Torino. Chiara Appendino si cimenta anche in atti illegittimi

Il sindaco di Torino riconosce la maternità di due donne, una delle quali ha avuto un figlio con la fecondazione eterologa. L’atto è illegittimo perché la legge italiana non prevede questo tipo di filiazione, esclusa addirittura dalla stessa legge Cirinnà.

Da quanto Chiara Appendino occupa il piano nobile di Palazzo Civico, la città sta percorrendo una scia di degrado a vista d’occhio. Strade impraticabili, pulizia inesistente, servizi pubblici inadeguati, oltre alla fuga di attività ed iniziative.

I pochi provvedimenti annunciati, dalla trasformazione di via Nizza, alla chiusura di ampie zone della città al traffico automobilistico, sono finalizzati a rendere difficile la vita al cittadino, in omaggio ai grilli del Partito di plastica che ci governa.

Di fronte all’adozione di atti illegittimi, però il vulnus s’ingigantisce. Il Diritto Pubblico insegna che il Sindaco eletto, diventa un Ufficiale di Governo, perché aggiorna ed amministra secondo le modalità prescritta dalla Legge i Registri dello Stato Civile, ma la nostra sindaca, in ossequio all’Ideologia distruttrice della famiglia, è disposta a tutto.

Ma veniamo all’ultimo fattaccio.

Chiara Foglietta, consigliera comunale del Pd, e la sua compagna Micaela Ghisleni volano in Canada e lì la Foglietta si sottopone a fecondazione eterologa per avere un figlio.  Tornano in Italia e il bambino nasce all’ospedale Sant’Anna. A quel punto la coppia chiede che il neonato venga riconosciuto come figlio legittimo di entrambe le donne.

L’ufficiale di stato civile oppone un giusto diniego. Infatti, solo le coppie di sesso differente possono accedere alle pratiche di fecondazione artificiale ex lege 40/2004, non le coppie omosessuali né i single o le single.

L’anagrafe quindi suggerisce alla Foglietta, madre biologica del bambino, di dichiarare che il pargolo è nato a seguito di un rapporto sessuale e il padre non vuole riconoscere il figlio. Questa menzogna risolverebbe perlomeno il riconoscimento del figlio a favore della Foglietta, ma l’altra compagna comunque non potrebbe figurare come seconda madre.

Un consiglio atto a risolvere il caso, ma percepito come una bestemmia.

La coppia non ci sta e chiama in causa la sindaca Chiara Appendino la quale prontamente, con un colpo di mano e sbattendosene delle leggi italiane cui dovrebbe prestare fede, riconosce il minore come figlio di entrambe le donne.

Si badi bene: non si tratta di stepchild adoption, ossia dell’adozione da parte della Ghisleni del figlio naturale della Foglietta, bensì del riconoscimento del bambino come figlio legittimo di entrambe.

E’ come se anche la Ghisleni avesse partorito il bambino.

E’ la prima volta che accade in Italia con queste modalità.

Per non negarsi pubblicità, Chiara Appendino, oltre al riconoscimento a favore della coppia lesbica di cui sopra, ha proceduto a riconoscere anche i figli di altre due coppie gay, la cui doppia genitorialità però era già stata riconosciuta all’estero.

Il caso invece della Foglietta e della Ghisleni è differente perché tale riconoscimento estero non c’è stato. Quindi l’Appendino non ha proceduto ad una ricezione di un atto legale straniero, ma si è mossa in piena autonomia senza neppure l’intervento di un giudice.

L’atto è illegittimo perché la legge italiana non prevede questo tipo di filiazione, esclusa addirittura dalla stessa legge Cirinnà che ha reso legittime le Unioni civili.

Lo sa bene la prima cittadina Chiara Appendino che infatti da Facebook, qualche giorno fa, non faceva mistero delle sue intenzioni illegali: “Per la prima volta la Città di Torino si trova dinnanzi a casi inediti di nuove forme di genitorialità che richiedono del tutto legittimamente il riconoscimento di quella che per loro è una famiglia, intesa come luogo fisico ed emotivo in cui due o più persone si amano e costruiscono insieme il futuro proprio e dei propri figli. Da mesi stiamo cercando una soluzione compatibile con la normativa vigente. Dopodiché la nostra volontà è chiara e procederemo anche forzando la mano, con l'auspicio di aprire un dibattito nel Paese in tema di diritti quanto mai urgente”.

Insomma, se il pertugio legislativo c’è bene, altrimenti procederemo per la nostra strada. La disinvoltura della sindaca nello stravolgere le disposizioni di legge, non raccoglie solo i consensi di gay e gender.

Partono gli strali dell’onorevole Augusta Montaruli.

“ Il Governo mandi gli Ispettori nel Comune di Torino per acquisire l’atto di registrazione di due mamme firmato da Appendino e lo impugni. La legge e’ chiara e va fatta rispettare anche davanti agli abusi del sindaco cinquestelle, un vero attacco alle Istituzioni ed un colpo di mano squisitamente ideologico. “

dichiara Augusta Montaruli deputata di Fratelli d’Italia che continua:
“ Non si può ammettere infatti che un sindaco si sostituisca al legislatore cambiando le norme a piacimento ed abusando della propria autorità. In Italia non si può ancora scrivere il falso  e la fecondazione eterologa di una coppia dello stesso sesso non è ammessa: tale vicenda rappresenta un’inammissibile doppia violazione. Tra i capricci degli adulti e i diritti di un minore noi penseremo sempre ai più piccoli oggi senza voce e usati per una campagna ideologica e di propaganda.”

Ma alla nostra sindaca non interessano i minori, così come le migliaia di torinesi che attendo provvedimenti utili per la città, già ripetutamente denunciati.

Ma Madamin ama dilettarsi di conquiste discutibili, se non illegali.

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Articolo pubblicato il 25/04/2018