Carlo Magno va alla guerra.

Una bella mostra a Palazzo Madama (TO) vista da Alessandro Mella.

Tra i personaggi dal nome più ricorrente nella quotidianità dell’Europa odierna figura, pur dopo secoli dalla sua morte, anche Carlo Magno. La sua lungimiranza, l’astuzia e quell’ambizione ardita che lo contraddistinsero gli permisero di ottenere una corona imperiale come non se ne ricordavano dai fasti degli imperatori romani. Dalle cui personalità, per cultura personale, egli comunque molto si discostava.

Da bambini, a scuola, in molti abbiamo immaginato la cerimonia d’incoronazione a Roma per opera del Santo Padre. Scena che il cinema e la televisione hanno ripetutamente riproposto dandoci un’idea aulica del medioevo. Quel periodo storico eternamente diviso tra due etichette: la romantica cavalleria e l’oscurità tetra e incivile spesso attribuitagli.

Probabilmente l’era medievale non fu l’una e non fu l’altra, ma molto di più.

Certo vi furono grandi squilibri sociali ma anche espressioni d’arte e cultura elevatissime. L’Italia ne custodisce, oggidì, una serie infinita.

Il Piemonte e la Valle d’Aosta, poi, sono costellati di castelli, abbazie e chiese di quei tempi. Spesso ricche di affreschi e d’opere di pregevole fattura. E così i musei di tutta la penisola, ricchi di reperti che l’archeologia ha restituito al nostro tempo.

Un esempio davvero magnifico di queste opere è esposto al momento a Torino, a Palazzo Madama, anche se in questo caso proveniente da oltre confine.

Si tratta d’un interessante ciclo pittorico gotico che per secoli fu custodito dall’intonaco nel castello di Cruet in Savoia.

Scoperto nel 1985, e risalente al 1307, esso ripropone alcuni episodi del romanzo cavalleresco “Girart de Vienne” del 1180 circa.

Il lungo e articolato dipinto racconta le gesta e la vita di Girart, scudiero e poi cavaliere, alla corte di Carlo Magno. Proprietà del Musée Savoisien di Chambéry, esso è al momento esposto nella nostra città grazie ad un prezioso prestito.

L’opera incanta, per merito d’un affascinante allestimento in cui anche luci soffuse e atmosfere producono sensazioni straordinarie. Essa stupisce per bellezza, per la magnificenza dell’esecuzione, per i numerosi dettagli e per il fascino che l’autore seppe trasmettere.

Nel centro della Corte Medievale di Palazzo Madama sono presenti, inoltre, numerose teche con cimeli, monetazione e produzioni artistiche coeve all’opera protagonista della mostra. Reperti provenienti per lo più proprio dal Piemonte e dalla Valle d’Aosta, ma non solo.

Un viaggio che, brevemente e con efficacia, ci riporta nel medioevo e lo restituisce nella sua vera luce. Un tempo difficile, certamente, ma non privo di grande arte e di grande bellezza e bellezze, anche negli oggetti legati alla quotidianità. Non mancano, ovviamente, molti cimeli legati alla gloriosa storia millenaria della Casa di Savoia che proprio nel medioevo mosse i primi passi di quel percorso secolare che la condurrà a contribuire in modo decisivo all’unificazione nazionale.

L’esposizione sarà visitabile fino al 16 luglio 2018 tutti i giorni (tranne il martedì) dalle 10 alle 18.

Ed è importante valorizzare questi eventi con la nostra visita perché dobbiamo ricordarci che dietro c’è sempre il lodevole lavoro ed impegno di persone volenterose che contribuiscono, quotidianamente, a rendere Torino una delle città culturalmente più vivaci d’Europa.

Il miglior ringraziamento è proprio apprezzare quest’intensa attività con la nostra presenza!

Alessandro Mella

Foto dell’Autore e di Karen Giacobino

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Articolo pubblicato il 10/04/2018