Mari del sud e rotte musicali: una band "Deliziosa"

 

Un caro amico e collega, mi disse tempo fa, che un vero giornalista non va mai in vacanza.

Parole sante, estendibili, nel mio caso, anche al viaggio di nozze.

 

Non che abbia passato tutta la luna di miele a scrivere, per carità, mi sarei ritrovato nuovamente single, probabilmente a ragione, ma mettete il caso: cosa possono fare un giornalista, critico musicale e la moglie, fotografa, a bordo di una nave da crociera, dove la giornata è scandita, per buona parte, a tempo di musica?

Primo, ascoltare tutti i musicisti che si esibiscono nelle varie sale, secondo, fraternizzare, la musica è qualcosa che unisce a prescindere, terzo, dopo aver instaurato quel rapporto che solo gli amanti della musica possono stabilire, armarsi di digital-rec e di fotocamera e mettersi al lavoro.

Lavoro che diventa un piacere, quando si ha a che fare con persone speciali, oltre che grandi performers.

 

La nave (nel caso specifico la Costa Deliziosa), praticamente una enorme città galleggiante, offre agli ospiti, le più svariate possibilità di divertirsi e di ascoltare musica: ce n’è per tutti i gusti, dal liscio, al latino americano, passando per il piano-bar.

Se poi, i vari musicisti, si riuniscono nel teatro (si, per chi non lo sapesse, sulla nave c’è anche il teatro), per regalare al pubblico un concerto di jazz-rock, oppure nel main-bar per una jam a base di rock e di blues, capitanati dal Direttore di crociera, il grande Maxquanto mai rocchettaro, allora, per uno come me, che vive di musica, la vacanza diventa perfetta.

 

Da un punto di vista strettamente “professionale”, mi ha colpito la capacità di tutti i musicisti a bordo, di interpretare i brani, senza limitarsi soltanto ad eseguirli o a cantarli: tutti, ma proprio tutti, hanno messo qualcosa di personale nelle proprie performances, soprattutto negli arrangiamenti.

Una piacevole sorpresa.

 

Come tutti i giornalisti, in vacanza o meno, naturalmente, sono curioso, molto curioso, mi piace ascoltare, soprattutto quando si parla di storie di musica, quindi intervistare, a nome di tutti i musicisti imbarcati, due dei protagonisti della vita a bordo, è stato quasi naturale: Albano Castrese, blues-man navigato, con una vita passata a suonare in giro per il mondo e Francesca Aureli, vocalist dal talento sopraffino, cantante emergente di cui sentiremo sicuramente parlare.

 

Ragazzi, cosa vi spinge a mollare tutto ed imbarcarsi per così lunghi periodi?

 

Albano: Il problema, diciamo così, è economico. Perché se si potesse lavorare a terra, in inverno, sarebbe meglio. Nello stesso tempo ci si innamora del mare,della nave, degli amici che ci circondano durante il percorso. E’ un compromesso.

Francesca: Sono pienamente d’accordo con Alby sul fattore economico. In secondo luogo, le prospettive di lavoro che ci offre un ambiente come questo, cantare dal vivo soprattutto, davanti ad un pubblico che ti apprezza, non le trovi a terra; senza dimenticare la possibilità di vedere posti che non riusciresti neanche ad immaginare. Questo è il motivo principale per cui ho accettato di fare questa esperienza. Oltre naturalmente alla passione per la musica e il canto, nel mio caso.

Parlando di musica dal vivo: che differenze ci sono, se ce ne sono, tra il pubblico della crociera e quello di un pub, o di un locale dove si fa musica?

Albano: (sorride, ndr) Non c’è molta differenza, perchè noto, purtroppo, un disinteresse totale per la musica: siamo inquinati da radio e televisione, che saturano tutto. Quindi il pubblico fa fatica a percepire la sensibilità del musicista. Però sulla nave ci sono dei momenti dove il pubblico, vasto e diversificato, soprattutto stranieri,  ci da la possibiltà di esprimerci per quello che siamo, e questo lo trovo molto gratificante.

Francesca: Personalmente ho notato qualche differenza. Io provengo dal pub, dalla balera, diciamo ambienti abitudinari, dal punto di vista musicale. Posti dove tutte le settimane si fa sempre la stessa cosa, si dicono anche le stesse cose. Invece qui sulla nave, è tutto più naturale. Qui il pubblico, indipendentemente da quello che fai, viene per ascoltare la tua musica ed è felice: primo perchè è in vacanza, poi perchè ascolta i miei compagni di viaggio, straordinariamente bravi. Gente che ha la capacità di improvvisare praticamente tutto, e di saper suonare praticamente tutto.

Concordo pienamente sull’ultima frase! E a proposito di questo, visto che la maggioranza di chi vi ascolta magari non lo capisce: voi avete un repertorio enorme, passate da un genere all’altro, con una facilità incredibile, ma che lavoro di preparazione c’è dietro?

