Torino. Oftalmico. La mortificante farsa del Centro sinistra

Al consiglio regionale seduta straordinaria sulla chiusura dell’Oftalmico, richiesta dall’opposizione

Nella lunga vicenda del trasferimento delle attività dell’Ospedale Oftalmico, il confuso annuncio dell’assessore Saitta che, oltre allo spezzatino , aveva annunciato il permanere dell’operatività in via Juvara, provocava la protesta di parte del gruppo consigliare del PD, con la presa di posizione anche del presidente del consiglio regionale Mauro Laus.

Il malessere era anche causato dal rifiuto di medici ed infermieri al trasferimento nelle sedi decentrate.

Chiamparino e Saitta non l’avevano preso bene e sono volate non solo parole grosse tra Giunta e gruppo PD, ma minacce di mandare tutti a casa, con la fine anticipata delle legislatura.

C’era dunque attesa per l’esito di questa convocazione straordinaria del consiglio regionale, richiesta da Gian Luca Vignale e sottoscritta dai consiglieri dell’opposizione. Il PD, dopo qualche parola di circostanza , ha fatto quadrato intorno alla Giunta ed tutto procede come previsto, salvo la calendarizzazione del trasloco che si snoderà sino alla primavera.

Ma veniamo alla cronaca un po’ inverosimile della seduta. Saitta ,prontamente smentito dalla consigliera Claudia Porchietto di Forza Italia, ha addossato la responsabilità della chiusura dell’Oftalmico alla giunta Cota, tralasciando dal ricordare che era stati gli allora assessori Gianluca Vignale e Claudia Porchietto a bloccare l’insano progetto.

E’ poi seguito l’annuncio imbonitore di Saitta: “Alla Città della Salute, in via Cherasco, sarà attivato un pronto soccorso oculistico aperto 24 ore, mentre sia al San Giovanni Bosco che alla Città della Salute sarà avviata la chirurgia oculistica complessa. Della rete entrerà a far parte anche il Maria Vittoria, che vedrà il potenziamento dell'attività pediatrica già esistente” che così prosegue:” .L’attuale sede dell'Oftalmico di via Juvarra diventerà una Casa della Salute, con servizi di cardiologia, radiologia, diabetologia, ambulatorio infermieristico, centro prelievi, consultori familiari e pediatrici, Prevenzione serena, l'attivazione di 20 posti letto di ospedale di comunità e altri 20 di continuità assistenziale. Rimarranno anche alcune attività di oculistica, ambulatori dedicati, ortottica e percorso ipovedenti”.

Queste affermazioni hanno urtato la sensibilità dei consiglieri regionali che da anni seguono le motivate proteste portate avanti dal Comitato a difesa dell’Oftalmico che ha già raccolto oltre 90000 firme di pazienti e cittadini.

Prende la parola Gian Luca Vignale, presidente del gruppo regionale del Movimento Nazionale per la sovranità, ribadendo che “Capiamo la volontà di difendere a tutti i costi la propria scelta, ma arrivare ad affermare che lo smantellamento di un ospedale specialistico efficiente e all’avanguardia sia nell’interesse dei cittadini è come volere convincere i piemontesi che grazie a Chiamparino e Saitta in Piemonte gli elefanti volano”.

“Oggi abbiamo dato - spiega Vignale – al PD e all’intera maggioranza la possibilità di ammettere i propri errori e di bloccare il trasferimento del pronto soccorso oculistico da via Juvarra a via Cherasco. Dopo le notizie stampa di questi giorni che lasciavano intendere che una parte della maggioranza regionale fosse contraria allo smantellamento dell’ospedale ci aspettavamo un Consiglio Regionale basato sul confronto e sulla condivisione. Invece ancora una volta abbiamo assistito ad un allineamento inverosimile di tutta la maggioranza di centro sinistra che non solo ha serrato le fila intorno a Saitta, ma addirittura ha approvato un ordine del giorno che sigla la definitiva approvazione dell’attività di smantellamento dell’Oftalmico programmata dall’assessore”.

