Novara - Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi

120 opere per raccontare sette secoli di arte italiana. La mostra visitabile fino al 14 gennaio 2018 al Castello Visconteo

 Durante le festività natalizie  si potrà visitare  al castello visconteo – sforzesco di Novara la grande mostra:”DAL RINASCIMENTO AL NEOCLASSICO. LE STANZE SEGRETE DI VITTORIO SGARBI”. Questi capolavori provengono dalla collezione privata messa a frutto negli anni dalla ricerca dallo studio e  dall’appassionata caccia amorosa di Vittorio Sgarbi, in tandem con la mamma, grande conoscitrice dell’arte.

Ecco cosa scrive il professor Vittorio Sgarbi (nel catalogo edito dalla Maggioli Musei, dove sono riportati  oltre gli interventi istituzionali di rito, anche saggi di Vittorio Sgarbi, Rina Cavallini, Pietro Di Natale, David M. Stone. Ogni opera e poi  accompagnata  da una esauriente scheda redatta da afferrati studiosi ) al riguardo di sua madre:

”La persona più fidata non solo negli affetti, si fece prolungamento del mio pensiero e della mia vita. Io indicavo il nome di un artista, il luogo, la casa d’aste. E’ lei puntuale prendeva la mira e colpiva”.

Per valorizzare il Castello Visconteo di Novara un tempo  passato adibito a luogo di segregazione, per custodire coloro che avevano trasgredito alla legge e alla  società,  e, dopo dieci anni di ristrutturazione, viene restituito alla fruizione pubblica con questo grande evento, facendolo  diventare  fulcro culturale della città di Novara .

La rassegna patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal MIBACT, è promossa dalla Regione Piemonte, dal Comune di Novara, dalla Fondazione Cavallini Sgarbi, dalla direzione artistica C. Lettini, Sara Pallavicini e Stefano Morelli. Per l’occasione escono dalle stanze private della residenza Cavallini Sgarbi di Ro Ferrarese  oltre centoventi opere selezionate  tra dipinti e sculture  che vanno dalla fine del Quattrocento  alla fine dell’Ottocento, capolavori di grandi artisti come Niccolò dell’Arca, Lorenzo Lotto, Guercino, Guido Cagnacci, Artemisia Gentileschi, Francesco Hayez e Gaetano Previati con l’opera “La Crocifissione”   che conclude il percorso della mostra.

Il curatore di questa mostra è Pietro Di Natale il quale osserva:

“L’arte ha una funzione culturale, e autenticamente cultura animi, e per questo non è solo utile, ma anche necessaria nel percorso di ogni uomo. Una collezione d’arte privata è dunque, la fondazione di un sistema simbolico, la creazione di una palestra per l’anima, un luogo dove si materializzano scelte intime, meditate e, talvolta, sofferte. Sovente si dimentica che la sua alta vocazione sia quella di accogliere il pubblico, di offrirsi agli sguardi e di raccontare la propria storia”.

La mostra  dedicata a Rina Cavallini madre di Vittorio Sgarbi mette in evidenza la complessa geografia artistica italiana, con  una cartografia di cui sono rappresentate le principali “scuole” di pittura  da quella lombarda, alla marchigiana, alla veneta, all’emiliana alla romagnola, alla toscana  e a quella romana.  Alcune opere presenti nel percorso espositivo sono state  riportate in Italia, attraverso la conduzione di operazioni delicate, grazie allo studio  alla competenza e alla conoscenza della storia dell’arte, da parte del critico d’arte e di sua madre, studiando nei minimi particolari del quadro in questione, uno di questi è il prezioso ritratto del dottore di legge, avvocato ” Francesco Righetti” eseguito dal Guercino.

Il dipinto raffigura in posizione pressoché frontale un uomo a mezza figura, con cappelli ricci, baffi e pizzetto, vestito con abito nero con colletto e polsini bianchi di batista. L’uomo guarda l’interlocutore con fierezza e sicurezza tenendo in mano un volume appena sfilato dallo scaffale della libreria alle  sue spalle. I tomi di diritto rivelano la sua professione riportata sulla tela da Giovanni Francesca Barbieri detto il Guercino  tra il 1626 e il1628. 

Un altro dipinto che troviamo nel percorso espositivo di Novara è lo stupendo olio su tela di“Santa Caterina da Siena con Gesù Bambino”(Foto 4) eseguito da Giovanni Battista Salvi detto il  Sassoferrato all’incirca nel 1650. Un biondo e pensieroso Gesù Bambino nudo e ritto in piedi o sopra un cuscino bordato di nappe dorate che poggia, assieme a un giglio, un libro d’ore e un crocifisso sul piano di un inginocchiatoio.

Il critico d’arte Vittorio Sgarbi scrive ancora:

“Così è nata una collezione idealmente senza confini, aperta a molte curiosità coincidenti con temi di studi o sperimentati e altri del tutto nuovi, in una frenesia di ricerca favorita dalla sorprendente imprevedibilità del mercato. La caccia ai quadri non ha regole, non ha obbiettivi, non ha approdi, è imprevedibile. Non si trova quello che si cerca, si cerca quello che si trova. Talvolta molto oltre il desiderio e le aspettative. Il collezionismo è un mistero una caccia  senza regole  approdi, un inseguimento senza sosta della bellezza e della rarità”.

Una mostra assolutamente da non perdere.

“Dal Rinascimento al Neoclassicismo. Le Stanze Segrete di Vittorio Sgarbi”.

Orario: dal lunedì alla domenica continuato 10.00-19.00.

Informazioni 0321394053. Info@turismonovara.it

 

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Articolo pubblicato il 29/12/2017