Albano: Eh, nessuno ne ha idea, forse tu, perchè sei un addetto ai lavori e hai un passato da musicista. Per prima cosa, comunque, devi scegliere chi suona con te, che per forza devono avere una panoramica musicale molto ampia. Poi naturalmente devi provare, mettere a disposizione degli altri la tua ricchezza, se capisci il termine. Sai, secondo me, noi musicisti abbiamo una missione: insegnare alle persone ad essere più sensibili.

Mi piace!

Grazie...ma questa cosa si può fare solo se riesci a fare musica dal vivo. Siamo inquinati dai computer, dalle macchine, i suoni sono appiattiti senza dinamica. Noi cerchiamo di far percepire al pubblico il vero valore della musica, soprattutto divertendoci noi a suonare, cosa molto importante.

Come abbiamo sottolineato, voi avete un repertorio grandissimo, ma vi chiedo, c’è qualcosa che amate di più fare, proporre al pubblico? 

Albano: Io adoro il blues. Sono stato a Chicago per cinque anni, dove ho suonato con Billy Branch, Michael Coleman ed altri. Da lì in poi mi sono innamorato di questo genere, anche  perchè ho capito come si “vive” questo generedi musica. Per dirla in due parole: un mondo fatto di cuore.

Francesca: Io fondamentalmente sono pop e soul. Sono molto legata a interpreti come Whitney Houston, Etta James per poi arrivare ai giorni nostri conAmy Winehouse ed Adele. Io sono una cantante, quindi tutto quello che ha quel tipo di vocalità mi affascina. Per me cantare è un divertimento, quindi se trovo qualcosa in cui mi riconosco, la canto. Anche la dance: Gloria Gaynor, Aretha Franklin,ad esempio. Sai, per necessità, diciamo così, lavorative, ho sempre cantato un po’ di tutto, però, come ti ho detto, prediligo il pop e il soul.

Avete mai pensato di fare della musica vostra?

Albano: Si, ho fatto molte cose, ma molto personali, che non mi interessa divulgare. La mia gioia è suonare, con altri musicisti. Le mie cose, le mie composizioni, sono come lettere d’amore, che conservo in un cassetto.

Francesca: A dir la verità, due anni or sono, ho cominciato a Pesaro, la mia città, un corso di song-writing. Ho cominciato scrivendo dei testi, un anno e mezzo fa, ma ho una canzone pronta, che non è ancora stata depositata. Ma la troverete presto su You-Tube. Ho intenzione di portarla in giro per concorsi, quindo spero che ne sentiate parlare.

Come avete scoperto il vostro talento?

Frencesca: Se te lo dico, ti metti ridere...a io ho cominciato da piccola...cantando “My heart will go on”, colonna sonora di “Titanic”...e adesso mi trovo qui, su una nave, a non poterla fare, perchè la Direzione crede che non sia di buon auspicio...(ride, ndr). Sembra una barzelletta, ma in realtà, è proprio così. Mio padre mi sentì cantare e mi incoraggiò in questo percorso.

Albano: Io sono nato in una famiglia dove suonavano tutti, dove c’erano strumenti dappertutto. Pensa che per suonare la chitarra, andavo in chiesa, nella canonica...

...ci sono passato anch’io con la batteria..

...grande...e cercavo di convincere le suore a comprare stà chitarra elettrica...che per me era un sogno irraggiungibile. Poi,quando l’hanno comprata stavo sempre in chiesa...a suonare (ride, ndr), non per diventare prete...

Per concludere, queste crociere, sia per i clienti, purtroppo, che per chi ci lavora, a tutti i livelli, non durano in eterno. Prima o poi si torna a casa. Voi, a casa, che fate e che farete di bello?

Albano: Sulla terreferma ho tanti giri, musicali, naturalmente (sorride, ndr). Tra basso, contrabbasso e chitarra le chiamate non mi mancano. Collaboro con tanti musicisti, anche importanti, e mi diverto un sacco. Non sto mai fermo! 

Francesca: Tornerò a casa e sarà quasi estate. Vivendo vicino alla Romagna, anch’io ho un mio “giro”, tra alberghi, locali e villaggi turistici. Ho anche un progetto: insegnare canto, quindi comincerò a fare la vocal-coach. Questa è una cosa a cui tengo molto.  

Ragazzi, che dirvi...buona vita e soprattutto buona musica...il mondo è piccolo, le navi, tutto sommato, non sono poi così tante...sento che ci rivedremo!

Albano: Sicuro e certo! Buona musica a te!

Francesca: Grazie per questa chiacchierata! Ci siamo divertiti un sacco! A presto!

 

Per concludere, oltre a consigliarvi vivamente di andare in crociera e godere non solo dei cocktails ma anche della colonna sonora, vi invito a cercare nelle località balneari dove passerete le vostre vacanze, oltre a Francesca e Albano, anche Nicola Zernone, Anna Zernone, Maria Pia Moretti, Marco Bozza, Antonio Biallo, Fabio Antelmy e Pasquale Moro.

Toccherete con ”orecchio” la loro bravura.

  

Stay Always Tuned !!!

 

 

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Articolo pubblicato il 25/03/2018