Cronache criminali del passato.

Scontro fra Polacchi e Italiani, a Linden (New Jersey, Stati Uniti d’America).

Concludiamo la ricognizione fra le copertine del giornale parigino “L’Oeil de la Police” ricordando un episodio di cronaca nera avvenuto negli Stati Uniti d’America ma che ha coinvolto degli emigranti italiani.

Nel numero 15 del 1908, sotto il titolo “Fra Polacchi e Italiani” viene così descritto un “Sanguinoso conflitto di lavoro”.

Si riferisce che a Linden (USA) degli operai polacchi e russi, in numero di 400, assunti in una raffineria di petrolio, dopo aver saputo che degli Italiani arrivavano nel paese per cercare lavoro, si organizzarono per respingere questa concorrenza.

Quando la compagine degli operai italiani, formata da un centinaio di persone, sostava ad alcune miglia dalla raffineria, si ingiunse loro di tornare indietro. Gli Italiani non la intesero così e ripresero la loro marcia in buon ordine e a ranghi serrati.

Vedendo questo, Polacchi e Russi marciarono incontro agli Italiani, risoluti a impedire loro l’ingresso nel territorio. Le donne italiane che seguivano i mariti, in previsione dello scontro, vollero interporsi e presero la testa della colonna.

I lavoranti della raffineria che marciavano a file di quattro, tirarono fuori le armi, pronti a sostenere l’assalto degli Italiani. Alcuni aprirono il fuoco.

Pazze di furore, le Italiane misero i loro revolver nelle mani dei mariti, ingiungendo loro di sparare e dando esse stesse l’esempio.

Da una parte e dall’altra, con grida di odio, i due gruppi aprirono il fuoco. Uomini feriti si accasciarono fra le urla delle donne italiane che, procedendo con passo ginnico, trascinarono i loro mariti in una corsa folle davanti ai contestatori. Spinti e sostenuti dalle loro spose, questi caricarono i Polacchi con furia selvaggia.

Fu una mischia terribile e sanguinosa che si prolungò per più di un’ora con accanimento disordinato e bestiale fra le grida dei feriti, le urla delle donne e gli spari.

Gli impiegati della raffineria Standard avvertirono la polizia che riuscì con grande fatica a ristabilire l’ordine e a riportare la tranquillità nei due campi sovreccitati. Un centinaio di arresti furono eseguiti e tutte le armi sequestrate. Si contano numerosi morti e feriti. I principali caporioni sono stati arrestati e i feriti portati via dai lori compatrioti.

Così si conclude il testo della copertina dedicata a questo scontro fra immigrati italiani e polacchi che il cronista racconta senza partecipazione emotiva in favore di una delle parti contendenti, anzi con il tono abbastanza distaccato del viaggiatore che racconta le cruente manifestazioni di qualche tribù primitiva. Anche la descrizione delle performance delle donne italiane a sostegno dei loro uomini pare rientrare in questa ottica “colonialista”, anche se va tenuto presente che in generale il tono degli estensori del giornale è sempre distaccato e mira a fornire i dati essenziali delle vicende senza commenti e senza giudizi.

In ogni caso abbiamo rievocato un episodio doloroso e, a quanto pare ormai dimenticato, della emigrazione italiana negli Stati Uniti d’America e lo dedichiamo all’amico Giancarlo Libert, grande esperto della storia dell’emigrazione piemontese.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 03/03/2018