Torino. Inaugurato il 79° Anno Giudiziario al Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Piemontese

Vivo interesse per gli effetti della riforma di Papa Francesco originata dalla “ via caritatis dell’Amoris Laetitia”

Sabato mattina l’Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, nella Sala convegni di Villa Lascaris a Pianezza ha inaugurato l’Anno giudiziario 2018.

Erano presenti, oltre al Vicario Giudiziale, monsignor Ettore Signorile, i Giudici regionali e Operatori del Tribunale, gli avvocati rotali e patrocinatori componenti del collegio degli avvocati del Foro Ecclesiastico Piemontese, alcuni vescovi delle diocesi piemontesi e un pubblico di studiosi e canonisti.

Un momento solenne e non di routine, perché da quest’anno, come sancito dal decreto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, il Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Piemontese, sostituisce il precedente Tribunale Ecclesiastico Regionale.

Anche nel 2017 si sono inoltre verificati gli ulteriori positivi effetti della riforma dell’ordinamento ecclesiastico avviata nel 2016, che discende dal motu proprio papale Mitis Iudex Dominus Iesus, efficacemente descritta dall’arcivescovo Nosiglia” finalizzata a mantenere una stretta collaborazione e una condivisione d’intenti e forze per una piena ed efficace attuazione del processo di nullità del matrimonio come espressione di una misericordia che si coniuga con la giustizia e per continuare a offrire un servizio il più possibile nella prossimità dei fedeli che ci sono affidati”

Il consuntivo del 2017 e la innovazioni del 2018 sono state magistralmente svolte nella relazione del Vicario Generale, monsignor Ettore Signorile.

L’attività del Tribunale ecclesiastico regionale nel 2017, si può così sintetizzare:

In prima istanza;

Cause pendenti il 31 dicembre 2016 129

Introdotte nel 2017, 132(di cui 3 ammesse al processo breve)

Cause concluse nel 2017, 94 (di cui 84 con sentenza affermativa)

Rinunciate, 1

Pendenti al 31 dicembre 2017, 166

In seconda istanza

Pendenti il 31 dicembre 2016, 4

Introdotte nel 2017, 7 (di cui 4 affermative)

Esaminate nel 2017, 6 (di cui 2 con decreto di conferma)

Pendenti il 31 dicembre 2017 , 5

In Piemonte nel 2017 il Tribunale Ecclesiastico Regionale ha annullato 120 matrimoni, respingendo 45 domande.

Il primo motivo di nullità (51 casi) riguarda "l'incapacità consensuale per grave difetto di giudizio circa i diritti e i doveri del matrimonio", seguito dall'incapacità di assumerne gli obblighi (28 casi), e da vari tipi di simulazione: esclusione dell'indissolubilità del vincolo, esclusione del bonum prolis, ovvero del diritto e dovere a procreare, infedeltà.

Respinto un caso di matrimonio "celebrato per dolo", mentre ne è stato dichiarato nullo uno "celebrato per effetto di violenza o timore grave".

Oltre il 52% di tutti i casi riguarda la Diocesi di Torino, con 68 cause a fronte della celebrazione di circa 2.200 matrimoni.

Di particolare interesse, la notizia relativa alla durata delle cause.

Dallo scorso anno, come precisa monsignor Signorile, ”le cause si concludono mediamente entro i quattordici mesi. Questo è dovuto alla calendarizzazione mensile delle udienze. Le nuove procedure, conclude il Vicario Giudiziale già comprimono i tempi e la durata della causa, ma vanno accompagnate da una maggior tempestività nella fase istruttoria del processo”.

Per quanto concerne il 2018 e la ratio che dovrebbe animare l’attività del neo tribunale interdiocesano, monsignor Signorile sintetizza 5 obiettivi:

  1. Aprire alla prospettiva di un futuro altre al fallimento, accompagnando il discernimento delle parti;

  2. annunciare il Vangelo della misericordia e favorire l’esperienza del perdono e della riconciliazione anche nell’ambito del foro esterno;

  3. Esprimere la vicinanza della Chiesa ai fedeli in ambito giudiziale;

  4. Una volta proposta la via della dichiarazione di nullità occorre accompagnare pastoralmente le parti nell’iter del processo;

  5. Integrare i fedeli che hanno ottenuto la dichiarazione di nullità nella vita della comunità cristiana, favorendo una fruttuosa celebrazione del nuovo matrimonio.

Avviandosi alla conclusione il Vicario Generale si è ancora soffermato, come in precedenza monsignor Nosiglia, sul richiamo di Papa Francesco circa “lo slancio pastorale che deve caratterizzare l’applicazione della riforma, coinvolgendo la coscienza dei fedeli e quella degli operatori.”

Monsignor Signorile ha ancora ribadito che “Il Tribunale continua a svolgere serenamente e diligentemente il proprio lavoro in pieno ausilio al Vescovo giudice.

La riforma contempla il fatto che il Vescovo non lasci completamente delegata agli uffici la funzione giudiziaria in materia matrimoniale e questo si riferisce anche alle cause trattate con procedura ordinaria e non solo al processo brevior.”

Al fine di conoscere e comprendere con maggior completezza la portata della riforma del processo di nullità del vincolo matrimoniale, sono seguite due relazioni in discipline teologica e canonista.

Il Professor Giacomo Canobbio ha trattato il tema “Giustizia e Misericordia nei processi canonici .Una prospettiva teologica”, mentre il Professor Eduardo Baura ha dissertato su “Il processo di nullità del matrimonio: tra diritto, pastorale e misericordia”.

 

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Articolo pubblicato il 12/03/2018