"Love is in the sky": il ritorno dei My Mine

Il singolo della band che torna con una nuova formazione

“LOVE IS IN THE SKY” in uscita martedì 27 marzo è il primo estratto dell’album “83-18” che decreta il ritorno dei MY MINE, una delle band simbolo dell’italo-disco anni ’80, che si ripresenta sulle scene con una formazione, arricchita dalla potente singer Ilaria Melis e i producer Paolo Paolini e Giovanni De Rosa che affiancano gli storici fondatori Carlo Malatesta e Danilo Rosati.

A trentacinque anni dalla famosissima Hypnotic Tango, destinata a rimanere una one-hit wonder seppur di successo mondiale, i MY MINE propongono un nuovo progetto musicale, “83-18” composto da 9 inediti: un lavoro incentrato su sonorità pop, dove resta preminente l’“anima” deep house della band; un sound che si è arricchito negli anni diventando più raffinato. “LOVE IS IN THE SKY” è un brano dal ritmo incalzante, dall’elettronica un po’ old fashion, dove si sentono le radici anni ottanta che si candida a vera e propria hit e bellissima sorpresa destinata alle play list dei network radiofonici della prossima stagione.

Nel nuovo disco, i MY MINE mettono tutta la loro storia, senza alcuna nostalgia; per la band era prioritario fare qualcosa di nuovo, senza copiare dal passato nonostante i riferimenti culturali di oggi provengano molto dagli anni ottanta e siano molte le band che si rifanno al sound della new wave.  

Abbandonare l’effetto revival che distingue i pezzi della italo-disco degli Eighty’s e che per tanti anni gli è stato chiesto di riproporre e presentare il frutto della loro evoluzione che in più di trent’anni, ha lasciato inalterato uno stile arricchitosi di sonorità più contemporanee.

Nel “laboratorio musica” dei MY MINE è stato vitale - ed in “83-18” è stato prioritario - guardare alla modernità del linguaggio musicale. Partendo dalle trascorse esperienze artistiche ci si è posti come obiettivo quello di distinguersi per suoni e metodi di composizione rispetto alla produzione delle hit moderne; riconoscere la competenza musicale negli stili porta alla creatività ed alla ricercatezza dei suoni che come nel contesto MY MINE, si sviluppano esclusivamente nel mondo dell’elettronica. Oggi il messaggio musicale della band ha come elemento centrale la scelta incontrovertibile del gusto personale ed i MY MINE sono ancor più fermi sulla linea del “Mio del Mio”, rimettendosi in gioco dopo più di trent’anni, sfidando il tempo e le nuove correnti di pensiero della musica contemporanea, dando  espressione alla propria creatività , senza condizionamenti e rifiutando  i compromessi commerciali.

Spiegano Carlo e Danilo:

 “Con “83-18”, in tempi come questi in cui la ricerca ossessiva del pezzo radiofonico porta al risultato di produzioni intercambiali e standardizzate che, come l’esperienza ci insegna, sono inevitabilmente destinate a cadere nel dimenticatoio, vorremmo andare in senso contrario. Proporre una linea editoriale riconoscibile che non sia guidata soltanto dal desiderio di successo e di piacere a tutti!

Inseguiamo piuttosto la ricercatezza nei suoni, tutti rigorosamente prodotti da strumenti originali. Nessun pezzo dell’album contiene plug in, groove o tastiere virtuali. La musica anche quella elettronica, va suonata! “

Il ritorno dei MY MINE non è dunque un’operazione nostalgia! Sarà pure un gruppo che si ricorda per i milioni di copie vendute con Hypnotic Tango - dalla quale ancora oggi DJ e producer traggono remix ed  ispirazione -  ma la band torna con una veste matura, un gusto definito e consapevole, che non ha quasi  più nulla a che vedere con gli Eighty’s!

I MY MINE hanno in programma un release party dell’album a breve, dopo il quale partiranno per un mini tour con set molto intimi, nei club di mezza Europa.

Quella dei MY MINE, come dice uno dei loro hastag più condivisi sui social, è proprio una storia da raccontare che parte da una città di provincia dove, tra il 1979 e il 1983, tre musicisti, contaminati dal post punk e dalla new wave si dedicavano quasi esclusivamente alla produzione di musica elettronica sperimentale, cupa e dalle atmosfere dark. Una sera, nel locale “d’avanguardia” Blues Island di Terni complice la nuova strumentazione che stavano scoprendo -  la Drum Machine Roland TR 808 e Bass Line Roland TB 303 – nasce l’idea di allontanarsi dalla sperimentazione per comporre un singolo dal sapore electro pop, genere che imperversava in quel momento.

