Ciao, Mauro!

Il ricordo di un collega che non ha mai spento la curiosità

Mi prendo una libertà;  se sia "abuso di rubrica", non so. Qui si scrive d'imprese e di lavoro, di politica e politiche in rapporto a questi. Qualche volta di cultura. Fatti evocativi e giudizi (speriamo) interessanti.

Oggi, invece, mi prendo questo spazio per farne altro (o forse no, a pensarci bene). Voglio raccontarvi (di) un amico e un collega: Mauro Pianta.

Un amico e collega che è "andato avanti" a 47 anni appena (troppo presto, viene istintivamente da dire). Un giornalista vero, che non ha mai spento la curiosità. Marito e padre; prima, ma anche dentro questo.

"Hai saputo di Mauro Pianta?". La notizia mi ha raggiunto, attraverso un altro caro collega, nella tarda mattina di mercoledì, mentre ero alle prese con l'avvio sempre faticoso del giorno di chiusura de "Il Monviso". No, non sapevo. Ancora.

"È mancato! Un infarto. Dopo di una gastroscopia con radiofrequenza, che aveva fatto in anestesia totale". Noi giornalisti siamo così, sempre portati a una certa precisione nel dare notizie.

Altre telefonate, messaggi e le prime reazioni sui social: un continuo riproporsi del fatto, lungo la giornata.

Provo a gettarmi nel lavoro, ma la cosa è lì. Come la goccia di Chopin. Ma al contrario: non punto di fuga, ma richiamo costante.

Tanto che non posso non scarabocchiare un pensiero. Non sappiamo che scrivere, forse, noi che proviamo a guadagnarci la vita facendolo. Vado su Facebook e le parole vengono spontanee: "Sembra ieri, un po' lo è, perché "'Mille anni sono come un turno di guardia nella notte", che mi telefonò Carmine per dirmi: "facciamo una pizza con Mauro, che verrà a La Valsusa". L'appartenenza alla stessa esperienza, come sempre, permise di "riconoscerci prima di conoscerci".

Non si interruppe il rapporto quando andasti a "La Stampa", complice il mio curare alcuni Uffici stampa sul territorio. Non ci sentivamo da un po', oggi però è difficile fare tutto, dopo aver appreso la notizia. Ciao, Mauro!".

Mi sono ricordato quel periodo d'intensa collaborazione. Quei grattacapi dati a chi non gradiva si agitassero troppo le acque. Mi scopro consapevole, d'improvviso, di quanto ho imparato dal suo metodo: osservazione più che ragionamento, realismo e non cinico disincanto. Immensamente meno capace di applicarlo, certo.

Ecco, di lavoro e del fare (della vita una) impresa, i temi di questa rubrica, alla fine ho parlato. Perché solo raccontando (di) persone lo si fa davvero.

Mauro Pianta era laureato in Scienze Politiche con una tesi in Storia moderna, ha lavorato per agenzie di comunicazione, agenzie di stampa, siti internet, uffici stampa, settimanali e mensili nazionali, testate quali "Il Sole 24 Ore" e "Il Foglio".

Dal 2006 aveva collaborato come cronista al quotidiano "La Stampa", realizzando inchieste, reportage, servizi di attualità, costume, cultura, economia e società.

È stato anche redattore di "Vatican Insider", da giugno 2011 a gennaio 2017. Negli ultimi mesi aveva collaborato con il neonato dorso torinese del Corriere della Sera.

Come detto, è stato anche redattore de "La Valsusa", portandovi la sua grande professionalità.

Mancherà! Il Mistero, i cui disegni non ci appartengono, lo accolga!

Alla moglie e ai due figli esprimo (ed esprimiamo) vicinanza in questo momento di grande dolore.

Marco Margrita

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Articolo pubblicato il 06/04/2018