Torino. Il 2017 al Consiglio Comunale.

Il presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci presenta le attività dell’Ente.

E’ ormai un appuntamento rituale. Dopo il consiglio regionale, ieri mattina anche la presidenza del consiglio comunale di Torino ha fatto il punto sul lavoro svolto nel corso dell’anno.

Tutti i dati potranno comodamente essere consultati on line.

Entrando nel merito della mole di elementi diffusi, si possono evidenziare il numero delle sedute del consiglio:48, oltre alle innumerevoli delle Commissioni, la partecipazione media dei consiglieri alle sedute che oscilla sul 92%, la descrizione delle iniziative aperte alla città e l’ampia diffusione di notizie e comunicati tramite i social.

Non manca una corposa relazione da parte del Garante dei detenuti, che in termini politicamente corretti si definisce “Garante dei diritti delle persone private della libertà personale”.

Il consiglio comunale ove siedono i consiglieri eletti dai cittadini e organizzati nei gruppi consigliari, oltre ad esprimere la pluralità delle espressioni e tendenze politiche, dovrebbe in massima parte discutere ed esaminare le proposte e le delibere prodotte dal sindaco e dalla giunta comunale.

Il cittadino non s’appassiona sul numero delle sedute o sulla frequenza e corposità degli interventi, quanto sul prodotto finito.

Purtroppo la giunta Appendino nei 500 giorni più infausti a memoria d’uomo nella storia delle amministrazioni civiche torinesi, ha sempre tentennato sul promuovere ed impostare i progetti che avrebbero potuto dare una svolta positiva alla qualità della vita dei residenti e di coloro che svolgono attività  produttive di ogni tipo.

Si è contraddetta sul percorso che avrebbe potuto portare alla progettazione della M2, rischiando di far perdere a Torino i finanziamenti governativi. Non ha fatto nulla a favore delle periferie e per tentare di estirpare degrado e insicurezza.

Non è in grado di gestire il dissesto della Gtt ed in una settimana ha prodotto tre progetti inconcludenti, rifiutando di applicare le Legge Marzano, oltre il cospicuo contributo finanziario erogabile della Regione Piemonte e dal Governo.

Si è distinta nell’abbondante concessione di licenze edilizie per l’edificazione di 14 centri commerciali, cui sono seguiti, ad inizio della settimana, altri due in corso Bramante e in corso Vercelli, pare in dispregio di norme di legge.

Si è infervorata nel cambiamento delle destinazione d’uso di stabili o aree, anche in contrasto con il Piano regolatore, finalizzate ad intascare pesanti oneri di urbanizzazione e con poca o scarsa utilità per i cittadini.

La sindaca nonostante la ormai nota supponenza, ha dimostrato l’incapacità d’intervenire efficacemente nella riorganizzazioni di strutture museali e per il turismo.

Chiudiamo l’anno con la richiesta di licenziamenti di addetti che, se in esubero, avrebbero potuto agevolmente sostituire il turnover in altri settori d’attività.

Il reclamizzare l’imposizione della dieta vegana nelle scuole “per educare” ha provocato il fuggi fuggi dei ragazzi dalle mense scolastiche, con i genitori allarmati e il conseguente esubero dei dipendenti delle mense.

Sempre per educare “madamin Chiara” blocca il traffico ogni mese in una domenica, causando serie difficoltà a coloro che l’auto devono effettivamente usarla.

I tragici fatti avvenuti la notte del 3 giugno in Piazza san Carlo e le indiscrezioni che giungono con l’avanzare dell’inchiesta giudiziaria, ci stanno dimostrando la statura di coloro che governano la  città

Intanto Torino perde attività e iniziative produttive ed attrattive. Il calendario scialbo di fine anno, lo sta dimostrando.

Altre tragiche amenità sono allo studio per il 2018 da parte di queste menti eccelse.

Tornando al consiglio comunale, cosa apprende il cittadino che assiste impotente al degrado delle città, nel visionare i dati rassegnati ieri?

Che i nostri consiglieri si sono prodotti  in ben 72 sopralluoghi in giro per Torino, del tipo “Visita al centro di Cultura per l’immagine e il cinema di animazione di via Millelire 40, visita alla biblioteca civica Primo Levi, in via Leoncavallo,  visita al Museo della Frutta e all’Asilo Notturno- dormitorio di via Ormea, per citarne qualcuno.

Per non parlare delle mozioni e degli ordini del giorno, che contribuiscono ad occupare di contenuti le sedute consigliari, assicurare i gettoni di presenza ai consiglieri, ma poi, in termini fattivi sono esclusivamente autoreferenziali ed esauriscono il loro effetto in un baleno.

Nella vacanze di Natale consiglierei al Presidente Versaci che è persona attenta e seria, di recarsi in  via Barbaroux a consultare i verbali delle sedute dei Consiglio comunale quando i sindaci si chiamavano Amedeo Peyron, Giancarlo Anselmetti, Giuseppe Grosso, Diego Novelli e Giovanni Porcellana.

In quegli anni, pur nella polemica partitica si è ricostruita la Torino post bellica divenuta importate in Europa, non certo per il degrado, come avviene oggi, grazie anche alla creazioni d’infrastrutture viarie ed aperture di linee di comunicazione, che sindaci lungimiranti e competenti hanno saputo impostare.

Così potrà amaramente constatare come con Chiara Appendino siamo veramente caduti in basso.

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Articolo pubblicato il 22/12/2017