La demo viene fatta recapitare a Mauro Malavasi, arrangiatore e produttore tutt’oggi considerato uno dei principali promotori del pop italiano degli anni ottanta, che trova l’idea entusiasmante e nel giro di undici ore, negli studi Fonoprint di Bologna, nasce quello che poi diventerà un successo internazionale dal titolo Hypnotic Tango.

Si apre un periodo entusiasmante: ospiti in programmi televisivi di mezza Europa i MY MINE vengono recensiti dai principali giornali specializzati; arriva per loro il vero successo discografico con due milioni di copie vendute, sfiorando il disco d’oro nel 1984, e le top ten in Germania e in tutta Europa; Hypnotic Tango diventa la sigla di DiscoRing e la band entra in contatto con tutta la scena musicale del momento.

Erano infatti gli anni in cui nasce il fenomeno della italo-disco, che fece furore per tutti gli anni ottanta ad opera di numerosi cantanti e band italiane, un sottogenere della disco-music americana nata nella decade precedente ma realizzata esclusivamente in Italia .

Per il loro primo e unico album Stone c'è da attendere il 1985; l'album è stato trainato dal singolo Cupid girl, di cui il video clip riscosse un buon successo e nel 1986 uscì Can Delight, ma dell’album si vendettero solo poche copie. Fu così che nel 1986 i MY MINE interruppero la loro attività artistica. Hypnotic Tango costituì l'unico successo della carriera e divenne una one-hit wonder.

Passano gli anni (oltre trenta) e Hypnotic Tango viene inclusa in varie compilation e si scopre che l’italo- disco è ancora un genere seguito e apprezzato in Europa (Paesi Bassi e Europa dell’Est) e oltreoceano (in alcuni paesi dell’America Latina) dove esistono produttori ed etichette discografiche che pubblicano vecchi e nuovi successi; il discorso è ancora più ampio considerando tutte le radio, che trasmettono i successi che hanno spopolato negli anni ottanta.

Anche per Carlo e Danilo  - rimasti dalla formazione originaria dopo l’abbandono del cantante Stefano Micheli - è stata una vera sorpresa scoprire di essere ormai  quasi sconosciuti in Italia ma famosissimi in tutti questi paesi.

A distanza di trent’anni dalla sua pubblicazione, Hypnotic Tango ha continuato ad ispirare numerosi musicisti e DJ, soprattutto nell'ambito della musica elettronica e della techno. Così se ne sono serviti ad esempio Frankie Knuckles in un remix del 1987, Carl Craig in Rushed, gli olandesi Beatfreakz e il trio inglese Bandulu in Amaranth. Nel 2002 i Master Blaster riuscirono ancora una volta a classificarsi nella top ten tedesca con una cover del brano. Il gruppo inglese Bananarama raggiunse nel 2005 il secondo posto della dance chart statunitense con Look On The Floor (Hypnotic Tango).

Nonostante lo scioglimento della band nel 1986 e percorsi di vita gratificanti sia per Carlo che per Danilo, l’elettronica è stata sempre la “protagonista” che gli ha permesso di non abbandonare mai definitivamente il mondo della creatività musicale; così nel 2016, grazie all’incontro al Groove Recording Studio di Terni con l’arrangiatore e compositore PAOLO PAOLINI e il producer GIOVANNI DE ROSA, Danilo Rosati e Carlo Malatesta ricostituiscono i MY MINE , ai quali si è aggiunta la splendida voce di  ILARIA MELIS e danno il via  alla creazione di un nuovo progetto, che viene lanciato con l’uscita del brano “Like a Fool” nel luglio 2016. La band così ricomposta si è avvalsa dell’importante collaborazione, per i testi in lingua inglese, del paroliere David Richard Lambert e con LOVE IS IN THE SKY, singolo che anticipa l’album “83-18”, la band è pronta per ritornare sulla scena della musica elettronica contemporanea.

 

Attuale line up:

Carlo Malatesta - chitarra, tastiera, voce

Danilo Rosati - drum machine, programming sequencers, tastiere

Ilaria Melis - voce

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 24/03/2018