Iran - Slogan contro il presidente Rohani e il clero, molti arresti. Trump chiede il rispetto dei diritti umani: "Il mondo vi guarda".
Hassan Rohani

Rare, ma mai banali, le proteste di piazza in Iran.

Per il terzo giorno consecutivo, migliaia di persone hanno sfilato a Teheran e nelle altre grandi città per chiedere un miglioramento della situazione economica e pressione al governo del presidente Hassan Rohani.

Manifestazioni originate sui social network e diventate una forma di protesta contro le rigidità del regime e per la libertà dei prigionieri politici. Si sono registrati scontri tra i manifestanti e la polizia in tenuta antisommossa davanti all'Università di Teheran. "A differenza delle proteste in corso in varie città contro la situazione economica e i prezzi alti, quella di fronte all'università di Teheran è politica", ha scritto l'agenzia di stampa Fars.

Gli studenti ripetono uno slogan che contesta quella che viene definita una maggiore attenzione del governo di Teheran per gli affari regionali piuttosto che per i problemi interni: "Non per Gaza, né per il Libano. La mia vita per l'Iran".

Il ministro dell'Interno iraniano Abdolrahman Rahmani Fazli ha invitato i cittadini a "non partecipare a questi raduni illegali in quanto creeranno problemi a se stessi e agli altri".

Le autorità hanno comunicato nei giorni scorsi di avere arrestato dei manifestanti. Non si conoscono i numeri precisi, ma un funzionario ha riferito di 52 arresti solo a Mashhad, dove la protesta ha avuto inizio.

"Arrivano notizie di proteste pacifiche da parte di cittadini iraniani stufi della corruzione del regime e dello sperpero della ricchezza della nazione per finanziare il terrorismo - ha twittato Donald Trump, che affronta con crescente ostilità il rapporto con l'Iran - Il governo iraniano dovrebbe rispettare i diritti del proprio popolo, incluso il diritto di esprimersi.

Il mondo sta guardando! #iranprotests". Da parte sua la portavoce del dipartimento di Stato americano, Heather Nauert, ha invitato "tutte le nazioni a sostenere pubblicamente il popolo iraniano e le sue richieste di diritti fondamentali e della fine della corruzione.

I leader iraniani hanno trasformato un paese prospero, che vanta una ricca storia e una grande cultura, in uno stato canaglia alla deriva, i cui leader esportano violenza, spargimenti di sangue e caos", ha aggiunto.

huffpost.it

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Articolo pubblicato il 30/12/2017