La Regione Piemonte retrocede notevolmente. La Sanità di Saitta è la peggiore del Nord Italia, secondo i dati dell’istituto Demoskopea

Le prese di posizione dei Consiglieri regionali Daniela Ruffino (FI) e Gian Luca Vignale (MNS)

In Piemonte possiamo scordarci il primato nazionale del 2016. Lo stato di salute del nostro sistema sanitario, marcia verso il peggio. Siamo scesi alla decima posizione e le carenze che i cittadini in molteplici occasioni hanno denunciato, dopo l’approvazione del Piano Saitta, stanno tornando al pettine.

Anche il prestigioso istituto Demoskopea lo ha accertato.

In modo maggiormente circostanziato si sofferma la consigliera regionale Daniela Ruffino:

“Restano solo macerie dell'Oftalmologia e della sanità generale in Piemonte dopo questi quattro anni e mezzo di centrosinistra in Regione Piemonte. E come l'Oftalmologia così avviene per tutte le specialità: la ricerca di Demoskopica infatti segnala come il Piemonte sia passato dal primo posto per efficienza del sistema sanitario al decimo, prosegue Ruffino: "La presunta soppressione di Oftalmologia ad Avigliana a seguito di un caso di presunta malasanità, dimostra che ormai la gestione di questo comparto da parte della Regione é allo sbando.

Si continua a proporre l'apertura di case della salute, prosegue la consigliera regionale, e intanto si sopprimono i servizi e così i cittadini devono fare chilometri per farsi curare. Susa e Briancon non sono dietro l'angolo, i collegamenti di trasporto sono spesso scomodi o insufficienti, eppure la sanità disegnata dall'assessore Saitta vuole questo: tramutare i cittadini in trottole che girano per la provincia di Torino e il Piemonte, sperando prima o poi di essere adeguatamente assistiti. E intanto le liste d'attesa scoppiano".

Conclude l'esponente di Forza Italia: "Fino a che punto si continuerà a tapparsi occhi e orecchie e non mettere mano ad una riforma sanitaria, imposta dall'alto con supponenza, che sta solo distruggendo anni di buona sanità piemontese? E' necessario intervenire, anche perché la malasanità si traduce in costi per lo Stato e quindi per i cittadini".

Del medesimo tenore le preoccupazioni del presidente del gruppo regionale del Movimento Nazionale per la Sovranità, Gian Luca Vignale

“Le nostre critiche e perplessità sono state purtroppo certificate da un ente indipendente che mette nero su bianco, e con dati oggettivi, il fallimento di Saitta e Chiamparino nella gestione della sanità piemontese”.

“Il Piemonte, spiega Vignale, che grazie alla precedente amministrazione era la prima regione in Italia per perfomance dei sistemi sanitari regionale è crollata al decimo posto, diventando l’ultima del Nord Italia. E’ l’ovvio e disastroso risultato di una politica sorda e cieca attuata in questi ultimi anni da chi ha puntato sui numeri senza prevedere un piano di azione o un confronto con il territorio”.

Dallo studio diffuso ieri emerge che solo 4 cittadini su 10 sono soddisfatti del servizio sanitario piemontese e che nel 2017 si sono registrati 39.626 ricoveri di pazienti provenienti da altre regioni, mentre sono stati 48.078 i ricoveri di piemontesi fuori dal Piemonte.

“Questo significa che a conti fatti – continua Vignale – la politica dei tagli non è servita neppure a far risparmiare l’ente. L’insoddisfazione dei piemontesi infatti non solo ha generato una spropositata, quanto costosa, mobilità passiva ma ha
anche generato un ricorso enorme ai tribunali che è costato alla Regione, solo per le sentenze sfavorevoli, oltre 2 milioni di euro”.“

A tutto questo si aggiunge che oltre 160 milia famiglie piemontesi non si curano perché i servizi sono troppo cari. Il più grande taglio alle politiche sociali di Chiamparino è impedire a centinaia di migliaia di famiglie il diritto alla cura”.“

È arrivato il momento – conclude Vignale - di dare una svolta al Piemonte e di garantire ai piemontesi una sanità efficiente, ben organizzata e in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini”.

Intanto giunge notizia che i pazienti che si rivolgono ai reparti sopravvissuti dell’Oftalmico di via Juvara, vengono rimbalzati nei nuovi lillipuziani locali del Dermatologico, per poi fare ritorno in via Juvarra.

La confusione e la diseconomicità stanno trionfando.

Ad aprile sono già in programma manifestazioni da parte dl Comitato a difesa dell’Ospedale Oftalmico.

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Articolo pubblicato il 30/03/2018