Bruxelles - La ‘rivoluzione culturale’ islamista di Erdogan
Mario Borghezio (diggita.it)

Borghezio: "Così si cancella la cultura laica"

Commentando la sua interrogazione sulla ‘rivoluzione culturale’ islamista che il Presidente turco Erdogan sta attuando,  Mario Borghezio, Parlamentare europeo della Lega Salvini, Borghezio, sottolinea come l'"operazione" si stua realizzando a "nostre spese" chiosando con il famoso detto di Totò "E io pago!".  

 

Borghezio scrive che il progetto del Presidente Erdogan di dare una nuova identità nazionale, più conservatrice e religiosa passa anche dall’arte: diversi episodi hanno dimostrato come la virata autoritaria si sia abbattuta anche sulla musica, il teatro e le arti figurative con la creazione di nuovi punti di influenza culturale:

 

"Certe opere d’arte sono state censurate per non urtare la sensibilità verso le fede islamica. L’obiettivo di Erdogan è far conoscere a una platea sempre più vasta le «arti classiche turche», dove i motivi derivanti dalla religione islamica e dalla storia ottomana predominano assolutamente”.

 

E rincara la dose  aggiungendo che

 

“l’ultimo abbattimento riguarda l’Atatürk Kültür Merkezi, simbolo della vita culturale della Turchia laica, raso al suolo per fare posto a nuovo complesso di riqualificazione che comprende anche una moschea”.

 

Borghezio ricorda altresì che nell’IPA II 2014-2020 la Turchia ricevette per il settore Occupazione, politiche sociali, istruzione, promozione dell'equità di genere e sviluppo delle risorse umane, che comprende anche specificatamente la voce “migliorare l'accesso educativo e la qualità”,  435 milioni di euro.

 

In base a tutto ciò, il Parlamentare europeo Mario Borghezio si chiede come la Commissione Europea possa escludere che la Turchia abbia investito i finanziamenti europei relativi all’istruzione, l'accesso educativo e la qualità in queste direzioni:

 

"Indirizzi divergenti rispetto ai valori di pluralismo culturale su cui fonda l’UE”.

 

 

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Articolo pubblicato il 18/06/2018