“Purtroppo – continua Vignale – saranno i fatti a dimostrare che avevamo ragione: a breve i piemontesi non avranno più un pronto soccorso oculistico operativo 24 ore al giorno a cui far riferimento, ma avranno a disposizione alcune stanzette dove di giorno se non ci saranno troppi interventi in altri piani potranno trovare un medico che li visita e di notte troveranno un numero telefonico a cui chiamare”.

Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Davide Bono e Gian Paolo Andrissi (M5s) che hanno accusato l’assessore “di aver trasformato un disastro annunciato in un potenziamento della rete cittadina dal momento che lo smembramento dell’Oftalmico sarà una disgrazia per la Sanità piemontese e che persino la maggioranza mostra di dar segni di vita sull’argomento”. “Siamo disposti a interrompere la polemica politica - hanno assicurato - per dare vita a una delibera che offra certezze agli operatori e agli utenti”.

Anche Stefania Batzella, consigliere del Movimento Libero Indipendente, ribadisce “E’ paradossale sentire l’assessore alla Sanità parlare dei risultati qualitativi e quantitativi d’eccellenza dell’Ospedale Oftalmico, e allo stesso tempo sentire che vuole spezzettare i suoi servizi e distribuirli in diverse sedi della città. E’ paradossale sentire l’assessore parlare di risparmi, e allo stesso tempo assistere a ristrutturazioni di reparti ospedalieri abbandonati da tempo, destinati ad ospitare per qualche tempo pezzetti dell’Oftalmico, con evidente e consistente sperpero di denaro pubblico.”

In merito all’inadeguatezza dei locali del Dermatologico, Stefania Batzella precisa: “Sorge inoltre il dubbio che l’assessore abbia mai visitato i locali del Dermatologico, presso il quale intende trasferire il Pronto soccorso dell’Oftalmico, sale operatorie e altri servizi”, per poi proseguire “ Il vecchio dermatologico è un trionfo di barriere architettoniche: dopo le 14 chi ha problemi di deambulazione, così come le mamme con carrozzine, dovranno suonare il campanello e attendere che qualcuno le accompagni attraverso il cortile, perché altrimenti, per loro, i locali del pronto soccorso saranno inaccessibili”.

I costi dell’operazione spezzatino, l’altro tema sul quale la consigliera già nella precedente seduta era intervenuta. “ Ad oggi, sostiene Batzella, l’assessore non ha ancora dato risposta alle mie interrogazioni sul costo di questo spezzettamento dell’Oftalmico, sia sotto il profilo del denaro ad oggi speso per ristrutturare i locali che dovranno ospitare i servizi che saranno distaccati dall’attuale sede, sia in termini di apparecchiature e di personale che dovrà essere contrattualizzato per consentire il funzionamento delle diverse strutture che andranno a sostituire il presidio di via Juvarra”

Per il capogruppo di Forza Italia, Gilberto Pichetto “ l’Ospedale Oftalmico nel 2014 era in perfetto equilibrio economico. I costi ammontavano a 20 milioni di euro, divisi fra costi del personale (12 milioni e 200 mila) e costi di produzione (7 milioni e 800 mila), un costo pareggiato dal numero di interventi effettuati in quell'anno. Ora dire che si uscirebbe dai criteri del Piano di Rientro Sanitario continuando a spendere 20milioni di euro, su 8miliardi di bilancio sanitario è evidentemente un bluff che non regge. Se a questo aggiungiamo che nei primi sei mesi le Asl hanno accumulato un debito di oltre 130milioni di euro si comprende che il problema è da trovare altrove e non nell'Oftalmico".

