Torino - Caso Embraco: il Ministro Calenda torna da Bruxelles con un pugno di mosche

Il caso della Embraco di Riva di Chieri è solo l’ultimo di una lunga lista

 “Il caso della Embraco di Riva di Chieri è solo l’ultimo di una lunga lista. L’Europa consente disparità di trattamento fiscale fra Paesi che fanno fuggire le aziende”. 

 Lo hanno dichiarato gli europarlamentari della Lega Angelo Ciocca e Mario Borghezio presentando un’interrogazione alla Commissione Europea sulla vicenda dell’azienda Torinese che ha annunciato di delocalizzare la produzione dall’Italia alla Slovacchia con il licenziamento di 500 dipendenti. 

I Deputati hanno altresì dichiarato che esiste oggi una forte disparità di trattamento fiscale tra i Paesi europei. Quelli dell’est beneficiano infatti dei fondi europei che nell’attuale programmazione prevedono circa 20 miliardi per la Slovacchia e 12 miliardi per la Bulgaria. Allo stesso tempo, gli stessi, esercitano dumping salariale e concorrenza sleale a danno di Paesi come l’Italia.

Borghezio e Ciocca spiegano che un’impresa che decide di delocalizzare in Slovacchia gode oggi del 21% di aliquote fiscali, dello 0% sulle compravendite immobiliari, di un costo bassissimo della manodopera e di uno sconto del 35% su tasse e contributi fino a 30 mila euro per ogni dipendente assunto. Un trattamento impensabile per nazioni come l’Italia che non possono nemmeno intervenire direttamente nel salvataggio delle aziende pena l’essere accusate di ricevere aiuti di Stato. 

 

“È assurdo che da una parte l’Europa stanzi fondi per la riduzione delle disparità economiche e sociali a favore dei Paesi dell’Est e al contempo - insistono Ciocca e Borghezio - consenta pratiche per attrarre investimenti non rispettose delle norme comunitarie”.

In conclusione, i due Parlamentari europei esprimono una certezza, più che una perplessità:

"Il Ministro Calenda, e la cosa non ci sorprende, à tornato dalla sua tardiva “missione” a Bruxelles con un pugno di mosche”.

 

 

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Articolo pubblicato il 23/02/2018