Caccia Piemonte. Roberto Barbero (CIA): “Bene la riapertura al cinghiale, ma si spari anche al lupo”

I rapporti tra politica e mondo agricolo necessitano di maggiori convergenze

La giunta regionale del Piemonte, nel corso della riunione di ieri, venerdì 30 marzo, ha deciso che la caccia di selezione al cinghiale inizi il 15 aprile 2018 per proseguire fino al 31 gennaio 2019 sulla base delle istruzioni operative pubblicate sul sito della Regione.

Molte volte, la politica o un ambientalismo molto targato e non corrispondente alle reali esigenze di tutela dell’ambiente e di difesa del lavoro umano in agricoltura, hanno sovrastato il sereno conforto tra le parti in causa e di conseguenza condizionato le decisioni degli enti pubblici preposti e delle Assemblee elettive.

Pubblichiamo il commento del presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia) Torino, Roberto Barbero, a tale provvedimento. 

“Apprendiamo con piacere la notizia della decisione della Regione Piemonte di riaprire anticipatamente la caccia al cinghiale e ci auguriamo che gli Ambiti territoriali accolgano l’iniziativa dell’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero, mettendo finalmente in pratica un serio piano di contenimento della specie selvatica più devastante per le coltivazioni agricole.

Nello stesso tempo, auspichiamo che si rimetta mano al più presto anche al piano nazionale lupo, un problema che viene irresponsabilmente strumentalizzato e sottovalutato a favore di posizioni demagogiche, puntualmente smentite dalla realtà dei fatti”.

 Confidiamo che le problematiche dei nostri Agricoltori trovino un dignitoso spazio nel dibattito politico.

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Articolo pubblicato il 31/03/2018