ultimato il giorno stesso della morte del compositore, con l’epitaffio “Finis Laus Deo”) che, in breve tempo, soppiantò per canone e stile l’omonima composizione di Alessandro Scarlatti, sviluppata appena otto anni prima, nel 1724. Inoltre, un’altra produzione di Pergolesi – il noto intermezzo buffo in due atti noto come “La serva padrona” – scatenò a Parigi la cosiddetta querelles des bouffons, fra coloro i quali sostenevano il primato dell’opera tradizionale francese e quanti invece salutavano con positiva trepidazione l’incipiente opera buffa di origine italica.
A sua volta, lo stesso Boccherini si inserì poi nel solco tracciato da Pergolesi, cimentandosi anche lui con uno “Stabat Mater”: correva l’anno 1781. Per contro, il proposto “Musica notturna delle strade di Madrid” attinge al bagaglio d’ispirazioni mutuato dall’artista durante la sua attiva permanenza in Spagna.
Dapprincipio vi si percepiscono orpellature assolate, vibranti e sospese… Esse si abbandonano poi in una danza cadenzata, fatta di piani e di forti, di strette più o meno serrate che trasmettono, insieme, vigore e dolcezza. In un dialogo continuo, fatto ora di bisbigli, ora di forti e risonanti intercalare. Il tutto ricompreso in un rigore formale e armonico assiduo, intessuto di clausole precise e di numerosi passaggi in parallelo. Gli archi ricamano una melodia frizzante e festaiola, mentre i vibrati fendono l’aria come gai schiamazzi.
Ad affiancare l’orchestra diretta da Antonmario Semolini saranno le voci soliste del soprano Valentina Chirico e del mezzosoprano Laura Capretti.
Il doppio appuntamento musicale risulta possibile anche in virtù del generoso sostegno apportato dall’Associazione Culturale Ipotenusa, nel cinquantesimo del suo genetliaco.
In chiusura, merita sottolineare come la doviziosa cura della Fondazione Pacchiotti non sia volta soltanto alla scelta di programmi assortiti e di livello, ma concorra altresì a “definire il senso di un’istituzione che ha il dovere di tutelare la sua storia più che secolare, proiettandola nella dimensione di un ente di produzione culturale e di servizi al territorio ”.
In quest’ottica, l’evento di Giovedì 21 Giugno – oltre a celebrare
Quasi volesse, in questi tempi tribolati per Torino e per il nostro Piemonte, raccontare una favola bella…, cullata dalla dolce voce di quella Musica che suona, magicamente, come un infinito abbraccio dell’anima.
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Articolo pubblicato il 19/06/2018