Il nuovo volto di “2006più Magazine”

La rivista del Dai ha presentato, ieri sera a Palazzo Ceriana Mayneri, il restiyling grafico. Un modo per rilanciare un impegno, a dieci anni dalla fondazione ad opera di Gianfranco Scarpa

La rivista “2006più Magazine”, voce di Dai Impresa e dita da Echos Group, si rinnova. Il nuovo formato (a rivista, 32 pagine) è stata presentato, ieri sera, in occasione del meeting del gruppo torinese guidato da Piero Garbaccio, presso Palazzo Ceriana Mayneri, sede del Circolo della Stampa.

Nella casa dei giornalisti piemontesi, dopo i brevi interventi illustrativi del direttore Marco Margrita e del caporedattore torinese Ermanno Eandi, ai presenti è stato distribuito in esclusiva il numero di gennaio-aprile, il primo del decimo anno di vita del giornale fondato dal compianto Gianfranco Scarpa.

“Come per il grano, che sotto la coltre di neve si prepara a germogliare – ha spiegato Marco Margrita - per noi l’inverno è stato il periodo di gestazione di questo cambiamento.

Un cambiamento che, per noi, è il modo di rimanere se stessi vivendo pienamente le circostanze”.

Il magazine, che conferma la sua collaborazione con “Civico 20”, del cui direttore Francesco Rossa è ospitato un intervento, concentra la sua attenzione soprattutto sul capoluogo subalpino: servizio di copertina e analisi sull’ipotesi di una nuova avventura olimpica, il Salone del libro, interviste a due dei daier cittadini (la Barbero spa e l’associazione Nuova Collaborazione) e a tre importanti personalità della vita cittadina (il numero uno del golf piemontese Marco Francia, l’organizzatrice di eventi Martina Rocca e il responsabile della Pastorale Universitaria dell’Arcidiocesi don Luca Peyron).

Ampio spazio, poi, alla vita del gruppo d’imprenditori: il meeting alla Certosa 1515 del 15 maggio scorso, i risultati del primo anno di sperimentazione del tavolo sull’Alternanza scuola-lavoro (a cura del coordinatore dello stesso, il professor Franco Peretti) e il supporto alla candidatura della Sacra di San Michele a patrimonio culturale Unesco nel novero della candidatura seriale del “paesaggio culturale degli insediamenti benedettini medievali in Italia”.

Tutto questo e molto oltre, per un giornale che vuole raccontare le eccellenze e costruire partecipazione.

D.C.

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Articolo pubblicato il 23/05/2018