La vice presidente del Consiglio Regionale Daniela Ruffino, ribadisce che “ Nel 2014 i passaggi in pronto soccorso sono stati 53.084 e l'attività ambulatoriale oculistica, effettuata presso 28 ambulatori specialistici, aveva registrato 61.020.  Bastano già questi pochi ma significativi dati a evidenziare la scelleratezza politica della decisione presa da questa maggioranza di spezzettare su più ospedali l'offerta di una unica struttura quale quella rappresentata dall'Oftalmico. Oggi l'assessore alla Sanità non ha fornito rassicurazioni su come intenda gestire la fase transitoria, peraltro avendo una disponibilità finanziaria, anche in questo caso, del tutto insufficiente a dare certezze agli utenti. La situazione è fuori controllo, per questo chiediamo con forza la costituzione di un tavolo di confronto istituzionale e il blocco totale dei trasferimenti delle attività e dei servizi. Non si possono adottare mere logiche aziendali quando di parla della salute dei piemontesi".

Nel contempo Daniela Ruffino ha lamentato la chiusura dell’operatività dell’Oftalmologia al san Luigi di Orbassano che obbliga i pazienti a recarsi, con disagio, all’Ospedale di Susa.

“Il Partito Democratico fa a pezzi l'oftalmico. La distruzione del presidio ospedaliero, eccellenza indiscussa in ambito sanitario, priva i torinesi di un servizio oculistico di grande pregio e getta i dipendenti in un limbo preoccupante": così Alessandro Benvenuto, consigliere regionale della Lega Nord, interviene sulla riorganizzazione della rete oculistica torinese, oggetto di discussione questa mattina in aula.

"La distanza tra la giunta e i piemontesi è ormai incolmabile - conclude Benvenuto - e il segno più evidente di ciò è l'attacco dell'assessore Saitta a medici e personale ospedaliero”.

Per il Partito democratico sono intervenuti Allemano e Davide Gariglio infastiditi dal fatto che “si dipinga la maggioranza come un gregge che si risveglia dal sonno”. Sarebbe grave, hanno aggiunto, tornare indietro su quanto previsto nel piano di rientro o ridurre i servizi per i cittadini.

L’Oftalmico, hanno ribadito, non viene chiuso ma riallocato in due “hub” torinesi: “chiediamo che tale processo venga fatto garantendo la qualità dei servizi, macchinari efficienti e il personale medico necessario e che i locali dell’Oftalmico vengano trasformati in un ospedale di comunità.

È fondamentale, a questo proposito, che i cittadini vengano informati nei particolari sulla nuova allocazione dei servizi, che sappiano dove andare, che gli spostamenti siano graduali e venga mantenuta l’operatività dei servizi”.

In chiusura di seduta vengono respinti gli O.d G. presentati dall’opposizione che ricalcano le posizioni espresse dal consiglieri intervenuti nel dibattito.

E’ invece stato approvato un Ordine del giorno che prevede cinque punti. Il testo, primo firmatario  Paolo Allemano (Pd) è stato approvato a maggioranza e impegna la Giunta “a procedere alla riallocazione territoriale dei servizi di oftalmologia in maniera graduale, con tempistiche e modalità ben definite, in modo da assicurare la piena continuità e accessibilità ai servizi”. Si chiede anche la garanzia che “le due Strutture complesse abbiano la disponibilità di tutto il personale sanitario necessario” e che sia assicurata una “nuova allocazione dei servizi e delle attività che consenta un più efficiente ed efficace utilizzo delle risorse disponibili e, dunque, una riduzione delle liste d’attesa”. Si pensa anche all’edificio e “tenuto conto del ruolo storicamente acquisito dall’Ospedale Oftalmico” si chiede “che nei locali di via Juvarra a Torino sia ospitata una Casa della Salute” anche per un “primo orientamento all’utenza e di accompagnamento alla certificazione della disabilità legata a patologie oculari; a mantenere, infine, nell’Ospedale Oftalmico quelle attività in ambito oculistico di carattere ambulatoriale che si sono affermate in questi decenni, quali l’ortottica e l’ipovisione.

Se ne riparlerà ancora? Molti commentatori intravedono il risvolto elettorale nelle promesse dell’assessore relativamente alla tempistica dei trasloco ed alle promesse sulla nuova vita in via Juvara.

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Articolo pubblicato il 29/11/2017