#Sanremo2018: #laresadeiconti

Signore e Signori, benvenuti al Festival del nonsense: ovvero l’edizione di #Sanremo2018, dove il cantante non canta, l’attore non recita e la presentatrice è di un’altra emittente.

Praticamente: le persone giuste (forse) al posto sbagliato.

Il tutto salvo integrazioni dell’ultima ora: si parla infatti di un quarto conduttore, ma anche qui c’è poco da stare “Allegri”, visto che il nome che circola con più insistenza, è quello di Ilaria D’Amico (sic).

E con buona pace dei dipendenti RAI, soprattutto i presentatori, che guarderanno la sessantottesima edizione della kermesse sanremese, dal divano di casa.

Quindi la Tv Nazionale, per la quale, ricordo, paghiamo il canone, offre al pubblico il fiore all’occhiello del proprio palinsesto, senza che nessuna maestranza di Viale Mazzini ne sia coinvolta direttamente.

Ne deriva il primo #stendiamounvelopietoso, credo proprio il primo di una lunga serie, che va di diritto ai dirigenti della TV nazionale, per come hanno gestito la gestione del programma.

“Gestito la gestione”, mi piace, sarà l’effetto Baglioni…

Parlando di riconoscimenti, voglio darvi, amici lettori, un’anteprima: quest’anno mi sento magnanimo ed  ho deciso di integrare il premio relativo alla cosa peggiore della puntata, quello di cui sopra, con altre due gratifiche, ovvero #alè-oò in onore della cosa migliore della serata, a mio insindacabile giudizio e se strettamente necessario e #versaceonthefloor (Bruno Mars il nuovo Michael Jackson? Ma per favore!) dedicato al peggior look della serata, e credo proprio che anche qui ci sarà da sbizzarrirsi.

Tornando alla cronaca di questi ultimi giorni, mi ha colpito assai, un aggettivo usato dal nuovo Direttore Artistico, per definire il “suo” Festival: “popolar-nazionale”.

Popolar-nazionale?

Ma allora, se è vero che invertendo l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia, cari dirigenti RAI, tanto valeva andare sul sicuro ed affidare l’edizione 2018 del Festival, all’unico, incommensurabile, inimitabile, il presentatore dei presentatori, il vero “nazional-popolare” originale: #aridatecepippobaudo.

Cosa per la quale, tra l’altro, e in tempi non sospetti, mi sono battuto, insieme ad un pugno di colleghi, purtroppo senza risultato.

O meglio, col risultato di toccare con mano, quella che potrebbe rivelarsi una scimmiottatura dei festival baudiani, non fosse altro, proprio per la presenza sul palco del Teatro Ariston della ex signora Ramazzotti, già conduttrice, con il buon Pippo, dell’edizione n. 57 (2007, ndr).

Tutto ciò premesso, ora vi parlo anche di musica, che, in teoria, è l’argomento principale.

Parecchio è già stato detto e scritto, ma qualche considerazione strettamente personale ci sta.

Innanzitutto, e di questo ne do merito al Direttore artistico, e gli regalo pure il nuovo premio #alè-oò, sono pochissimi i concorrenti (sempre di gara si tratta, nda) provenienti dai talent, ad occhio Annalisa e Noemi, e nessun rapper più o meno presunto.

Drastica inversione di tendenza, rispetto alle tre edizioni “talent & qualent”, targate Carlo Conti.

Poi, grazie al cielo, ci ha evitato Francesco Gabbani e soprattutto Alessio Bernabei, passando per Lele, che, in qualità di vincitore della categoria giovani lo scorso anno, avrebbe avuto diritto alla partecipazione come “big”.

Drastica novità anche in questo caso.

Probabilmente gli ultimi due hanno trovato lavoro, come auspicato dal sottoscritto, presso la catena Mc Donald’s e il baffone toscano dalla voce nasale, mi dicono abbia appena inviato il curriculum-vitae, sempre alla stessa impresa di ristorazione veloce.

Al Direttore Artistico va anche il merito di aver chiamato artisti assai poco sanremesi tipo Mario Biondi, Renzo Rubino, Enzo Avitabile-Peppe Servillo, che possono offrire qualcosa di diverso.

Forse, può darsi, ci spero.

Mi chiedo cosa significhi la presenza di Lo Stato Sociale, ma anche questa è una domanda puramente retorica.

Personalmente sono curioso di vedere all’opera tre miei amici: Riccardo Fogli, Roy Paci e Enrico Ruggeri, con i Decibel: mi auguro che almeno loro, facciano scattare “quell’attimo di eterno che non c’è” durante le varie serate.

Senza dimenticare che, sempre per volere di Claudio Baglioni, le eliminazioni sono state eliminate, oggi sono davvero in vena, e quindi tutti i big parteciperanno a tutte le serate, nessuno escluso, evitando probabilmente polemiche ed interrogazioni parlamentari sul lavoro delle giurie.

Da rivedere ed analizzare il meccanismo di voto, ma ne riparleremo.

Tutto oro quello che luccica? Assolutamente no!

In primis perché il buon Claudio ha cancellato la serata cover, quella che personalmente preferivo all’interno del programma, sostituendola con una trita e ritrita serata a base di duetti-trietti-quartetti, dove i cantanti in gara riproporranno a più voci, sempre la stessa canzone: non ci siamo.

La serata cover, pur riguardante il Festival come i cavoli a merenda, era senz’altro interessante per ascoltare, giudicare e magari apprezzare i partecipanti, al di fuori del proprio repertorio.

Questa la considero una grave pecca.

In secundis, le case discografiche, o le major, se preferite: su venti partecipanti quasi il 50% fanno parte della Sony Music, etichetta che ha sotto contratto lo stesso Claudio Baglioni, per dire, tanto che qualcuno ha giustamente ribattezzato questo festival come “Sonyremo”; buona rappresentanza anche per Warner ed Universal, senza dimenticare la sempre presente Sugar di Caterina Caselli.

Ciò significa che dovremo sorbirci un trio, Vanoni-Bungaro-Pacifico, di cui avremmo fatto volentieri a meno, ed un improbabile duo, Ermal Meta- Fabrizio Moro, cosa li accomuni è un mi-mi-mistero, mentre artisti magari più meritevoli, un nome a caso, Gatto Panceri, sono rimasti a casa.

Questa la considero una gravissima pecca.

Ma questi sono soltanto alcuni aspetti, alcune piccole sottolineature, di quanto ci aspetta fra pochi giorni: posso confermare, amici lettori, che Civico20 News, sarà presente in loco, per raccontarvi in diretta la settimana più trendy dell’anno, descrivervi quanto avviene davanti e dietro le quinte, con ospiti, interviste esclusive dalla sala stampa, e tante, tante foto, come sempre a cura di Tina Rossi.

Quindi…ma che ve lo dico a fare…

Stay always tuned !!!

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 13/01/2018