Sembra di assistere ad una lite da asilo
“Sembra di assistere ad una lite da asilo invece che al dialogo interistituzionale tra Governo centrale e Amministrazione comunale di Torino".
Così Augusta Montaruli (Esecutivo Nazionale FdI) e Maurizio Marrone (Direzione Nazionale FdI) commentano le ultime scaramucce elettorali che coinvolgono, come sempre, la cittadinanza che deve subire i capricci di chi è al governo e di chi, secondo il suo compito istituzionale, occupa i banchi della opposizione, scusate, della minoranza.
"Grazie alla irresponsabilità di Pd e Movimento 5 Stelle, che hanno deciso di trasformare la realizzazione della linea 2 della Metropolitana di Torino in terreno di scontro elettorale - attaccano gli esponenti FDI - le sacrificheranno i lavori di questa infrastruttura strategica sull'altare dello scontro politico che non porta da nessuna parte".
Ne faranno le spese i torinesi, insistono, ai quali poco importerà se si sarà trattato dei milioni di euro non versati dal Governo Renzi-Gentiloni o dal ritardo della Giunta Appendino nelle procedure di affidamento dell’opera per accedere ai futuri tre miliardi di finanziamento pubblico:
"Sarà comunque la Città di Torino a pagare la litigiosa incapacità di piddini e grillini. Ci auguriamo che i cittadini preferiscano prevenire che curare in occasione delle imminenti elezioni politiche, scegliendo il centrodestra e punendo la scarsa serietà dimostrata da tutti i protagonisti di questa vicenda”.
Certamente, specie in un delicato momento come quello attuale, ogni occasione è propizia per attaccare l'avversario; ciò che rimane, comunque, è il dubbio che una qualsiasi forma di cambiamento scaturisca il bene comune piuttosto che il bene Comune.
Caselle, o meglio l'Aeroporto Pertini, rimangono ancora un miraggio; più volte Civico20News ha rimarcato come sia di vitale importanza per una città europea il collegamento diretto con lo scalo aereo, il che porta sicuramente un beneficio turistico e commerciale.
Doveva essere la prima mossa già in vista delle Olimpiadi invernali del 2006, ma i progetti "vogliono" recuperare quelli che fino a poco tempo addietro erano considerati rami secchi da eliminare.
Ripotenziare il vecchio non è un risparmio, anzi spesso comporta uno sforzo economico e tempistiche più lunghe per non parlare della sicurezza: gli ultimi eventi devono indurre a profonde riflessioni.
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 28/01/2018