Cronache criminali del passato

Una battaglia in un cimitero, a Brentella nei pressi di Padova (1912)

«Un inseguimento di malfattori ha dato luogo, in questi giorni, ad una scena profondamente impressionante, un vero combattimento, di notte, in mezzo alle tombe, alla pallida luce della luna», con questo incipit da romanzo popolare il giornale parigino “L’Oeil de la Police” n. 203 del 1912 racconta un episodio di cronaca nera avvenuto in Italia.

L’articolo così prosegue: «Due recidivi arrestati a Brentella, vicino a Padova (Italia) mentre trasportavano un carico di sigari rubati, avevano confessato che stavano per ritrovare i loro accoliti al cimitero.

Subito quattro squadre di carabinieri vi furono mandate e si impegnò un combattimento a colpi di revolver. Un malandrino fu colpito e cadde in una fossa aperta; un altro fu catturato dopo un inseguimento disperato fra le tombe; un terzo sfuggì e stava per penetrare attraverso i tetti da un compagno quando si accorse che la polizia lo perquisiva. Si lasciò scivolare lungo una grondaia nella via ma nel momento in cui toccava terra, fu raccolto dai carabinieri appostati.

Questi malfattori avevano svaligiato la chiesa del cimitero, parecchie tombe e degli spacci di tabaccaio».

Perché lo ricordiamo?

Perché quello di Brentella è uno dei pochissimi episodi italiani giunti all’onore della prima pagina del giornale francese “L’Oeil de la Police”, rivista settimanale pubblicata a Parigi a partire dal 25 gennaio del 1908, apparsa al sabato fino al luglio 1914, sempre con dodici pagine di cui la prima e l’ultima a colori.

Elemento al tempo abbastanza consueto ma oggi di grande interesse è la vistosa copertina colorata, con l’occhio, emblema della Agenzia investigativa Pinkerton, diventato poi il simbolo delle investigazioni di polizia.

In copertina compaiono episodi sensazionali truculenti, crimini efferati oppure incidenti gravi: “L’Oeil de la Police” è interamente dedicato ai “faits divers”, termine francese che corrisponde al nostro “cronaca nera”, all’interno contiene notizie di reati dal mondo, episodi di cronaca nera francese della settimana, ripartiti secondo i vari dipartimenti, resoconti di processi, romanzi polizieschi a puntate e quiz polizieschi. Per qualche tempo sulla copertina del giornale sono così elencati i contenuti: “Fatti drammatici, avvenimenti passionali o tragici, drammi dell’amore, drammi della vita, drammi della morte”.

L’ultima pagina, a colori, presenta una panoramica dei misfatti e dei disastri avvenuti in Francia e all’estero, sotto forma di vignette aggregate in scenografici mosaici.

Le copertine de “L’Oeil de la Police” sono prevalentemente dedicate a episodi avvenuti in Francia ma vi compaiono clamorose notizie da altre nazioni: per quanto riguarda l’Italia, la copertina del secondo numero del 1909, è dedicata al recentissimo terremoto di Messina e Reggio Calabria (28 dicembre 1908), considerato anche in ultima pagina e nelle pagine interne.

Appare oggi ormai indecifrabile il motivo che ha portato la redazione parigina a inserire in prima pagina la vicenda di Brentella.

In Francia, “L’Oeil de la Police” viene studiato da esperti e le sue copertine sono state raccolte in libri: il giornale fornisce una immagine inusuale e quasi inaspettata della Belle Époque perché presenta una società violenta e instabile con mariti gelosi, donne infanticide, malfattori sanguinari e catastrofi apocalittiche.

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Articolo pubblicato il 17/02/2018