Piemonte. Avvicendamento al vertice CIA.

La sezione regionale della Confederazione Italiana Agricoltori punta sui giovani per rinnovare la dirigenza.

Venerdì 9 Febbraio, nell’ambito del congresso Agricoltura, innovare per un futuro sostenibile, ospitato nella sala conferenze dell’Hotel NH di Torino Centro, i delegati piemontesi della CIA hanno eletto Gabriele Carenini, quarantenne originario dell’Alessandrino, nuovo Presidente regionale della Confederazione Italiana Agricoltori.

Carenini, titolare a Valmacca (AL) di un’azienda agricola dedita al settore ortofrutticolo, succede dunque a Lodovico Actis Perinetto, Presidente uscente nonché socio fondatore di CIA Piemonte. Quest’ultimo commenta con compiacimento la staffetta generazionale, sottolineando come “l’agricoltura del futuro ci riserverà dei cambiamenti epocali che oggi non siamo nemmeno in grado di immaginare”, motivo per cui “è fondamentale e giusto che questo passaggio venga gestito dai giovani”.

Del resto, le numerose problematiche ancora insolute caratterizzanti l’industria e il terziario hanno, negli ultimi anni, determinato un significativo ritorno alla terra da parte delle nuove generazioni. Peraltro, anche in Piemonte, tale orientamento traspare dal crescente numero di matricole iscritte ai corsi di laurea in Scienze agrarie e in Viticoltura ed Enologia, annoverate fra le discipline con più elevati margini di occupabilità dopo il conseguimento del titolo.

Del resto, per quanto attiene alle mansioni rurali, già il poeta latino Virgilio, nell’ambito dell’opera didascalica Le Georgiche, decantava la fortuna degli agricolae: ovvero degli agricoltori che, pur chiamati a domar le proprie messi con assiduo e infaticato laborio, potevano però beneficiare, al contempo, di un più stretto legame con la natura e i suoi ritmi. Inoltre, riprendendo un concetto espresso secoli prima dal poeta greco Esiodo, la sudata fatica e i numerosi vincoli derivanti dall’accudir la terra preservavano altresì gli uomini, secondo Virgilio, dal rischio di cader preda della neghittosità e dell’inazione.

Ciò coerentemente con quel dualismo semantico per cui labor, ieri come oggi, non significa solo sforzo fisico ma anche industriosa e previdente occupazione mentale.

Infatti, davanti alle sfide cui espone il rapido e continuo mutamento di una società sempre più globale (e globalizzante), anche l’Agricoltura deve saper rispondere con efficacia, adeguandosi alle nuove esigenze senza però rinnegare la specificità delle proprie tradizioni e dei propri prodotti. “Bisogna riportare l’agricoltore al centro della filiera produttiva” – sostiene giustappunto il neo Presidente Carenini  coniugando sostenibilità, produzione e redditività”. In quest’ottica, “la varietà e la qualità della produzione agricola piemontese” – prosegue ­– “possono essere parte importante del motore dell’economia dei nostri territori”.

Nell’assolvere il proprio compito, Carenini sarà affiancato da un altro giovane imprenditore: il trentaquattrenne Alessandro Durando è infatti il nuovo Vicepresidente della CIA regionale. Titolare di un’azienda agricola presso Portacomaro, nell’Astigiano, Durando ivi gestisce anche l’annesso agriturismo “Terra d’origine”. Ha inoltre già ricoperto il ruolo di Presidente della CIA di Asti.

La volontà di puntare profittevolmente sulle nuove generazioni è stata ribadita anche da Dino Scanavino, Presidente nazionale CIA, nonché da Roberto Barbero, Presidente di CIA Torino, secondo cui “l’elezione di Carenini e Durando dimostra che la CIA è in grado di passare dalle parole ai fatti, vincendo la scommessa sul rinnovo della dirigenza”.

Da rimarcare la presenza di un nutrito parterre di ospiti provenienti dalle Istituzioni. Fra gli altri, sono infatti intervenuti il Viceministro delle Politiche agricole Andrea Olivero, l’Assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, il Direttore di Inps Piemonte Giuseppe Baldino, i parlamentari Mino Taricco, Lucio Malan, Chiara Gribaudo, Federico Fornaro, Fabio Lavagno e Magda Zanoni, nonché l’europarlamentare Daniele Viotti.

Questo a testimonianza dell’autorevolezza di cui la Confederazione Italiana Agricoltori gode in ogni consesso: locale (con sedi distribuite in circa 5000 comuni), nazionale (oltre 900 000 gli iscritti, fra coltivatori diretti e imprenditori agricoli) e internazionale. CIA è infatti presente in sede Copa (Comitato delle organizzazioni professionali agricole dell’Unione europea) e nell’Oma (Organizzazione mondiale agricoltori).

 

 

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Articolo pubblicato il 11/02/2018