PEZZALI NEK RENGA: una boy-band per adulti
Photo credits by Tina Rossi PH

Il mentore e il promoter possono dormire sonni tranquilli: prova ampiamente superata.

Nella fattispecie: Claudio Cecchetto (non sbaglia un colpo), che dopo aver vinto il Festival dell’anno scorso con “Run to me”, reinterpretata da Francesco Gabbani, mette sul palco questo trio delle meraviglie, e Ferdinando Salzano (the boss), il vero direttore Artistico del Festival 2018, neanche troppo occulto (pure Claudio Baglioni fa parte della sua scuderia), che comincia l’anno musicale “live” col botto.

La “boy band per adulti”, ovvero Max Pezzali, Filippo Neviani, in arte Nek, e Francesco Renga, ha registrato il prevedibile “sold out” nel doppio appuntamento torinese, scatenando cori e balli, come da copione, e coinvolgendo almeno tre generazioni di pubblico.

Un successone, in buona sostanza, frutto della grande professionalità dei tre front-men, una grinta mica da ridere, una band che gira a mille e, soprattutto, canzoni che tutti, ma proprio tutti, abbiamo canticchiato almeno una volta nella vita.

Trentasette brani per due ore e mezza di spettacolo che passano in un niente e che probabilmente diventeranno un disco live ed un programma televisivo: una cosa, visto che siamo a pochi giorni da Sanremo, che mi viene spontaneo definire “nazional-popolare”, nel senso buono del termine, per carità.

Anche perché il toto-superospiti vede i nostri eroi come molto probabili invitati al Teatro Ariston.

Si comincia con “Duri da battere”, il brano con cui è nato il progetto, ormai un tormentone, e poi è tutta una rievocazione del passato, più o meno prossimo, quasi una colonna sonora per buona parte del pubblico presente: “Cambiare direzione”, “Se io non avessi te” e “Gli anni” cantate in trio, poi una serie di duetti, molto ben alternati e “miscelati” devo dire, frammezzati da momenti “solo” tipo “L’amore a un isolato da te” per Francesco, “Sei solo tu” per Nek e “Sei fantastica” per Max.

Intrigante il “medley” acustico, composto da: “Raccontami”, “Dimmi cos’è”, “Una canzone d’amore”, “Ci sarai”, “Ci sei tu”, “Eccoti”.

Ma è giusto un attimo di relax in attesa del gran finale, proposto nuovamente a tre: “Fatti avanti amore”, “Nuova luce” e “Nord Sud Ovest Est – Tieni il tempo”, che chiudono lo show trasformando il PalAlpitour in un gigantesco karaoke.

Tre solisti che sono riusciti a fare squadra, contrariamente ad altri capitani coraggiosi, complici gli arrangiamenti “guitar oriented”, che rendono canzoni diverse tra di loro molto fluide.

Uno show trasversale, dove i tre protagonisti non si sono certo risparmiati, e soprattutto non si sono rubati la scena: Francesco, un animale da palcoscenico, che è energia pura, Nek, il più “musicista” del terzetto, che appena può imbraccia la chitarra o il basso e li suona con evidente piacere, e Max, leggermente in crisi sulle note alte, ma sempre massiccio sul palco, per un harleysta non potrebbe essere diversamente. 

Ad accompagnare il trio sullo stage, una band di nove elementi, molto ben assortita, composta da: Fulvio Arnoldi (chitarra e tastiere), Stefano Brandoni (chitarra), Davide Ferrario (chitarra e tastiere), Luciano Galloni (batteria), Ernesto Ghezzi (tastiere), Chicco Gussoni (chitarra), Enzo Messina (tastiere), Lorenzo Poli (basso) e Dj Zak.

Insomma la musica, “il social più bello che ci sia”, vince ancora una volta, all’insegna dell’umiltà dei tre protagonisti, la cosa che più mi è piaciuta di questo show.

Duri da battere, in tutti i sensi.

Grazie a Gloria e Arianna per la preziosa collaborazione.

Stay Always Tuned !!!

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 30/01/2018