Pmi e start up. Un'alleanza per far crescere l'innovazione e creare sviluppo

Le potenzialità dell’imprenditorialità diffusa

Con troppa facilità, tanta da poter essere definita faciloneria, si è solito contrappore le pmi italiane (giudicandole l'emblema del vecchio e della scarsa possibilita d'innovazione) e le star up (mai abbastanza nel nostro Paese, ma simbolicamente il totalmente altro dal tradizionale modello d'imprenditoria diffusa).

Secondo una certa retorica non è possibile alcuna relazione/collaborazione. Un recente studio di Antonio Ghezzi e Angelo Cavallo, invece, apre uno scenario (dimostrando una realtà) completamente diversa.

Intitolato “Dinamiche di agglomerazione di startup innovative in Italia: oltre l’era dei distretti industriali”, rivela un impatto positivo sulla creazione di nuove imprese innovative in Italia, determinato dalla presenza e vicinanza geografica a un distretto industriale. Secondo i due autori, in netta controtendenza rispetto alla vulgata corrente, "In Italia la connessione tra pmi e startup innovative è vantaggiosa per entrambe: le prime facilitano i loro processi di svecchiamento, le seconde entrano in contatto con un bacino di clienti. Ma è importante che siano presenti in un stesso distretto. Così si può sopperire alla cronica mancanza di capitali".

Non contrapposizione, quindi, piuttosto collaborazione. Con un recupero forte dell'idea di distretto. Nello studio si rileva che "i distretti industriali (low-tech e specializzati nel manifatturiero) e le startup innovative, seppur generati in due epoche e da ondate di imprenditorialità distinte, sono erroneamente considerati mondi lontani.

Emerge in realtà una forte connessione tra piccole e medie imprese  operanti nei distretti e le startup innovative, probabilmente generata dalla presenza di una forte cultura imprenditoriale radicata nei territori".

Un dato, quello della cultura d'impresa, purtroppo non adeguatamente considerato da parte dei decisori (non solo politico) e dal sistema dell'educazione-istruzione.

Anche per un certo eccesso di esterofilia, tutt'altro che motivata. Come commentano i esperti, partendo dallo loro ricerca, infatti "sembra però rilevante segnalare che basarci esclusivamente sul modello di ecosistemi imprenditoriali esteri e più maturi può essere fuorviante e limitante: anche il nostro Paese ha una storia e un retaggio importante di successo nella creazione di nuova impresa, che resiste alla globalizzazione e allo sviluppo di nuove tecnologie".

Piccola media impresa e start up possono creare, insieme, dando continuità a quello specifico nazionale che è l'imprenditoria diffusa, una stagione di sviluppo. O, almeno, resistere creativamente alla crisi.

D.C.

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Articolo pubblicato il 28/05/2018