Senigallia (AN) - La Sant’Agata apre la stagione espositiva della città marchigiana

Con un ritrovato dipinto del volto di San’Agata del Correggio si celebra un importante artista della pittura del Rinascimento

La collaborazione tra il Comune e la Fondazione Cassa Risparmio di Jesi scrive il suo Presidente Alfio Bassotti danno inizio alla stagione espositiva dell’anno mostrando al pubblico una preziosa inedita opera di uno dei massimi esponenti dell’arte italiana”.

Accogliere questa iniziativa  è il  Palazzo Baviera in Senigallia che presenta fino al 2 settembre un importante ritrovamento nel campo dell’arte rinascimentale il  bellissimo volto di Sant’Agata eseguito da Antonio Allegri detto”IL CORREGGIO”,  il progetto è curato da Giuseppe Adani.

La mostra (che è accompagnata  da un catalogo edito da Silvana Editoriale con saggi di Giuseppe Adani, Renza Bolognesi, Benedetta Montevecchi e Donato Mori) è costruita per immagini e testi che raccontano il Correggio e  conducono attraverso confronti stilistici  e documentari, alla tavola di Sant’Agata protagonista assoluta dell’esposizione, dimostrando come l’espressione del viso della modella ritratta dall’artista, sia stata poi impiegata, nella sua peculiarità in grandi e famose tele sacre”Madonna in adorazione del bambino conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze , e profane”Giove e Io” conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna  del “Pittor delle Grazie”.   

 Giuseppe Adami scrive nel saggio “Antonio Allegri  detto il Correggio  è riconosciuto insieme a Leonardo Michelangelo, Raffaello e Tiziano  uno dei cinque geni dell’arte che hanno glorificato la fase suprema del Rinascimento Italiano”.

Il capolavoro  del Correggio, grazie a questa mostra  sarà visibile a tutti coloro che giungeranno a Senigallia -  dice il sindaco della città  Maurizio Mangialardi nel saluto istituzionale - proprio come accade e già nel 1866 quando la vedova del  celebre medico Angelo Zotti, AlexinaFucci decise di aprire le porte della sua casa ai viaggiatori e cultori d’arte, per far ammirare quel piccolo capolavoro donato a suo marito da un anonimo inglese a cui venne salvata la vita”.

L’integra tavoletta raffigura il busto della santa catanese, la testa della quale si volge alla nostra sinistra riguardando le proprie mammelle, fulcro della sua tortura, posate sul piattino baccellato quasi a conchiglia, alla quale sta accanto il breve virgulto di palma, segno certo del suo martirio cristiano. Un leggero mantello di panno le avvolge le spalle girando armonicamente sotto l’attacco del collo.

 Il volto è di grande bellezza ripreso con trepido amore da una modella vivente, dove gli occhi e le labbra esprimono  una forza interiore procedente dallo spirito. Il ritratto della santa è eseguito sopra una tavoletta di abete tratta da un taglio non centrico rispetto al fusto dal quale  è ricavata, anche il piano ligneo si è incurvato durante i secoli.

Rimangono ignote la committenza e la prima destinazione della Sant’Agata. Un ipotesi che è stata avanzata nel 2003 da Dario Fo che interpretando il volto della Santa, sia il ritratto di Jeronima, la giovanissima e bellissima sposa del Correggio, è proprio grazie all’attore premio Nobel che il dipinto venne restaurato, arrivando oggi ad essere esposto al pubblico. 

“Matrimonio Mistico di Santa Caterina”, la tela conservata al Museo Capodimonte a Napol dove la Madonna e la fanciulla d’Alessandria  aiutano Gesù Bambino nella consegna dell’anello, nel giro di una invenzione stupenda.

Antonio Allegri detto il Correggio si guadagnò la stima del Vasari che scrisse:” tengasi pur per certo che niuno meglio di lui toccò i colori” e ancora aggiunse”certissimamente Antonio merita ogni grado et ogni onore da vivo,et ogni gloria dopo la morte”.

Orari dal 16 marzo al 2 giugno  dal giovedì alla domenica e nei giorni festivi e prefestivi dalle 10.oo alle 23.00. Dal 3 giugno al 2 settembre dal martedì alla domenica e nei giorni festivi e prefestivi dalle 17.00 alle 23.00. Lunedì chiuso.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 23/04/2018